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L’italiana Xanitalia subisce un attacco ransomware

L’italiana Xanitalia subisce un attacco ransomware

Redazione RHC : 3 Aprile 2022 09:19

“Ce ne siamo accorti lunedì mattina che avevamo subito un attacco hacker, all’apertura delle aziende, che sono interconnesse tra di loro, perché tutto il sistema informatico, che dialoga anche con i macchinari produttivi, era stato criptato. Quindi non si poteva avere accesso ai dati, agli ordinativi, ai clienti, alle banche e sotto il profilo della produzione siamo dovuti tornare alla carta e cioè all’antico, come si faceva una volta”.

Riporta l’imprenditore Franco Signoretti al Resto del Carlino, dicendo che i criminali informatici hanno bloccato entrambe le sue aziende riportandole per un breve periodo all’età della pietra.

Si è trattato di un ransomware, anche se al momento non è conosciuta la tipologia del malware. I criminali informatici dopo aver violato l’azienda hanno ricattato Xanitalia dicendo:


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“Pagate o non togliamo i virus

Immediata la denuncia alle autorità della Polizia Postale, anche se nella scorsa settimana, non pochi disservizi hanno attanagliato l’azienda.

Franco Signoretti ha riportato che “Forse entro martedì torniamo alla normalità” aggiungendo:

“L’informatica è una grande finestra sul mondo, ma da quelle finestre entrano ladrucoli, ladri ed anche delinquenti per cui bisogna stare molto attenti ed aumentare ed aggiornare sempre le difese dei sistemi informatici all’interno delle aziende”.

Dal 1984 Xanitalia opera nel settore delle cere depilatorie e, grazie ad un attento impegno nella ricerca e sviluppo di prodotti, una costante interpretazione delle esigenze dei clienti e un’attenta valutazione dei mercati, oggi siamo leader mondiali nel settore.

Le divisioni specializzate che compongono il Gruppo sono quattro: dalla produzione di cere depilatorie alle attrezzature professionali, dai prodotti cosmetici ai gel unghie professionali, Xanitalia è in grado di soddisfare le esigenze di ogni tipologia di Cliente, dalle piccole aziende a quelle di grandi dimensioni, con impianti adeguati ed una grande flessibilità produttiva, oltre ad una serie di servizi che vanno dalla personalizzazione grafica, al packaging fino alla spedizione del prodotto pronto per la vendita.

RHC monitorerà la questione in modo da aggiornare il seguente articolo, qualora ci siano novità sostanziali. Nel caso ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni sulla vicenda, oppure la stessa azienda voglia fare una dichiarazione, possono accedere alla sezione contatti, oppure in forma anonima utilizzando la mail crittografata del whistleblower.

Come proteggersi dal ransomware

Le infezioni da ransomware possono essere devastanti per un’organizzazione e il ripristino dei dati può essere un processo difficile e laborioso che richiede operatori altamente specializzati per un recupero affidabile, anche se in assenza di un backup dei dati, sono molte le volte che il ripristino è stato impossibile.

Infatti, si consiglia agli utenti e agli amministratori di adottare delle misure di sicurezza preventive per proteggere le proprie reti dalle infezioni da ransomware e sono:

  • Utilizzare un piano di backup e ripristino dei dati per tutte le informazioni critiche. Eseguire e testare backup regolari per limitare l’impatto della perdita di dati o del sistema e per accelerare il processo di ripristino. Da tenere presente che anche i backup connessi alla rete possono essere influenzati dal ransomware; i backup critici devono essere isolati dalla rete per una protezione ottimale;
  • Formare il personale con attraverso corsi di Awareness;
  • Mantenere il sistema operativo e tutto il software sempre aggiornato con le patch più recenti. Le applicazioni ei sistemi operativi vulnerabili sono l’obiettivo della maggior parte degli attacchi. Garantire che questi siano corretti con gli ultimi aggiornamenti riduce notevolmente il numero di punti di ingresso sfruttabili a disposizione di un utente malintenzionato;
  • Mantenere aggiornato il software antivirus ed eseguire la scansione di tutto il software scaricato da Internet prima dell’esecuzione;
  • Limitare la capacità degli utenti (autorizzazioni) di installare ed eseguire applicazioni software indesiderate e applicare il principio del “privilegio minimo” a tutti i sistemi e servizi. La limitazione di questi privilegi può impedire l’esecuzione del malware o limitarne la capacità di diffondersi attraverso la rete;
  • Evitare di abilitare le macro dagli allegati di posta elettronica. Se un utente apre l’allegato e abilita le macro, il codice incorporato eseguirà il malware sul computer;
  • Non seguire i collegamenti Web non richiesti nelle e-mail. Per ulteriori informazioni, fare riferimento alle risorse di phishing presenti su questo sito Web.
  • Esporre le connessione Remote Desktop Protocol (RDP) mai direttamente su internet. Qualora si ha necessità di un accesso da internet, il tutto deve essere mediato da una VPN;
  • Implementare sistemi di Intrusion Prevention System (IPS) e Web Application Firewall (WAF) come protezione perimetrale a ridosso dei servizi esposti su internet.

Sia gli individui che le organizzazioni sono scoraggiati dal pagare il riscatto, in quanto anche dopo il pagamento le cyber gang possono non rilasciare la chiave di decrittazione oppure le operazioni di ripristino possono subire degli errori e delle inconsistenze.

La sicurezza informatica è una cosa seria e oggi può minare profondamente il business di una azienda. Oggi occorre cambiare mentalità e pensare alla cybersecurity come una parte integrante del business e non pensarci solo dopo che è avvenuto un incidente di sicurezza informatica.

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La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

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