
In un colloquio con Matthias Döpfner, amministratore delegato di Axel Springer, il CEO di Microsoft Satya Nadella ha riconosciuto che la crescita imponente del gruppo di Redmond rappresenta oggi un fattore limitante nella competizione sull’intelligenza artificiale. La struttura organizzativa molto ampia, ha spiegato, rallenta la catena decisionale e rende più complesso reagire ai rapidi cambiamenti del settore.
Nadella ha messo a confronto l’operatività delle grandi aziende con quella delle startup, sottolineando come queste ultime si muovano con team ridotti, capaci di passare dall’idea allo sviluppo senza lunghi passaggi gerarchici. Secondo il CEO, questa agilità consente alle piccole realtà tecnologiche di innovare con una velocità difficilmente replicabile da colossi come Microsoft.
Per questo motivo, ha raccontato, dedica parte dei suoi weekend allo studio dei modelli organizzativi delle giovani aziende, con l’obiettivo di capire come adattare il lavoro interno di Microsoft a un ritmo di innovazione più serrato. Ha spiegato che nel suo gruppo lo sviluppo dei prodotti passa attraverso almeno tre responsabili – per area scientifica, di prodotto e infrastrutturale – un processo che richiede inevitabilmente più tempo rispetto a quello delle startup.
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Durante l’intervista, Nadella ha invitato le aziende a rivedere la propria impostazione mentale, passando da un approccio “autocompiaciuto” a uno orientato all’apprendimento continuo. Ha avvertito che trattare l’implementazione dell’IA come un semplice aggiornamento dei sistemi informativi esistenti porta quasi sempre al fallimento.
Secondo il CEO, l’introduzione dell’intelligenza artificiale richiede quattro passaggi fondamentali:
Nadella ha inoltre ricordato che competenze come empatia e intelligenza emotiva restano cruciali per la leadership anche in un contesto sempre più automatizzato.
Le sue dichiarazioni arrivano in una fase in cui diverse grandi aziende tecnologiche – tra cui Google, Meta e Amazon – stanno riducendo i livelli intermedi di management per velocizzare le decisioni, un cambiamento che riflette una tendenza più ampia all’insegna della snellimento strutturale.
Nadella ha richiamato poi l’attenzione su un altro punto critico per il settore: i limiti dei data center. A suo avviso, non è la disponibilità di chip a rappresentare il vero collo di bottiglia, bensì l’insufficienza di potenza e spazio nei centri di elaborazione. Ha raccontato che molti acceleratori di IA risultano inutilizzati perché l’infrastruttura non è ancora pronta a supportarli in modo efficiente.
Guardando al futuro, Nadella ha invitato le aziende a costruire una propria “fabbrica di IA”, basata sulla capacità di valorizzare i dati interni.
Per Microsoft, questo significa fare leva sul Microsoft 365 Graph, un sistema capace di rappresentare in forma semantica informazioni non strutturate come e-mail, documenti e riunioni. Secondo il CEO, questo approccio permetterà di recuperare la conoscenza tacita all’interno delle organizzazioni e potrebbe diventare un elemento strategico decisivo per l’adozione dell’intelligenza artificiale.
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