
Chiara Nardini : 25 Settembre 2023 09:19
Nella giornata di ieri, la banda di criminali informatici di Ransom EDVC, rivendica all’interno del proprio Data Leak Site (DLS) un attacco informatico al colosso multinazionale SONY.
Dal post pubblicato dalla cybergang, i criminali informatici riportano il treeview completo dei dati esfiltrati dalle infrastrutture IT della Sony e un file in formato archivio di 1,8 MB che riporta alcune print screen e file per attestare la violazione.

Sul sito della gang viene riportato l’indirizzo del messanger TOX per consentire all’azienda di prendere contatto con la cybergang e attivare una trattativa per evitare la pubblicazione dei files, oppure la rivendita a qualsiasi interessato.
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All’interno del file archivio, come riportato in precedenza sono presenti diversi samples, tra i quali codice sorgente e print screen, oltre ad un file in power point in giapponese che riporta alcune infrastrutture dell’azienda. Il file è marchiato con “Confidenziale”.



Sony ha dimostrato di essere un obiettivo redditizio per i criminali informatici grazie alla sua popolarità mondiale e ad una base di utenti diffusa in tutto il mondo. Sony è già stata vittima di una violazione dei dati significativa e di vasta portata, durante la quale gli hacker hanno esposto le informazioni sugli stipendi e i dati personali dei dirigenti e dei dipendenti del Gruppo Sony.

Come nostra consuetudine, lasciamo spazio ad una dichiarazione da parte dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti su questa vicenda e saremo lieti di pubblicarla con uno specifico articolo dando risalto alla questione.
RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono accedere utilizzare la mail crittografata del whistleblower.
Il ransomware, è una tipologia di malware che viene inoculato all’interno di una organizzazione, per poter cifrare i dati e rendere indisponibili i sistemi. Una volta cifrati i dati, i criminali chiedono alla vittima il pagamento di un riscatto, da pagare in criptovalute, per poterli decifrare.
Qualora la vittima non voglia pagare il riscatto, i criminali procederanno con la doppia estorsione, ovvero la minaccia della pubblicazione di dati sensibili precedentemente esfiltrati dalle infrastrutture IT della vittima.
Per comprendere meglio il funzionamento delle organizzazioni criminali all’interno del business del ransomware as a service (RaaS), vi rimandiamo a questi articoli:
Le infezioni da ransomware possono essere devastanti per un’organizzazione e il ripristino dei dati può essere un processo difficile e laborioso che richiede operatori altamente specializzati per un recupero affidabile, e anche se in assenza di un backup dei dati, sono molte le volte che il ripristino non ha avuto successo.
Infatti, si consiglia agli utenti e agli amministratori di adottare delle misure di sicurezza preventive per proteggere le proprie reti dalle infezioni da ransomware e sono in ordine di complessità:
Sia gli individui che le organizzazioni sono scoraggiati dal pagare il riscatto, in quanto anche dopo il pagamento le cyber gang possono non rilasciare la chiave di decrittazione oppure le operazioni di ripristino possono subire degli errori e delle inconsistenze.
La sicurezza informatica è una cosa seria e oggi può minare profondamente il business di una azienda.
Oggi occorre cambiare immediatamente mentalità e pensare alla cybersecurity come una parte integrante del business e non pensarci solo dopo che è avvenuto un incidente di sicurezza informatica.
Chiara Nardini
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