
Redazione RHC : 18 Ottobre 2021 15:35
Non è la prima volta che dei criminali informatici hackerano le infrastrutture di altri criminali informatici e questa volta è successo alla cyber gang più famigerata dei primi 6 mesi del 2021: REvil.
REvil è nuovamente andato offline dai radar, appena un mese dopo il suo improvviso ritorno ma questa volta qualcosa è andato storto non per scelta come probabilmente accaduto in precedenza.

Happy Blog di REvil che non risponde il 18-10-2021 alle 17:40
Lo specialista di Recorded Future Dmitry Smiyanets è stato il primo a sospettare che qualcosa non andasse, quando ha scoperto un messaggio sul forum XSS da uno dei criminali informatici associati a REvil.
Secondo quanto riferito, degli sconosciuti hanno preso il controllo del portale di pagamento Tor del gruppo REvil e del DLS (Data leak Site), il famoso Happy Blog.
“Hanno hackerato il server e mi hanno cercato. Più precisamente, hanno cancellato il percorso del mio servizio nascosto nel file torrc, ne hanno creato uno loro e hanno aspettato che venissi. Ho controllato il resto – non lo era. Buona fortuna a tutti, Ho finito”
dice il messaggio. pubblicato dall’utente con lo pseudonimo dell’utente _neday.
Rendendosi conto che il caso puzzava di cherosene, l’utente 0_neday ha contattato i partner sul forum per trasferire loro le chiavi di crittografia tramite Tox. Queste chiavi consentiranno ai partner di completare le transazioni e fornire un decryptor alle vittime che hanno pagato il riscatto.
Non si sa chi ci sia dietro l’hacking dei server REvil, ma è probabile che siano stati coinvolti i servizi segreti. Gli USA spesso hanno detto che avrebbero colpito le bande criminali qualora la Russia non fosse riuscita a stanarli. REvil è stato accerchiato dopo gli attacchi a JBS e Kaseya, e a luglio ha dovuto chiudere i suoi siti nelle darknet.
Tuttavia, il 9 settembre, il gruppo è tornato inaspettatamente. Nonostante ciò, il gruppo rinato non è riuscito a ripetere il precedente successo, inoltre, ha dovuto persino aumentare la commissione per i partner al 90%.
Come riportato il mese scorso, l’FBI per tre settimane ha nascosto alle vittime dell’attacco a Kaseya uno strumento per recuperare file crittografati dal ransomware, ottenuti dai server del gruppo nell’ambito dell’operazione per eliminarlo.
Inoltre, il 7 ottobre, alcuni pirati informatici del gruppo REvil, sembra siano stati arrestati in un blitz effettuato delle forze dell’ordine internazionali. Probabilmente stiamo assistendo al canto del cigno, almeno sotto questo nome.
Redazione
Il 18 novembre 2025, alle 11:20 UTC, una parte significativa dell’infrastruttura globale di Cloudflare ha improvvisamente cessato di instradare correttamente il traffico Internet, mostrando a milion...

Questo è il quinto di una serie di articoli dedicati all’analisi della violenza di genere nel contesto digitale, in coincidenza con la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza co...

18 novembre 2025 – Dopo ore di malfunzionamenti diffusi, l’incidente che ha colpito la rete globale di Cloudflare sembra finalmente vicino alla risoluzione. L’azienda ha comunicato di aver imple...

La mattinata del 18 novembre 2025 sarà ricordata come uno dei blackout più anomali e diffusi della rete Cloudflare degli ultimi mesi. La CDN – cuore pulsante di milioni di siti web, applicazioni e...

La stanza è la solita: luci tenui, sedie in cerchio, termos di tisane ormai diventate fredde da quanto tutti parlano e si sfogano. Siamo gli Shakerati Anonimi, un gruppo di persone che non avrebbe ma...