
Chiara Nardini : 23 Maggio 2023 15:27
La banda di criminali informatici di 8Base rivendica un attacco informatico all’azienda italiana SiComputer, come riportato nel suo Data Leak Site (DLS).
8base si definiscono criminali informatici con motivazioni differenti rispetto alla solita gang ransomware. Infatti riportano: “Siamo onesti e semplici pentester. Offriamo alle aziende le condizioni più leali per la restituzione dei propri dati. Questo elenco contiene solo quelle aziende che hanno trascurato la privacy e l’importanza dei dati dei propri dipendenti e clienti.”

Inoltre riportano nelle FAQ che “non sono ultra radicali e apprezzano la vita, la libertà, la parità di accesso all’informazione, la democrazia ei metodi di comunicazione non violenti. Non sono coinvolti nella politica o nella religione”.
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Al momento il gruppo di criminali informatici hanno pubblicato dei dati tramite un link Mega e sul sito è presente il tag “EXPIRED”.
La gang riporta nelle faq che “Se la tua azienda è nella nostra lista e il suo stato è “Expired”, tutti i dati sono già disponibili pubblicamente. Nel caso in cui lo stato dell’azienda sia “Evidence”, hai l’opportunità di evitare la divulgazione dei dati: devi contattare il nostro team di supporto tramite Last chance Telegram Channel, passare attraverso KYC e ottenere ulteriori istruzioni. Ma dovresti renderti conto che non hai l’opportunità di pensare a lungo se contattarci o meno. Lo stato può sempre cambiare in “Divulgato”, ma ti informeremo in anticipo.”
Come nostra consuetudine, lasciamo spazio ad una dichiarazione da parte dell’azienda, qualora voglia darci degli aggiornamenti su questa vicenda e saremo lieti di pubblicarla con uno specifico articolo dando risalto alla questione.
RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono accedere utilizzare la mail crittografata del whistleblower.
Il ransomware, è una tipologia di malware che viene inoculato all’interno di una organizzazione, per poter cifrare i dati e rendere indisponibili i sistemi. Una volta cifrati i dati, i criminali chiedono alla vittima il pagamento di un riscatto, da pagare in criptovalute, per poterli decifrare.
Qualora la vittima non voglia pagare il riscatto, i criminali procederanno con la doppia estorsione, ovvero la minaccia della pubblicazione di dati sensibili precedentemente esfiltrati dalle infrastrutture IT della vittima.
Per comprendere meglio il funzionamento delle organizzazioni criminali all’interno del business del ransomware as a service (RaaS), vi rimandiamo a questi articoli:
Le infezioni da ransomware possono essere devastanti per un’organizzazione e il ripristino dei dati può essere un processo difficile e laborioso che richiede operatori altamente specializzati per un recupero affidabile, e anche se in assenza di un backup dei dati, sono molte le volte che il ripristino non ha avuto successo.
Infatti, si consiglia agli utenti e agli amministratori di adottare delle misure di sicurezza preventive per proteggere le proprie reti dalle infezioni da ransomware e sono in ordine di complessità:
Sia gli individui che le organizzazioni sono scoraggiati dal pagare il riscatto, in quanto anche dopo il pagamento le cyber gang possono non rilasciare la chiave di decrittazione oppure le operazioni di ripristino possono subire degli errori e delle inconsistenze.
La sicurezza informatica è una cosa seria e oggi può minare profondamente il business di una azienda.
Oggi occorre cambiare immediatamente mentalità e pensare alla cybersecurity come una parte integrante del business e non pensarci solo dopo che è avvenuto un incidente di sicurezza informatica.
Chiara Nardini
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