Chiara Nardini : 31 Luglio 2023 13:15
Il gruppo di hacktivisti filorussi di NoName057(16) ha sferrato nella giornata di oggi tre nuovi attacchi informatici contro aziende del settore dei trasporti. Dopo l’AMAT Palermo Spa, Azienda Municipalizzata Auto Trasporti, e dopo AmiGO Palermo, si passa a Siena Mobilità.
Gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) sono una forma comune di attacco informatico che mira a sopraffare un sistema o una rete di computer sovraccaricandoli con un’enorme quantità di traffico illegittimo. A differenza di altri tipi di attacchi informatici che cercano di infiltrarsi o compromettere un sistema, gli attacchi DDoS si concentrano sull’indisponibilità del servizio, rendendo le risorse inaccessibili agli utenti legittimi.
NoName057(16) è un gruppo di hacktivisti filorussi che si è dichiarato a marzo del 2022 a supporto della Federazione Russa, dopo l’inizio della guerra tra Ucraina e Russia.
PARTE LA PROMO ESTATE -40%
RedHotCyber Academy lancia una promozione esclusiva e a tempo limitato per chi vuole investire nella propria crescita professionale nel mondo della tecnologia e della cybersecurity!
Approfitta del 40% di sconto sull’acquisto congiunto di 3 corsi da te scelti dalla nostra Academy. Ad esempio potresti fare un percorso formativo includendo Cyber Threat intelligence + NIS2 + Criptovalute con lo sconto del 40%. Tutto questo lo potrai fruire, dove e quando vuoi e con la massima flessibilità, grazie a lezioni di massimo 30 minuti ciascuna.
Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Durante un attacco DDoS, un grande numero di computer, noti come “botnet” (rete di bot), vengono utilizzati per inviare simultaneamente richieste al sistema di destinazione. Questo flusso massiccio di richieste può sovraccaricare i server e i componenti di rete, rendendo difficile o impossibile per gli utenti legittimi accedere ai servizi forniti dal sistema attaccato.
Come nostra consuetudine, lasciamo spazio ad una dichiarazione dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti su questa vicenda e saremo lieti di pubblicarla con uno specifico articolo dando risalto alla questione. RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono accedere utilizzare la mail crittografata del whistleblower.
Per mitigare un attacco di Slow HTTP, ci sono diverse tecniche che possono essere utilizzate a seconda delle specifiche esigenze e della configurazione del sistema. Ad esempio è possibile:
In sintesi, il geolocking risulta essere una mitigazione temporanea, in quanto la soluzione definitiva è attivare firewall applicativi come i Web Application FIrewall (WAF) oppure affidarsi a dei servizi CDN come ad esempio Akamai o CloudFlare.
Uno Slow HTTP attack (o HTTP Slowloris) è un tipo di attacco informatico che sfrutta una vulnerabilità nella gestione delle connessioni HTTP da parte del server di destinazione. In pratica, l’attacco mira a tenere aperte molte connessioni HTTP con il server di destinazione, impedendogli di elaborare nuove richieste.
Nello specifico, l’attaccante invia una serie di richieste HTTP parziali al server di destinazione, ma non invia mai la richiesta completa. Questo fa sì che il server mantenga aperta la connessione e attenda il completamento della richiesta, senza però riceverlo mai. L’attaccante può quindi ripetere questo processo su molte connessioni contemporaneamente, utilizzando solo una piccola quantità di banda, ma saturando la capacità del server di elaborare altre richieste.
In altre parole, l’attacco Slow HTTP sfrutta il fatto che molti server HTTP attendono che una richiesta venga completata entro un certo intervallo di tempo (timeout). Poiché l’attaccante non completa mai la richiesta, il server continua ad attendere, impedendo la connessione di essere liberata per altri clienti.
Questo tipo di attacco può essere particolarmente efficace contro server web con connessioni a bassa larghezza di banda o capacità di elaborazione limitata, come ad esempio alcuni server web legacy o alcuni dispositivi IoT. Gli attacchi Slow HTTP possono anche essere utilizzati in combinazione con altri attacchi DDoS per aumentarne l’efficacia.
Relativamente all’Italia, il gruppo ha effettuato una serie di attacchi di Distributed Denial of Service ad obiettivi come:
La presentazione del Walker S2 rappresenta un importante passo avanti nell’autonomia operativa dei robot umanoidi. Grazie alla capacità di sostituire autonomamente la propria batteria, il ...
Secondo quanto riportato da Fast Technology il 18 luglio, Jen-Hsun Huang ha raccontato ai media cinesi le proprie origini, spiegando di essere nato cinese e poi diventato sinoamericano. Ha sottolineat...
Sono state identificate diverse vulnerabilità nei prodotti Cisco Identity Services Engine (ISE) e Cisco ISE Passive Identity Connector (ISE-PIC) che potrebbero consentire a un utente malintenzion...
HackerHood, il team di hacker etici di Red Hot Cyber, ha realizzato qualcosa che raramente si vede fuori dalle conferenze più esclusive: un workshop live in cui viene mostrato, passo dopo passo, ...
Google ha rilasciato un aggiornamento di emergenza per il browser Chrome, eliminando sei vulnerabilità contemporaneamente, una delle quali è già attivamente sfruttata in attacchi reali....
Iscriviti alla newsletter settimanale di Red Hot Cyber per restare sempre aggiornato sulle ultime novità in cybersecurity e tecnologia digitale.
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006