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Violazione del Great Firewall of China: 500 GB di dati sensibili esfiltrati

Redazione RHC : 15 Settembre 2025 15:18

Una violazione di dati senza precedenti ha colpito il Great Firewall of China (GFW), con oltre 500 GB di materiale riservato che è stato sottratto e reso pubblico in rete. Tra le informazioni compromesse figurano codice sorgente, registri di lavoro, file di configurazione e comunicazioni interne. L’origine della violazione è da attribuire a Geedge Networks e al MESA Lab, che opera presso l’Istituto di ingegneria informatica dell’Accademia cinese delle scienze.

Gli analisti avvertono che componenti interni esposti, come il motore DPI, le regole di filtraggio dei pacchetti e i certificati di firma degli aggiornamenti, consentiranno sia tecniche di elusione sia una visione approfondita delle tattiche di censura.

L’archivio trapelato rivela i flussi di lavoro di ricerca e sviluppo, le pipeline di distribuzione e i moduli di sorveglianza del GFW utilizzati nelle province di Xinjiang, Jiangsu e Fujian, nonché gli accordi di esportazione nell’ambito del programma cinese “Belt and Road” verso Myanmar, Pakistan, Etiopia, Kazakistan e altre nazioni non divulgate.

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Data la delicatezza della fuga di notizie, scaricare o analizzare questi set di dati, riportano i ricercatori di sicurezza, comporta notevoli rischi legali e per la sicurezza.

I file potrebbero contenere chiavi di crittografia proprietarie, script di configurazione della sorveglianza o programmi di installazione contenenti malware, che potrebbero potenzialmente attivare il monitoraggio remoto o contromisure difensive.

I ricercatori dovrebbero adottare rigorosi protocolli di sicurezza operativa:

  • Eseguire l’analisi all’interno di una macchina virtuale isolata o di un sandbox air-gapped che esegue servizi minimi.
  • Utilizzare l’acquisizione di pacchetti a livello di rete e il rollback basato su snapshot per rilevare e contenere i payload dannosi.
  • Evitare di eseguire file binari o script di build senza revisione del codice. Molti artefatti includono moduli kernel personalizzati per l’ispezione approfondita dei pacchetti che potrebbero compromettere l’integrità dell’host.

I ricercatori sono incoraggiati a coordinarsi con piattaforme di analisi malware affidabili e a divulgare i risultati in modo responsabile.

Questa fuga di notizie senza precedenti offre alla comunità di sicurezza una visione insolita per analizzare le capacità dell’infrastruttura del GFW.

Le tecniche di offuscamento scoperte in mesalab_git.tar.zst utilizzano codice C polimorfico e blocchi di configurazione crittografati; il reverse engineering senza strumentazione Safe-Lab potrebbe attivare routine anti-debug.

Purtroppo è risaputo (e conosciamo bene la storia del exploit eternal blu oppure la fuga di Vaul7) che tutto ciò che genera sorveglianza può essere hackerato o diffuso in modo lecito o illecito. E generalmente dopo le analisi le cose che vengono scoperte sono molto ma molto interessanti.

Redazione
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