
Redazione RHC : 18 Agosto 2025 16:01
Un ex moderatore del forum del dark web XSS, noto come Rehub, ha lanciato la propria piattaforma chiamata Rehubcom. La mossa coincide con l’arresto dell’amministratore di XSS a Kiev e la chiusura del dominio del forum, nonché con l’uscita di DamageLib, aprendo la strada all’emergere di nuovi concorrenti nel dark web. Rehubcom potrebbe essere uno di questi sostituti, colmando rapidamente il vuoto lasciato dallo stesso XSS.
XSS, originariamente chiamato DaMaGeLaB, era un forum apparso sul dark web ed è stato uno dei forum più antichi e influenti nel mondo della criminalità informatica.
Qui venivano scambiati exploit, malware, accesso a reti aziendali e database di fughe di notizie . Il forum aveva regole rigide e una struttura interna che lo rendeva comodo per i gruppi di criminalità informatica organizzata. In vari periodi, grandi gruppi di ransomware come REvil e LockBit hanno fatto pubblicità su questa piattaforma, fino a quando l’amministrazione non ha introdotto restrizioni alla discussione sui ransomware nel 2021.
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Il 22 luglio 2025, le forze dell’ordine ucraine hanno arrestato un amministratore XSS noto come Toha. Era responsabile non solo del forum stesso, ma anche del server Jabber thesecure.biz, che forniva comunicazioni private ai partecipanti. Si stima che milioni di euro siano transitati attraverso le sue attività. Dopo l’arresto, il dominio xss.is è stato sequestrato, ma sono presto comparsi nuovi mirror e un indirizzo onion, sollevando preoccupazioni sul possibile controllo della risorsa da parte delle agenzie di intelligence.
In questo contesto, il lancio di Rehubcom sembra logico: piattaforme di questo tipo compaiono sempre dove quelle vecchie chiudono. La comunità del dark web si adatta molto rapidamente alle perdite infrastrutturali e le nuove risorse attirano immediatamente l’attenzione dei criminali informatici. Il pericolo di questi forum è che diventino canali per la distribuzione di strumenti dannosi, l’organizzazione di attacchi e il ricatto delle vittime, trasformandosi in nodi chiave del moderno ecosistema della criminalità informatica.
La storia di Rehubcom dimostra che l’ambiente della criminalità informatica non conosce soste: persino arresti e chiusure di alto profilo rallentano solo temporaneamente il fenomeno, ma non lo fermano, trasformando la lotta contro tali siti in una continua corsa contro l’ombra.
Redazione
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