Chiavette USB bomba inviate a giornalisti in Ecuador: un atto terroristico contro la libertà di stampa
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Chiavette USB bomba inviate a giornalisti in Ecuador: un atto terroristico contro la libertà di stampa

Chiavette USB bomba inviate a giornalisti in Ecuador: un atto terroristico contro la libertà di stampa

Redazione RHC : 23 Marzo 2023 18:31

Secondo Agence France-Presse (citato da CBS News), 5 giornalisti dell’Ecuador hanno ricevuto chiavette USB per posta. Ogni flash drive conteneva un esplosivo che detonava quando la chiavetta veniva collegata ad a un computer.

Il giornalista Lenin Artieda del canale televisivo Ecuavisa di Guayaquil ha ricevuto una USB e l’ha inserita nel suo computer, dopodiché l’unità è esplosa. Artieda ha riportato lievi ferite alle mani e al viso.

Secondo il portavoce della polizia Xavier Chango, la chiavetta esplosa conteneva una carica esplosiva da 5 volt, presumibilmente utilizzata dai militari come carica per i detonatori. 


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Chango ha affermato che all’interno era presente una sostanza esplosiva in capsule di circa 1 cm, ma solo il 50% dell’esplosivo è stato attivato, il che probabilmente ha salvato il giornalista da ulteriori danni.

Un’organizzazione ecuadoriana per i diritti dei media senza scopo di lucro chiamata Fundamedios ha detto che anche il conduttore radiofonico Alvaro Rosero ha ricevuto una busta contenente una chiavetta USB il 15 marzo. 

La diede al produttore, che la collegò al computer tramite un cavo adattatore. Tuttavia, l’unità flash non è esplosa. La polizia ha stabilito che l’unità conteneva esplosivi, ma la carica non ha funzionato perché l’adattatore non aveva una carica sufficiente per attivarlo.

Anche un altro giornalista, Milton Perez dell’ufficio Teleamazonas di Quito, in Ecuador, ha ricevuto un’unità USB esplosiva, ma ha evitato l’esplosione “collegando la chiavetta USB al computer in modo errato”.

Inoltre, la polizia ha intercettato una quarta chiavetta USB inviata a Carlos Vera a Guayaquil che ha effettuato una “esplosione controllata” e una quinta inviata a Mauricio Ayore della TC Televisión a Guayaquil.

Il ministro dell’Interno ecuadoriano Juana Zapata ha confermato che lo stesso tipo di dispositivo USB è stato utilizzato in tutti e cinque i casi. Zapata ha osservato che questi incidenti inviano “un segnale assolutamente chiaro per mettere a tacere i giornalisti”.

Intanto continuano le indagini sull’atto terroristico da parte del governo dell’Ecuador. Il gruppo per i diritti umani Fundamedios ha affermato che Artiede ha ricevuto una lettera di minaccia mentre la lettera inviata da TC Televisión conteneva commenti contro un gruppo politico non identificato.

In una dichiarazione, il governo ecuadoriano ha affermato: “Qualsiasi tentativo di intimidire i giornalisti e limitare la libertà di espressione è un atto atroce che deve essere punito con la massima giustizia”.

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