Le hacker girl più famose di sempre: Kristina Svechinskaya
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
LECS 970x120 1
2nd Edition GlitchZone RHC 320x100 2
Le hacker girl più famose di sempre: Kristina Svechinskaya

Le hacker girl più famose di sempre: Kristina Svechinskaya

Redazione RHC : 20 Ottobre 2021 07:17

Nell’immaginario collettivo, la parola “hacker” o “criminale informatico” è un uomo giovane, con enormi doti informatiche, ma la storia ci ha insegnato che in pochi e rari casi non è affatto così.

Tra le black hacker donne, spicca sicuramente Kristina Svechinskaya, di origine russa, nata il 16 febbraio del 1989, capace all’età di 21 anni di rubare dai conti correnti degli americani ben 3 milioni di dollari.

L’infanzia

Fluente nella lingua inglese, Kristina studiò alla Stavropol State University (un ente di istruzione accademica russo situato a Stavropol).


Christmas Sale

Christmas Sale -40%
𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀 Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Dopo la morte del padre, le condizioni della sua famiglia cominciarono ad essere precarie, in quanto il loro sostentamento era affidato ad uno stipendio di 12.000 rubli (400 dollari all’epoca).

Il Massachusetts e New York

Nel suo terzo anno di università, Kristina scelse il programma Work & Travel e nell’estate del 2010 arrivò nello stato del Massachusetts, negli Stati Uniti D’America, dove iniziò a lavorare in un fast food. 

I suoi guadagni erano bassi e aveva problemi con l’affitto per pagare il suo alloggio, pertanto si trasferì a New York per iniziare la sua carriera come black hat hacker e secondo quanto riportato dal New York Post, iniziò a prendere parte ad un giro di hacker criminali che includevano diversi “studenti universitari” che si trovano negli Stati Uniti, i quali avevano un visto come studenti all’interno del paese.

Alla Svechinskaya venne offerta una quota pari all’8-10% del denaro, per le frodi telematiche commesse, quindi iniziò ad effettuare attacchi informatici e frodi bancarie.

L’arresto e le accuse

All’inizio di ottobre del 2009, Kristina e diversi altri studenti russi vennero arrestati con l’accusa di aver perpetrato frodi bancarie. Secondo l’indagine, Kristina aveva violato almeno 5 conti bancari di persone statunitensi, dai quali gli hacker hanno trasferito denaro.

Successivamente venne condannata, ma la Svechinskaya firmò il rilascio sotto cauzione per un totale di 25.000 dollari, con una decisione del tribunale, secondo il fascicolo a disposizione dell’Agenzia russa per le questioni legali e l’informazione Giudiziaria.

La condanna

Il tribunale stabilì che la donna russa di 21 anni doveva essere sotto supervisione, vietandole di viaggiare al di fuori dei distretti meridionali e orientali di New York, a giugno 2011.

Il 30 settembre del 2010, i rappresentanti della Procura degli Stati Uniti e dell’FBI annunciarono la scoperta di una rete criminale in cui erano presenti persone provenienti da diversi paesi, principalmente dall’Europa orientale: Ucraina, Bielorussia, Moldavia, nonché Kazakistan e Russia .

Vennero quindi presentate accuse contro 25 cittadini russi, tra cui Kristina Svechinskaya. La maggior parte degli imputati erano giovani tra i 20 ei 26 anni che sono entrati negli Stati Uniti con visti per studenti, tutti sospettati di coinvolgimento nel furto di fondi come conti bancari negli Stati Uniti.

Secondo i dati diffusi in precedenza, dall’ufficio del procuratore del distretto meridionale di New York, la Svechinskaya faceva parte di un gruppo di cosiddetti “money-mule”, che trasferivano denaro utilizzando un virus chiamato “Zeus-Trojan” (Zeus-Trojan), nonché trasferendo denaro all’estero.

Il gruppo era composto da più di dieci persone tra le quali la Svechinskaya, la quale aprì almeno cinque conti fittizi per diverse persone presso Bank of America e Wachovia.

Successivamente, Kristina Svechinskaya venne processata. Quando sono stati letti i materiali del caso scoppiò in lacrime e confessò le sue malefatte, anche se venne riferito che rischiava fino a 40 anni di carcere.

Secondo le autorità, la Svechinskaya ha compromesso almeno cinque conti presso la Bank of America e Wachovia, sotto i presunti nomi di Anastasia Opokina e Svetlana Makarova. Su questi conti sono stati successivamente trasferiti più di 35mila dollari, rubati dalle sue vittime.

Nel 2016, Svechinskaya ha realizzato una presentazione su YouTube di SmartFlash, commercializzata come un’unità flash USB sicura basata su cloud per archiviare una quantità illimitata di dati.

  • #sicurezza informatica
  • arresto hacker
  • black hat hacker
  • crimini informatici
  • frodi bancarie
  • frodi telematiche
  • hacker donna
  • hacker russa
  • Kristina Svechinskaya
  • storia di Kristina Svechinskaya
  • virus informatici
  • Zeus-Trojan
Immagine del sitoRedazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
L’EDR è inutile! Gli hacker di DeadLock hanno trovato un “kill switch” universale
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Cisco Talos ha identificato una nuova campagna ransomware chiamata DeadLock: gli aggressori sfruttano un driver antivirus Baidu vulnerabile (CVE-2024-51324) per disabilitare i sistemi EDR tramite la t...

Immagine del sito
DDoSia e NoName057(16): le indagini di RHC confermate dal Dipartimento di Giustizia USA
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Quanto avevamo scritto nell’articolo “Codice Patriottico: da DDoSia e NoName057(16) al CISM, l’algoritmo che plasma la gioventù per Putin” su Red Hot Cyber il 23 luglio scorso trova oggi pien...

Immagine del sito
Supply chain: Notepad++ rafforza la sicurezza dopo un grave incidente di dirottamento del traffico
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Notepad++ è spesso preso di mira da malintenzionati perché il software è popolare e ampiamente utilizzato. Una vulnerabilità recentemente scoperta nell’editor di testo e codice open source Notep...

Immagine del sito
Nuova RCE in Outlook: il fattore umano nella cybersecurity è ancora il punto di svolta
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Una vulnerabilità critica associata all’esecuzione di codice remoto (RCE) in Outlook è stata sanata da Microsoft, potenzialmente consentendo a malintenzionati di attivare codice dannoso su sistemi...

Immagine del sito
Il QDay è vicino? QuantWare presenta il processore quantistico da 10.000 qubit
Di Redazione RHC - 10/12/2025

Il mondo della tecnologia quantistica ha compiuto un balzo in avanti impressionante: QuantWare ha presentato il primo processore al mondo da 10.000 qubit, 100 volte più di qualsiasi dispositivo esist...