
Un hacker russo che ha collaborato con il noto gruppo REvil, ha confermato che i criminali informatici sono tornati al lavoro, dopo una pausa di due mesi.
È stato dichiarato che la pausa, sia dovuta a ragioni politiche, e non (fateci fare una battuta), alle ferie estive.
Questo confuta le affermazioni degli stessi membri di REvil, che lo hanno spiegato come “precauzioni dopo la scomparsa di uno dei membri della comunità”.
Un criminale informatico anonimo, aveva infatti affermato che il gruppo inizialmente prevedeva solo di sospendere le proprie attività, ma non di porvi una fine. Secondo lui, questo passo era dovuto, rispetto alla difficile situazione geopolitica.
“Hanno detto ai principali partner commerciali e sviluppatori di malware che non c’era motivo di preoccuparsi e che la cooperazione non sarebbe stata sospesa a lungo”.
Così ha affermato il black hacker, anche in risposta alla domanda sull’influenza della leadership russa sulla decisione del gruppo più famoso del paese.
Secondo lui, non ci sono prove che suggeriscono alcun collegamento tra REvil e il governo o i servizi di Intelligence della Russia o di altri paesi. Inoltre, ha aggiunto che nessuno discute seriamente un argomento tale sulla darknet.
“Non sorprende che il gruppo di hacker responsabile di attacchi di alto profilo alle infrastrutture americane abbia preso precauzioni dopo la conversazione tra i presidenti degli Stati Uniti e della Russia”
ha sottolineato l’hacker anonimo.
“I fattori geopolitici sono sempre presi in considerazione in un’impresa di questo livello, anche se questa è la prima volta che hanno incontrato una situazione in cui un gruppo è stato costretto a ridurre le sue attività in modo relativamente imprevisto”.
Il ritorno di REvil è stato annunciato la scorsa settimana quando il sito del gruppo sulla darknet è tornato attivo, dopo due mesi di inattività.
Poco dopo, i membri della comunità hanno dichiarato nei messaggi su uno dei forum russi che la sospensione temporanea è stata dettata da misure precauzionali.
Sarebbero stati causati dalla scomparsa di uno dei membri di REvil:
“Abbiamo eseguito il backup e disabilitato tutti i server. Pensavamo che fosse stato arrestato. Abbiamo aspettato, non si è presentato e abbiamo ripristinato tutto dai backup”.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.


La cultura del “tanto chi vuoi che mi attacchi?” gira ancora, testarda. Non è uno slogan, è proprio un modo di pensare. Una specie di alibi mentale che permette di rimandare, di non guardare tro...

La sicurezza informatica è un tema che non scherza, specialmente quando si parla di vulnerabilità che possono compromettere l’intero sistema. Ebbene, Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha appena lan...

La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) ha diramato un’allerta critica includendo tre nuove vulnerabilità nel suo catalogo delle minacce informatiche sfruttate (KEV), evidenziand...

Quando si parla di sicurezza informatica, è normale pensare a un gioco costante tra chi attacca e chi difende. E in questo gioco, le vulnerabilità zero-day sono il jackpot per gli hacker criminali. ...

L’Open Source Intelligence (OSINT) è emersa, negli ultimi anni, come una delle discipline più affascinanti, ma anche più insidiose, nel panorama dell’informazione e della sicurezza. La sua esse...