Un ricercatore di sicurezza ha una soluzione per il ransomware. Ma occorre una analisi da parte di Microsoft
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Un ricercatore di sicurezza ha una soluzione per il ransomware. Ma occorre una analisi da parte di Microsoft

Un ricercatore di sicurezza ha una soluzione per il ransomware. Ma occorre una analisi da parte di Microsoft

Redazione RHC : 6 Luglio 2023 11:33

Il ransomware crittografa i file sul computer della vittima e richiede un riscatto per ripristinarli. Tali virus possono causare enormi danni sia ai singoli utenti che alle grandi organizzazioni. Ma c’è un modo per proteggersi da loro?

L’esperto di sicurezza Adam Szostak è sicuro che ci sia. Ha escogitato una soluzione semplice ed elegante che può rendere molto difficile il funzionamento del ransomware. La sua idea è che Microsoft limiti la velocità di una delle sue API CreateFile.

CreateFile è una funzione che consente ai programmi di creare e aprire file sul computer. Il ransomware lo utilizza per ottenere l’accesso ai file e sostituirne il contenuto con dati crittografati.


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Se Microsoft introducesse un limite alla frequenza con cui lo stesso programma può chiamare CreateFile, rallenterebbe notevolmente il processo di crittografia dei file. Pertanto, la vittima del ransomware potrebbe notare l’attacco in tempo e adottare misure per fermarlo.

Shostak spera che Microsoft prenda in considerazione la sua proposta e la implementi nel proprio sistema. 

Tuttavia, lo specialista riconosce anche che non è così facile come sembra. Dopotutto, qualsiasi modifica nell’API può influire sul funzionamento di altri programmi che dipendono da essa. Ad esempio, anche i compilatori oi programmi di backup devono aprire molti file in breve tempo. Pertanto, è necessario pensare ai meccanismi di eccezione per tali programmi, nonché ai modi per controllare e notificare l’uso di CreateFile.

Shostak afferma di comprendere la difficoltà di mantenere la compatibilità. Lui stesso aveva esperienza nell’implementazione della patch Autorun in Windows Update, una funzionalità che consentiva l’esecuzione automatica dei programmi da supporti plug-in ed era vulnerabile a codice dannoso. La correzione ha comportato una diminuzione del numero di attacchi attraverso le porte aperte.

Tuttavia, Szostak ritiene che il costo di un attacco ransomware oggi sia così alto che vale la pena correre il rischio e provare modifiche alla sicurezza. L’esperto è fiducioso che gli specialisti Microsoft siano perfettamente in grado di gestire questa sfida.

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