
Redazione RHC : 12 Ottobre 2023 15:29
L’ amplificatore di segnale Wi-Fi D-Link DAP-X1860 che funziona con la tecnologia WiFi 6, è soggetto a una vulnerabilità che porta al Denial of Service (DoS) e all’iniezione di comandi remoti.
Il gruppo di ricerca tedesco RedTeam, che ha scoperto la vulnerabilità CVE-2023-45208, ha riferito che D-Link ha ignorato i ripetuti avvertimenti degli specialisti sull’errore e che non sono state rilasciate correzioni.
Il problema risiede nella funzione di scansione della rete D-Link DAP-X1860, ovvero nell’impossibilità di analizzare l’SSID (Service Set Identifier) contenente un apostrofo (‘) nel nome, interpretandolo erroneamente come un segno di completamento del comando.
CVE Enrichment Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.
Cosa trovi nel servizio: ✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor. ✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV). ✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia. ✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Tecnicamente il problema deriva dalla funzione “parsing_xml_stasurvey” nella libreria “libcgifunc.so”, che contiene il comando di sistema da eseguire. Tuttavia, a causa della mancata cancellazione dell’SSID nel prodotto, un utente malintenzionato può facilmente abusare di questa funzionalità per scopi dannosi.
Un criminale informatico nel raggio d’azione del ripetitore potrebbe creare una rete Wi-Fi e darle un nome simile alla rete del bersaglio e includere un apostrofo nel nome, come “Rete di John”. Quando il dispositivo tenta di connettersi a questo SSID, genererà “Errore 500: errore interno del server” e smetterà di funzionare normalmente.
Se un utente malintenzionato aggiunge una seconda sezione all’SSID che contiene un comando shell separato da “&&”, come “Test’ && uname -a &&”, l’amplificatore eseguirà il comando “uname -a” durante la configurazione/scansione della rete .
Tutti i processi sull’amplificatore, compresi eventuali comandi inseriti dall’hacker, vengono eseguiti con privilegi di root, consentendo all’aggressore di sondare altri dispositivi collegati all’amplificatore e spostarsi ulteriormente attraverso la rete. La condizione più difficile da attaccare è forzare una scansione di rete sul dispositivo di destinazione, ma ciò è possibile eseguendo un attacco di deautenticazione.
Diversi programmi prontamente disponibili possono generare e inviare pacchetti di deautenticazione al booster, disconnettendolo dalla rete principale e forzando la destinazione a eseguire una scansione della rete.
I ricercatori hanno scoperto questo difetto a maggio 2023 e lo hanno segnalato a D-Link, ma nonostante molteplici tentativi di contatto, non è arrivata alcuna risposta. In altre parole, il D-Link DAP-X1860 è ancora vulnerabile agli attacchi e il meccanismo di sfruttamento relativamente semplice rende la situazione pericolosa.
Si consiglia ai proprietari degli amplificatori DAP-X1860 di prestare attenzioni ad interruzioni improvvise e di spegnere l’amplificatore quando non viene utilizzato. Gli esperti consigliano inoltre di collocare i dispositivi e gli amplificatori IoT su una rete separata, isolata dai dispositivi sensibili che memorizzano dati personali o di lavoro.
Redazione
Questa mattina Paragon Sec è stata contattata da un’azienda italiana vittima di un nuovo tentativo di frode conosciuto come Truffa del CEO. L’ufficio contabilità ha ricevuto un’e-mail urgente,...

i ricercatori di Check Point Software, hanno recentemente pubblicato un’indagine sull’aumento delle truffe farmaceutiche basate sull’intelligenza artificiale. È stato rilevato come i criminali ...

L’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza informatica (ENISA) ha assunto il ruolo di Root all’interno del programma Common Vulnerabilities and Exposures (CVE), diventando il principale punt...

Il progetto Tor ha annunciato l’introduzione di un nuovo schema di crittografia, chiamato Counter Galois Onion (CGO), destinato a sostituire il precedente metodo Tor1 Relay. L’aggiornamento mira a...

L’attuale accelerazione normativa in materia di cybersicurezza non è un fenomeno isolato, ma il culmine di un percorso di maturazione del Diritto penale che ha dovuto confrontarsi con la dematerial...