Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

La RCE su VMware Cloud Foundation è attenzionata dalla CISA. Inserita all’interno del KEV

Redazione RHC : 11 Marzo 2023 16:19

La CISA ha aggiunto una vulnerabilità critica su VMware Cloud Foundation al suo Known Exploited Vulnerabilities Catalog (KEV).

La vulnerabilità RCE CVE-2021-39144 (CVSS: 9.8 valutata da VMware) è stata scoperta nell’ottobre 2022 nella libreria open source XStream utilizzata da Cloud Foundation. 

Può essere utilizzato dai criminali informatici in attacchi semplici che non richiedono alcuna interazione da parte dell’utente per eseguire da remoto codice arbitrario con privilegi di root. VMware ha corretto questo difetto e, ma il giorno del rilascio degli aggiornamenti, è stato pubblicato un codice PoC di sfruttamento.

CORSO NIS2 : Network and Information system 2
La direttiva NIS2 rappresenta una delle novità più importanti per la sicurezza informatica in Europa, imponendo nuovi obblighi alle aziende e alle infrastrutture critiche per migliorare la resilienza contro le cyber minacce. Con scadenze stringenti e penalità elevate per chi non si adegua, comprendere i requisiti della NIS2 è essenziale per garantire la compliance e proteggere la tua organizzazione.

Accedi All'Anteprima del Corso condotto dall'Avv. Andrea Capelli sulla nostra Academy e segui l'anteprima gratuita.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure scrivici su Whatsapp al 379 163 8765 

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

CISA ha incluso la vulnerabilità CVE-2021-39144 all’interno del KEV dopo che VMware ha confermato che il bug veniva sfruttato in attacchi reali.

Il 6 marzo, la società di sicurezza informatica Wallarm ha riferito che il CVE-2021-39144 è entrato in produzione solo poche settimane dopo il rilascio degli aggiornamenti di sicurezza. Negli ultimi 2 mesi, la vulnerabilità è stata sfruttata oltre 40.000 volte. L’operazione malevola risulta attiva dall’8 dicembre 2022 e continua ancora oggi.

Gli esperti di Wallarm hanno notato che se il difetto viene sfruttato con successo, le conseguenze possono essere catastrofiche: i criminali informatici possono eseguire codice arbitrario, rubare dati e ottenere il controllo dell’infrastruttura di rete. 

CISA ha inoltre richiesto alle agenzie federali statunitensi di proteggere i propri sistemi dagli attacchi fino al 31 marzo.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Intelligenza Artificiale: Come stiamo diventando più stupidi, in modo meraviglioso!

Sullo sfondo della diffusa popolarità degli assistenti AI generativi che promettono di creare codice funzionante per tutti basato su una semplice descrizione in linguaggio naturale, il team ...

Arriva KaliGPT! Ora l’hacking etico è diventato veramente alla portata di tutti?

Da tempo circolano modelli di intelligenza artificiale pensati per accelerare le attività di hacking, sia nel mondo underground che in contesti più legittimi e visibili. Kali GPT, un modello...

GhostSec: Azienda Italiana Commissiona Attacco Informatico Al Governo Macedone

GhostSec, noto collettivo di hacktivisti, ha recentemente rivelato dettagli su un’operazione controversa che coinvolge un’azienda italiana e obiettivi governativi macedoni. In un’...

Un Database AT&T da 3GB viene Venduto nel Dark Web: 73 Milioni di Record a Rischio

Negli ultimi giorni, su due noti forum underground specializzati nella compravendita di dati trafugati e metodi fraudolenti, sono comparsi dei post separati (ma identici nel contenuto), riguardanti un...

Non fidarti del codice prodotto dalle AI! Un bug Giurassico del 2010 infetta anche GPT-4

E se le intelligenze artificiali producessero del codice vulnerabile oppure utilizzassero librerie e costrutti contenenti bug vecchi mai sanati? Si tratta di allucinazione o apprendimento errato? Una ...