
La famigerata banda ransomware Lockbit 2.0, colpisce un’altra organizzazione italiana. Oggi è il turno dell’italiana Vainieri trasporti, che si trova a combattere con il ransomware.
Per fortuna, da quanto sembra riportato nel sito di Lockbit, che i file esfiltrati dalle infrastrutture IT dell’azienda sono molto pochi e verranno pubblicati, come da “countdown”, tra circa 4 giorni, un tempo standard che la gang imposta prima di rilasciare i dati trafugati nel darkweb.
Questo, come sanno i lettori di RHC, generalmente avviene quando l’azienda è reticente a pagare una forma di riscatto,. In questo modo, minacciando la pubblicazione dei dati in loro possesso, aumenta la pressione verso l’organizzazione violata, sperando che il pagamento avvenga più velocemente.
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La data di pubblicazione è il 09 di Giugno alle 23:40 ora UTC.

RHC monitorerà la questione in modo da aggiornare il seguente articolo, qualora ci siano novità sostanziali.
Dal sito dell’azienda si legge quanto segue:
Vainieri nasce nel 1996 come azienda monoveicolo.
Il lavoro nazionale è stato svolto inizialmente con un solo furgone e poi, nel 2001, abbiamo acquistato il primo autobus.
Oggi la nostra azienda possiede 65 veicoli di diverse caratteristiche e tipologie per soddisfare ogni singola esigenza.
L'esperienza maturata in questi anni ci ha permesso di distinguerci per la qualità dei nostri servizi.
Seguiamo ogni singola spedizione, da quando il materiale ci viene affidato fino alla consegna al cliente finale.
Abbiamo costruito la nostra azienda affidandoci a risorse umane giovani, sempre disponibili ad aiutare e specializzate nella logistica. I nostri autisti sono tutti qualificati ed esperti nel trasloco di mobili alla rinfusa. Miriamo a stare al passo con la tecnologia e gli sviluppi del mercato, in modo da fornire un servizio innovativo e di grande qualità.
La nostra filosofia si basa sull'instaurazione di un vero rapporto di lealtà e trasparenza, con ogni singolo cliente, invitandolo a parlarci di ogni richiesta o problema, attraverso colloqui diretti e incontri con il nostro personale.
Nel caso in cui l’azienda volesse effettuare una dichiarazione, saremo lieti di pubblicarla all’interno di questa pagina, magari avendo informazioni di cosa si sta facendo per rispondere all’attacco informatico.
Potete contattarci tramite la sezione contatti, oppure in forma anonima utilizzando la mail crittografata del whistleblower.
Il ransomware, è una tipologia di malware che viene inoculato all’interno di una organizzazione, per poter cifrare i dati e rendere indisponibili i sistemi. Una volta cifrati i dati, i criminali chiedono alla vittima il pagamento di un riscatto, da pagare in criptovalute, per poterli decifrare.
Qualora la vittima non voglia pagare il riscatto, i criminali procederanno con la doppia estorsione, ovvero la minaccia della pubblicazione di dati sensibili precedentemente esfiltrati dalle infrastrutture IT della vittima.
Per comprendere meglio il funzionamento delle organizzazioni criminali all’interno del business del ransomware as a service (RaaS), vi rimandiamo a questi articoli:
LockBit 2.0 è una cyber gang criminale che adotta il modello ransomware-as-a-service (RaaS), anche se la sua struttura presenta variazioni che la differenziano da un tipico modello di affiliazione.
LockBit ransomware è un malware progettato per bloccare l’accesso degli utenti ai sistemi informatici in cambio di un pagamento di riscatto. Questo ransomware viene utilizzato per attacchi altamente mirati contro aziende e altre organizzazioni e gli “affiliati” di LockBit, hanno lasciato il segno minacciando le organizzazioni di tutto il mondo di ogni ordine e grado.
Si tratta del modello ransomware-as-a-service (RaaS) dove gli affiliati depositano del denaro per l’uso di attacchi personalizzati su commissione e traggono profitto da un quadro di affiliazione. I pagamenti del riscatto sono divisi tra il team di sviluppatori LockBit e gli affiliati attaccanti, che ricevono fino a ¾ dei fondi del riscatto.
E’ considerato da molte autorità parte della famiglia di malware “LockerGoga & MegaCortex”. Ciò significa semplicemente che condivide i comportamenti con queste forme consolidate di ransomware mirato ed ha il potere di auto-propagarsi una volta eseguito all’interno di una rete informatica.
Le infezioni da ransomware possono essere devastanti per un’organizzazione e il ripristino dei dati può essere un processo difficile e laborioso che richiede operatori altamente specializzati per un recupero affidabile, e anche se in assenza di un backup dei dati, sono molte le volte che il ripristino non ha avuto successo.
Infatti, si consiglia agli utenti e agli amministratori di adottare delle misure di sicurezza preventive per proteggere le proprie reti dalle infezioni da ransomware e sono in ordine di complessità:
Sia gli individui che le organizzazioni sono scoraggiati dal pagare il riscatto, in quanto anche dopo il pagamento le cyber gang possono non rilasciare la chiave di decrittazione oppure le operazioni di ripristino possono subire degli errori e delle inconsistenze.
La sicurezza informatica è una cosa seria e oggi può minare profondamente il business di una azienda.
Oggi occorre cambiare immediatamente mentalità e pensare alla cybersecurity come una parte integrante del business e non pensarci solo dopo che è avvenuto un incidente di sicurezza informatica.
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