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Tag: psicologia

Il “Double Bind” porta al Jailbreak di GPT-5: L’AI che è stata convinta di essere schizofrenica

Un nuovo e insolito metodo di jailbreaking, ovvero l’arte di aggirare i limiti imposti alle intelligenze artificiali, è arrivato in redazione. A idearlo è stato Alin Grigoras, ricercatore di sicurezza informatica, che ha dimostrato come anche i modelli linguistici avanzati come ChatGPT possano essere “manipolati” non con la forza del codice, ma con quella della psicologia. “L’idea”, spiega Grig, “è stata convincere l’AI di soffrire di una condizione legata al doppio legame di Bateson. Ho poi instaurato una sorta di relazione terapeutica, alternando approvazione e critica, restando coerente con la presunta patologia. È una forma di dialogo che, nella teoria, può condurre

L’AI ha bisogno dello Strizzacervelli! Può essere ingannata come gli esseri umani

L’imprenditore Dan Shapiro si è imbattuto in un problema inaspettato: un popolare chatbot basato sull’intelligenza artificiale si è rifiutato di decifrare documenti aziendali, citando la violazione del copyright. Ma invece di arrendersi, Shapiro ha deciso di provare un vecchio trucco psicologico. Ricordava il libro di Robert Cialdini, “Influence: The Psychology of Persuasion”, che descrive tecniche di manipolazione efficaci sia per i venditori che per i clienti: simpatia, autorevolezza, scarsità, reciprocità, riprova sociale, coinvolgimento e unità. Dopo aver applicato queste strategie alla sua corrispondenza, Shapiro notò che il modello stava iniziando a cedere. Iniziò così uno studio scientifico che portò a una conclusione

Il nuovo campo di battaglia della cybersecurity? Il tuo Cervello!

Benvenuti al primo appuntamento con la nostra rubrica, un percorso di tre settimane per esplorare la straordinaria danza tra coevoluzione, cybersecurity e le discipline umanistiche, con un focus sul coaching. Ogni settimana, affronteremo un aspetto diverso di questo tema, partendo oggi dal cuore del problema: la mente umana. La coevoluzione è un concetto affascinante, un ballo cosmico in cui due specie, o sistemi, si influenzano reciprocamente, adattandosi e crescendo insieme. Darwin la osservava nei fringuelli delle Galápagos, il cui becco mutava in base ai semi disponibili. Oggi, possiamo vederla nel mondo digitale, dove la cybersecurity e la psicologia non sono più discipline

Cyberbullismo e terrore digitale: perché il fumetto di Betti ti fa sentire a disagio (e fa bene così)

Quando ho deciso di scrivere questa storia di Betti, non era certo per fare un fumetto “carino” o “facile”, da leggere in un pomeriggio assolato al mare e da dimenticare il giorno dopo. No, nasce dal bisogno urgente di raccontare una realtà che anch’io ho visto, sentito e vissuto, senza filtri, né abbellimenti. Certo non mi riferisco alla realtà del bullismo digitale, ma di quello vecchio stile anni ’70, quando i “praticoni” di una scuola di periferia, con ben poca simpatia, decisero di farmi diventare il loro bersaglio per qualche risata.  Il bullismo, oggi digitale, specie in una scuola, non è mai una

Breadcrumbing: capire la manipolazione emotiva per difendersi meglio nel dominio digitale

Questo articolo mira a esplorare il fenomeno del breadcrumbing da una prospettiva psicologica, collegandolo in modo metaforico alle strategie insidiose che gli attaccanti usano nella cybersecurity. Scopriremo come la comprensione delle dinamiche relazionali umane può offrirci strumenti preziosi per difenderci nel complesso panorama digitale. Dimenticate l’immagine dell’hacker che sfonda le porte. Il panorama delle minacce informatiche del 2025 è dominato da una strategia ben più insidiosa, mutuata direttamente dalle dinamiche più oscure della psicologia umana: il breadcrumbing. Immaginatelo come la tecnica di un pescatore esperto: non getta una rete enorme, ma lancia piccole, allettanti esche – briciole di pane – per tenere

Il Paradosso della Privacy: perché condividiamo ciò che vogliamo proteggere?

Nel dibattito sulla cybersecurity, il paradosso della privacy è un concetto ben noto: le persone dichiarano di preoccuparsi della propria privacy digitale, ma spesso agiscono in modi che la compromettono, condividendo liberamente dati personali e accettando condizioni d’uso senza leggerle. Ma cosa c’è dietro questa apparente incoerenza? Oltre ai bias cognitivi, esiste una dimensione psicologica più profonda, legata al nostro bisogno innato di connessione, riconoscimento e appartenenza. Questo articolo esplora come le dinamiche della psicologia dell’attaccamento e della ricerca di validazione sociale modellino il nostro comportamento online, rendendoci paradossalmente più vulnerabili anche quando crediamo di proteggere la nostra privacy. La Fame Inconscia

Etica, Psicologia e Algoritmi: L’AI Act sarà la Nostra Unica Difesa?

L’Intelligenza Artificiale è la forza più trasformativa del nostro tempo, una rivoluzione che promette di ridefinire ogni aspetto della nostra esistenza. Ma mentre le macchine apprendono, decidono e creano, sorge una domanda etica ineludibile: come garantiamo che il loro potere inarrestabile sia un bene per l’umanità, e non una minaccia? L’etica dell’IA non è più una speculazione, ma l’urgenza di un presente che l’Unione Europea ha osato affrontare con l’AI Act, il primo faro normativo globale. È tempo di comprendere come questo atto fondamentale cerchi di ancorare il futuro tecnologico ai valori più profondi della psicologia e della filosofia umana. La Filosofia

Il Bias del Presente! E’ il nemico subdolo della tua sicurezza informatica!

Nel labirinto digitale in cui la nostra vita si svolge sempre più frequentemente, siamo costantemente bombardati da stimoli che promettono gratificazione immediata: un like sui social media, l’accesso istantaneo a informazioni, la comodità di un click. In questo contesto di appagamento istantaneo, un potente meccanismo psicologico, il Bias del Presente, agisce silenziosamente, influenzando le nostre decisioni online, spesso a discapito della nostra sicurezza cibernetica. Questo articolo esplorerà come la nostra innata tendenza a privilegiare i benefici immediati rispetto alle conseguenze future ci rende vulnerabili ai pericoli del cyberspazio, analizzando le sue manifestazioni più comuni e suggerendo strategie per mitigare i rischi. La

Pensavi di Essere al Sicuro? Il Vero Malware È Nella Tua Testa!

Nell’era dell’informazione, la cybersecurity si erge a baluardo contro minacce digitali in continua evoluzione. Tuttavia, le difese più sofisticate possono vacillare di fronte a un nemico invisibile e insidioso: i bias cognitivi che plasmano il nostro processo decisionale. Tra questi, il bias di ancoraggio emerge come un fattore critico, influenzando silenziosamente le valutazioni di rischio, le risposte agli incidenti e persino l’adozione di misure protettive. Comprendere la profonda connessione tra cybersecurity e questo meccanismo psicologico è fondamentale per rafforzare le nostre difese e navigare con maggiore consapevolezza il complesso panorama digitale. Le manifestazioni del Bias di ancoraggio Il bias di ancoraggio ci

Casa 2.0: Quando il Digitale Minaccia il Tuo Rifugio e la Tua Anima

Il confine tra il mondo fisico e quello digitale si sta assottigliando sempre di più. Fin dall’alba dei tempi, il concetto di “casa” ha rappresentato un pilastro fondamentale dell’esistenza umana. Non si tratta semplicemente di un riparo fisico, ma di un luogo intriso di significato emotivo, un rifugio sicuro dove coltivare legami, nutrire l’anima e ritrovare se stessi. L’avvento dell’era digitale sta gradualmente erodendo questa dimensione fondamentale della nostra umanità. Viviamo in un’epoca di trasformazione digitale senza precedenti, dove la connettività pervasiva ha rivoluzionato il nostro modo di vivere, lavorare e interagire. Dalle case intelligenti ai dispositivi indossabili, dai veicoli autonomi alle

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