Redazione RHC : 14 Gennaio 2025 08:50
La banda di criminali informatici di Lynx rivendica all’interno del proprio Data Leak Site (DLS) un attacco informatico all’italiana Conad. I criminali all’interno del loro sito nell’underground riportano quanto segue: “Conad è un’organizzazione che opera attraverso otto grandi gruppi cooperativi, centri di acquisto e distribuzione. Offre diversi tipi di prodotti di merchandising. L’azienda è stata fondata nel 1962 e ha sede a Bologna, Italia.”
Al momento, non possiamo confermare la veridicità della notizia, poiché l’organizzazione non ha ancora rilasciato alcun comunicato stampa ufficiale sul proprio sito web riguardo l’incidente. Pertanto, questo articolo deve essere considerato come ‘fonte di intelligence’.
Nel post pubblicato nelle underground dai criminali informatici viene riportato che la gang è in possesso di dati relativi al comparto HR e ai clienti e che i dati esfiltrati dalle infrastrutture IT dell’azienda verranno pubblicati tra 3 giorni.
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«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi».
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Sul sito vengono anche pubblicati alcuni samples, che generalmente servono alla banda criminale per dimostrare l’avvenuta compromissione del target.
Questo modo di agire – come sanno i lettori di RHC – generalmente avviene quando ancora la vittima non ha preso accordi con la gang criminale per il pagamento del riscatto richiesto. In questo modo, i criminali minacciando la pubblicazione dei dati in loro possesso, aumentando la pressione psicologica verso l’organizzazione violata, sperando che il pagamento avvenga più velocemente.
Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione da parte dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti sulla vicenda. Saremo lieti di pubblicare tali informazioni con uno specifico articolo dando risalto alla questione.
RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono utilizzare la mail crittografata del whistleblower.
Il ransomware, è una tipologia di malware che viene inoculato all’interno di una organizzazione, per poter cifrare i dati e rendere indisponibili i sistemi. Una volta cifrati i dati, i criminali chiedono alla vittima il pagamento di un riscatto, da pagare in criptovalute, per poterli decifrare.
Qualora la vittima non voglia pagare il riscatto, i criminali procederanno con la doppia estorsione, ovvero la minaccia della pubblicazione di dati sensibili precedentemente esfiltrati dalle infrastrutture IT della vittima.
Per comprendere meglio il funzionamento delle organizzazioni criminali all’interno del business del ransomware as a service (RaaS), vi rimandiamo a questi articoli:
Le infezioni da ransomware possono essere devastanti per un’organizzazione e il ripristino dei dati può essere un processo difficile e laborioso che richiede operatori altamente specializzati per un recupero affidabile, e anche se in assenza di un backup dei dati, sono molte le volte che il ripristino non ha avuto successo.
Infatti, si consiglia agli utenti e agli amministratori di adottare delle misure di sicurezza preventive per proteggere le proprie reti dalle infezioni da ransomware e sono in ordine di complessità:
Sia gli individui che le organizzazioni sono scoraggiati dal pagare il riscatto, in quanto anche dopo il pagamento le cyber gang possono non rilasciare la chiave di decrittazione oppure le operazioni di ripristino possono subire degli errori e delle inconsistenze.
La sicurezza informatica è una cosa seria e oggi può minare profondamente il business di una azienda.
Oggi occorre cambiare immediatamente mentalità e pensare alla cybersecurity come una parte integrante del business e non pensarci solo dopo che è avvenuto un incidente di sicurezza informatica.
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