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Tag: ddos

NoName057(16) sferra nuovi attacchi DDoS contro organizzazioni italiane e avverte su Telegram

Questa mattina, gli hacker di NoName057(16) hanno sferrato attacchi DDoS contro diversi obiettivi italiani. Name057(16) è un gruppo di hacker che si è dichiarato a marzo del 2022 a supporto della Federazione Russa. Hanno rivendicato la responsabilità di attacchi informatici a paesi come l’Ucraina, gli Stati Uniti e altri vari paesi europei. Questi attacchi vengono in genere eseguiti contro agenzie governative, media e siti Web di società private. Di seguito quanto riportato dagli hacktivisti filorussi sul proprio canale Telegram e le vittime rivendicate: Il gruppo hacktivista filorusso NoName057(16) ha pubblicato un messaggio rivolto ai propri follower, avvisandoli di ignorare eventuali comunicazioni sospette provenienti dal loro bot ufficiale. Secondo

Cloudflare mitiga un attacco da 7,3 terabit al secondo. Immagina 9350 film in HD scaricati in 45 secondi

A metà maggio 2025, Cloudflare ha bloccato il più grande attacco DDoS mai registrato: ben 7,3 terabit al secondo (Tbps). Questo evento segue di poco la pubblicazione del report sulle minacce DDoS per il primo trimestre del 2025 avvenuta il 27 aprile 2025, in cui era stato evidenziato attacchi che raggiungevano i 6,5 Tbps e 4,8 miliardi di pacchetti al secondo (pps). 37,4 terabyte non sono una cifra sbalorditiva per le dimensioni odierne, ma scaricarne 37,4 terabyte in soli 45 secondi lo è. Equivale a inondare la rete con oltre 9.350 film in HD o a guardare in streaming 7.480 ore di

Natale 2014: La storia del grande attacco a PlayStation e Xbox da parte di Lizard Squad

La mattina del 25 dicembre 2014 è iniziata come un tipico miracolo natalizio: calore, regali, profumo di pino e un allegro trambusto. Per milioni di famiglie in tutto il mondo, questo giorno sarà ricordato non solo per l’atmosfera festosa, ma anche per il collasso tecnico causato da un gruppo di hacker adolescenti chiamato Lizard Squad. Un attacco DDoS su larga scala ha messo fuori uso le principali reti di gioco – PlayStation Network e Xbox Live – paralizzando l’infrastruttura di Sony e Microsoft nel pieno delle vendite natalizie. Una delle vittime era Dan Anderson di Buffalo, New York. Sua moglie Paige aveva preparato un regalo

Ancora attacchi alle infrastrutture Italiane. NoName057(16) sferra nuovi attacchi DDoS

Anche questa mattina, gli hacker di NoName057(16) procedono a sferrare attacchi DDoS contro diversi obiettivi italiani. Nell’ultimo periodo, Telegram ha intensificato la sua azione contro i gruppi hacker filorussi come Noname057(16). La piattaforma sta infatti rimuovendo con sistematicità i canali Telegram utilizzati da questi attori per coordinare le operazioni, diffondere propaganda e rivendicare gli attacchi. Di seguito quanto riportato dagli hacktivisti filorussi sul proprio canale Telegram e le vittime rivendicate: La strategia di telegram sta mettendo in difficoltà gruppi come Noname057(16), costretti a ricreare continuamente nuovi canali e a ricostruire da zero la propria base di follower, con un conseguente calo dell’influenza e della

Gli hacktivisti filorussi di NoName057(16), rivendicano nuovi attacchi alle infrastrutture italiane

Gli hacker di NoName057(16) riavviano le loro attività ostili contro diversi obiettivi italiani, attraverso attacchi di Distributed Denial-of-Service (DDoS). NoName057(16) è un gruppo di hacker che si è dichiarato a marzo del 2022 a supporto della Federazione Russa. Hanno rivendicato la responsabilità di attacchi informatici a paesi come l’Ucraina, gli Stati Uniti e altri vari paesi europei. Questi attacchi vengono in genere eseguiti su agenzie governative, media e siti Web di società private. Nella giornata di oggi, vengono rivendicati attacchi DDoS contro le seguenti organizzazioni italiane:  Telegram ha intensificato la sua azione contro i gruppi hacker filorussi come Noname057(16), noti per le loro campagne di attacchi DDoS contro obiettivi

AyySSHush colpisce duro! Oltre 9.000 router Asus son finiti nella Botnet in una campagna stealth

Oltre 9.000 router Asus sono stati hackerati dalla botnet AyySSHush, che attacca anche i router SOHO di Cisco, D-Link e Linksys. Questa campagna dannosa è stata scoperta dai ricercatori di GreyNoise a metà marzo 2025. Gli esperti sostengono che gli attacchi potrebbero essere collegati ad hacker governativi, anche se il rapporto non cita alcun gruppo specifico. Secondo gli esperti, gli attacchi AyySSHush combinano la forza bruta per indovinare le credenziali, bypassare l’autenticazione e sfruttare vecchie vulnerabilità per hackerare i router Asus, inclusi i modelli RT-AC3100, RT-AC3200 e RT-AX55. Nello specifico, gli aggressori sfruttano una vecchia vulnerabilità di iniezione di comandi, la CVE-2023-39780, per aggiungere la

L’Operazione Endgame continua: arrestati 16 hacker russi, distrutti 300 server e smantellato DanaBot

Nel corso della lunga operazione internazionale Endgame, le forze dell’ordine hanno smantellato la botnet DanaBot e hanno emesso mandati di arresto nei confronti di 16 cittadini russi. L’eliminazione di DanaBot faceva parte dell’operazione Endgame, iniziata l’anno scorso. Ricordiamo che all’operazione Endgame  presero parte in quel periodo rappresentanti della polizia di Germania, USA, Gran Bretagna, Francia, Danimarca e Paesi Bassi. Inoltre, esperti di Bitdefender, Cryptolaemus, Sekoia, Shadowserver, Team Cymru, Prodaft, Proofpoint, NFIR, Computest, Northwave, Fox-IT, HaveIBeenPwned, Spamhaus e DIVD hanno fornito informazioni operative alle autorità, condividendo con le forze dell’ordine dati sull’infrastruttura botnet e sul funzionamento interno di vari malware. Nel 2024, le autorità hanno segnalato

DanaBot smantellato: l’arma digitale russa che ha colpito anche l’Ucraina

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha svelato pubblicamente un’accusa rivolta contro cittadini russi accusati appunto di aver sviluppato, gestito e operato il malware-as-a-service (MaaS) DanaBot, che CrowdStrike ha identificato con il nome di SCULLY SPIDER – un avversario eCrime con base in Russia. Attivo dal 2018, DanaBot si è evoluto da trojan bancario a piattaforma botnet utilizzabile a noleggio, utilizzata per eCrime, spionaggio e attacchi DDoS – incluse attività contro entità ucraine. Le sub-botnet 24 e 25 sono risultate avere legami con l’intelligence russa, e ciò sottolinea come le infrastrutture di eCrime possano essere riutilizzate per operazioni sostenute dallo Stato.

Attacchi web in aumento del 33%! Le API sono l’obiettivo principale. Iscriviti al Webinar di Akamai

Registrati al webinar: La sicurezza delle API nell’era dell’intelligenza artificiale Il nuovo report State of Apps and API Security 2025: How AI Is Shifting the Digital Terrain, parte della serie State of the Internet Report (SOTI) di Akamai, fotografa uno scenario preoccupante per la sicurezza digitale globale: nel 2024 gli attacchi web sono aumentati del 33%, raggiungendo la cifra record di 311 miliardi rispetto all’anno precedente. Un trend in forte ascesa, spinto dalla rapida adozione di applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, che stanno ampliando le superfici di attacco e introducendo nuove criticità per la sicurezza. Il report si basa sull’analisi di oltre un

+358% di attacchi DDoS: l’inferno digitale si è scatenato nel 2024

Cloudflare afferma di aver prevenuto un numero record di attacchi DDoS da record nel 2024. Il numero di incidenti è aumentato del 358% rispetto all’anno precedente e del 198% rispetto al trimestre precedente. Nel suo report del primo trimestre del 2025, l’azienda ha dichiarato di aver neutralizzato un totale di 21,3 milioni di attacchi DDoS nel 2024. Allo stesso tempo, gli esperti avvertono che il 2025 si preannuncia ancora più difficile: solo nel primo trimestre, Cloudflare ha già risposto a 20,5 milioni di attacchi DDoS. Tra gli obiettivi di questi attacchi c’era anche la stessa Cloudflare, la cui infrastruttura è stata sottoposta a 6,6

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