Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Panico da AI: stiamo entrando nella fase più pericolosa della rivoluzione digitale

Redazione RHC : 8 Agosto 2025 10:23

Negli ultimi mesi, il dibattito sull’intelligenza artificiale ha assunto toni sempre più estremi.

Da un lato, le grandi aziende che sviluppano e vendono soluzioni AI spingono narrazioni apocalittiche, avvertendo che chi non abbraccerà questa tecnologia rischia di essere tagliato fuori dal mercato, o addirittura di soccombere. Dall’altro lato, emergono indagini che raccontano una realtà ben diversa: la fiducia del pubblico e di molte imprese verso l’AI sta diminuendo, in alcuni casi in modo preoccupante. Negli Stati Uniti, questo fenomeno è già visto come un potenziale problema di sicurezza nazionale, perché un’adozione distorta o rallentata potrebbe far perdere terreno nella corsa globale alla supremazia tecnologica.

Le parole di Alon Haimovich, CEO di Microsoft Israele, si inseriscono perfettamente in questo contesto acceso. Intervistato da Calcalist, ha dichiarato che “il modello secondo cui il successo aziendale equivale a molti dipendenti è finito” e che ormai ci si aspetta che ogni lavoratore sappia usare un agente di intelligenza artificiale. Un’affermazione che va oltre la pura constatazione tecnologica: è una presa di posizione netta su un futuro in cui l’AI non sarà un optional, ma una competenza fondamentale per sopravvivere professionalmente.


PARTE LA PROMO ESTATE -40%

RedHotCyber Academy lancia una promozione esclusiva e a tempo limitato per chi vuole investire nella propria crescita professionale nel mondo della tecnologia e della cybersecurity!

Approfitta del 40% di sconto sull’acquisto congiunto di 3 corsi da te scelti dalla nostra Academy. Ad esempio potresti fare un percorso formativo includendo Cyber Threat intelligence + NIS2 + Criptovalute con lo sconto del 40%. Tutto questo lo potrai fruire, dove e quando vuoi e con la massima flessibilità, grazie a lezioni di massimo 30 minuti ciascuna.

Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]


Supporta RHC attraverso:
  • L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  • Ascoltando i nostri Podcast
  • Seguendo RHC su WhatsApp
  • Seguendo RHC su Telegram
  • Scarica gratuitamente "Dark Mirror", il report sul ransomware di Dark Lab


  • Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


    Haimovich non risparmia critiche nemmeno alle strategie nazionali. Secondo lui, la raccomandazione del Comitato Nagel di investire 18 miliardi di shekel nello sviluppo di un modello di intelligenza artificiale israeliano non cambierà realmente gli equilibri. L’implicito messaggio è chiaro: il vantaggio competitivo non si gioca solo sulla quantità di fondi investiti, ma sulla capacità di integrare l’AI in ogni aspetto operativo, dal singolo dipendente alle strutture decisionali più alte.

    Eppure, mentre i vertici delle big tech e figure come Haimovich invocano un’adozione rapida e capillare dell’AI, cresce la disillusione. Alcuni settori denunciano un hype eccessivo, alimentato ad arte, e temono che la narrativa del “tutto sarà automatizzato” serva più a spingere vendite e abbonamenti che a riflettere la realtà. Altri mettono in guardia sul fatto che la pressione continua a “non restare indietro” possa generare scelte affrettate, con conseguenze economiche e sociali non previste.

    Negli Stati Uniti, il calo di fiducia nell’AI sta diventando un dossier strategico. Se i cittadini e le imprese percepiscono la tecnologia come inaffidabile o rischiosa, sarà più difficile implementarla nei settori critici. Il rischio, secondo alcuni analisti, è che i competitor internazionali – meno frenati da dubbi etici o regolatori come la Cina – possano superare Washington in applicazioni strategiche, dalla difesa all’economia. Questo crea un paradosso: mentre il settore privato spinge verso un’adozione rapida, lo Stato si trova a dover gestire anche la diffidenza popolare.

    Parallelamente, c’è chi sostiene che il tempo della “costruzione selvaggia” dell’AI sia già finito.

    Dopo la corsa iniziale, caratterizzata da lanci incessanti e promesse grandiose, si starebbe entrando in una fase di “ricostruzione, dove le aziende cercheranno di correggere i danni e le distorsioni causate da un’adozione frettolosa. Ciò potrebbe significare investimenti in sistemi più trasparenti, modelli meno opachi, e una maggiore attenzione alla sostenibilità sociale dell’AI.

    La verità, forse, sta nel mezzo. È difficile negare che l’AI sarà una leva decisiva per la produttività e la competitività, ma allo stesso tempo sarebbe ingenuo ignorare i rischi di una retorica eccessiva. Se da un lato il “terrore tecnologico” può accelerare il cambiamento, dall’altro rischia di alienare lavoratori, cittadini e interi settori, rallentando proprio quel progresso che si vorrebbe spingere.

    Nei prossimi anni possiamo aspettarci un terreno di gioco più complesso. Le aziende dovranno bilanciare velocità di adozione e trasparenza, i governi dovranno garantire sicurezza nazionale senza soffocare l’innovazione, e i cittadini dovranno sviluppare un pensiero critico che permetta di distinguere tra reali opportunità e marketing aggressivo.

    Chi riuscirà a muoversi in questo equilibrio, sfruttando l’AI come strumento e non come feticcio, sarà pronto per il nuovo paradigma delineato da Haimovich. Gli altri rischiano di scoprire troppo tardi che la vera rivoluzione non è l’AI in sé, ma la capacità di usarla in modo consapevole.

    Redazione
    La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

    Lista degli articoli

    Articoli in evidenza

    I gestori di password più diffusi, tra cui LastPass, 1Password e Bitwarden sono vulnerabili al clickjacking
    Di Redazione RHC - 28/08/2025

    Un esperto di sicurezza ha scoperto che sei dei gestori di password più diffusi, utilizzati da decine di milioni di persone, sono vulnerabili al clickjacking, un fenomeno che consente agli aggres...

    Vulnerabilità critiche in NetScaler ADC e Gateway. Aggiorna subito! Gli attacchi sono in corso!
    Di Redazione RHC - 28/08/2025

    NetScaler ha avvisato gli amministratori di tre nuove vulnerabilità in NetScaler ADC e NetScaler Gateway, una delle quali è già utilizzata in attacchi attivi. Sono disponibili aggiornam...

    Tentativo di phishing contro PagoPA? Ecco come ho fatto chiudere in 3 ore il sito malevolo
    Di Davide Santoro - 28/08/2025

    Grazie alla nostra community recentemente sono venuto a conoscenza di un tentativo di phishing contro PagoPA e ho deciso di fare due cose. Per prima cosa attivarmi in prima persona per arrecare un dan...

    Microsoft Teams in panne: bloccata l’apertura dei documenti Office incorporati
    Di Luca Galuppi - 28/08/2025

    Un giovedì nero per milioni di utenti Microsoft Teams in tutto il mondo. Una funzionalità chiave della piattaforma di collaborazione – l’apertura dei documenti Office incorpora...

    ChatGPT “Ha insegnato a mio figlio come morire”! La causa dei genitori di Adam Reid ad OpenAI
    Di Redazione RHC - 28/08/2025

    È stata intentata una causa contro OpenAI in California , sostenendo che ChatGPT abbia spinto un sedicenne al suicidio. I genitori di Adam Reid, deceduto l’11 aprile 2025, hanno affermato ...