Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Banner Ransomfeed 970x120 1
Redhotcyber Banner Sito 320x100px Uscita 101125

Giorno: Maggio 25, 2020

Quante volte abbiamo parlato di password di default?

Esporre servizi di #amministrazione su #internet, senza segregazione, con #password di #default, è una cosa “orribile” che rispecchia una assenza di #consapevolezza al rischio informatico del comparto IT, oltre, probabilmente, ad una completa assenza di una postura #cyber all’interno di una #organizzazione. Ecco che #LulzSec pubblica dei dati anonimo sanitari, parlano di aver avuto accesso al servizio utilizzando delle #password di default. I dati #sanitari sono una cosa troppo importante per essere gestiti in questo modo e sarebbe arrivato il momento di contormarsi di sistemisti esperti che installino i servizi e cambiando le password di #amministrazione di default con password molto robuste,

Cybertech: un occhio vigile sulle pmi del manifatturiero.

L’azienda Cybertech del gruppo Engineering, ha istituito il nuovo Security Operation Center (#SOC), che permette di supervisionare la cybersecurity a distanza attraverso tecnologie di intelligenza artificiale (c.d. machine learning) e monitorando tutto ciò che transita nelle reti #OT e #IT. Per le piccole #aziende o per le aziende di medie dimensioni risulta oggi impossibile provvedere da sole alle vaste esigenze di #sicurezza #informatica, per una questione di #cultura e non seconda la carenza di personale #specializzato in questa materia. Infatti il personale che esce dalle #università non copre la domanda oltre al fatto che gli specialisti di #cybersecurity costano e in genere

REvil stava bluffando con i dati di Donald Trump?

La scorsa settimana, il presidente degli Stati Uniti #Trump è stato colpito da una serie di minacce allarmanti che i suoi dati fossero nelle mani del gruppo di criminali informatici dell’operatore #ransomware #REvil, a seguito dell’attacco alla Grubman Shire Meiselas & Sacks, lo studio legale delle star. Gli #aggressori hanno minacciato di trapelare tali dati a meno che non siano stati pagati con 42 milioni di dollari. Tuttavia, proprio di recente in una classica inversione di rotta, hanno affermato che i dati sono stati #venduti ad un acquirente sulle #darknet e, a causa della loro politica, non pubblicheranno questi dati. Molti però

Immuni: Codice sorgente online su GitHub.

Finalmente dopo tanta attesa è uscito il codice sorgente della #APP Immuni, l’applicazione che permetterà attraverso le API rilasciate di recente dalla coppia #Google ed #Apple di effettuare il #tracciamento dei #contatti degli #Italiani. Andando a dare una veloce occhiata, tutto il codice sembra marchiato come proprietà del consiglio dei ministri “#Copyright (c) 2020 Presidenza del #Consiglio dei #Ministri”, oltre a #package che si chiamano “it.ministerodellasalute.immuni.*” che contengono parte della logica dell’applicazione. Il codice è disponibile per iOS, sviluppato in #Swift, mentre per Android ed è scritto in #Kotlin. Direi che è un ottimo successo nell’iniziativa di “#trasparenza” dell’APP #Mobile di tracciamento

Zoom: l’acconciatura in virtuale è una cosa importante.

Le riunioni con #zoom o con altri strumenti di videochiamata, sono attualmente il nuovo “normale” nella vita di tutti i giorni. Ma con molti di noi che #lavorano a #casa durante la crisi del #coronavirus, tendiamo a perdere interesse nello #styling dei nostri #capelli durante le videochiamate. Cominciano già a farsi strada termini come “acconciature Zoom”, che puoi fare in meno di cinque minuti. Su #Yahoo Life ci sono #tutorial del famoso parrucchiere delle celebrità Nikki #Nelms che ci mostrano come gli accessori per capelli naturali e sostenibili e rispettosi della terra, in modo da poter fare del bene mentre vi si

La NSO utilizzava un sito fake di Facebook per distribuire Pegasus.

Secondo diversi rapporti, #Facebook è stato imitato dal “Gruppo NSO” per consentire di installare il loro #spyware #pegasus, probabilmente per aumentare la sua diffusione all’interno degli Stati Uniti d’America. Pegasus, se installato una volta, può avere accesso a #messaggi di testo, #microfono del dispositivo e accedere alla #videocamera, nonché ad altri dati #utente sul #dispositivo insieme al rilevamento della #posizione #GPS. Secondo fonti, dietro a questa #notizia potrebbe esserci un ex #dipendente di NSO, che ha fornito dettagli del #server che è stato #progettato per diffondere lo spyware. NSO ha negato l’accusa, ma sembra essere ancora in una situazione di stallo legale

Categorie