Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca
Red Hot Cyber Academy
Perché in Russia non ci sono attacchi ransomware?

Perché in Russia non ci sono attacchi ransomware?

Redazione RHC : 14 Agosto 2021 20:56

La natura anonima del mondo cibernetico, significa che spesso è difficile sapere esattamente chi sta effettuando un attacco informatico, infatti, spesso su queste pagine abbiamo parlato della difficoltà di attribuzione.




Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)?

Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class" del corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence". 
A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente.  
Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato.
Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile. 
Guarda subito l'anteprima gratuita del corso su academy.redhotcyber.com
Contattaci per ulteriori informazioni tramite WhatsApp al 375 593 1011 oppure scrivi a [email protected]


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Tuttavia, negli ultimi anni è stato osservato dagli esperti di sicurezza informatica, un modello innegabile e chiaro, che punta in una direzione distinta.

Infatti, la comunità dell’intelligence e della ricerca ritiene che gli attacchi provengono da paesi dell’ex blocco sovietico, ovvero Russia, Ucraina e altri paesi, ed inoltre ci sono molteplici indicazioni che dimostrano questo punto, che possono essere sintetizzati in:

  1. La maggior parte dei gruppi d’élite pubblicizza i propri prodotti software dannosi esclusivamente sui forum di hacker di lingua russa del dark web;
  2. I gruppi di hacker operano prevalentemente durante l’orario di lavoro di Mosca e generalmente rimangono silenziosi durante le festività pubbliche russe;
  3. In molti casi il codice del software ransomware contiene anche istruzioni specifiche che prevengono automaticamente gli attacchi ai sistemi informatici che utilizzano le configurazioni standard della tastiera russa.
  4. Ci sono pochissime vittime note di ransomware in Russia, o negli ex stati sovietici, rispetto ai paesi occidentali.

Anche il coinvolgimento segreto e le operazioni clandestine rivolte agli operatori e agli affiliati ransomware stanno fornendo informazioni straordinarie, che piano piano fanno emergere che la Russia di fatto protegge la criminalità informatica, anche se dal recente vertice tra Biden e Putin questi equilibri potrebbero essere cambiati.

Ricordiamoci che nel 2019, due individui russi sono stati incriminati dalle autorità statunitensi e britanniche, accusati di gestire la banda di ransomware Evil Corp, ma entrambi sono rimasti liberi in Russia.

Nella sua conferenza stampa, il presidente Putin ha detto ai giornalisti che la Russia affronta regolarmente attacchi di ransomware e ha citato l’esempio di un servizio sanitario russo colpito dai black hacker, che secondo lui questo attacco è stato effettuato da gruppi statunitensi.

Dmitry Smiyanets (ex hacker russo e ora esperto di sicurezza informatica), afferma di ritenere improbabile che questo incidente sia stato un ransomware o che la notizia di qualsiasi interruzione sia divenuta pubblica.

Ritornando al titolo dell’articolo, il motivo per cui ci sono così pochi attacchi ransomware alla Russia e agli ex stati sovietici è spesso attribuito alla tanto discussa “unica regola” dell’hacking russo, ovvero:

puoi inseguire chiunque purché non si trovi su un terreno amico.

Non c’è dubbio che le bande di ransomware operano in molti altri paesi. Le cyber gang in Corea del Nord, ad esempio, sono state responsabili del più grave attacco ransomware della storia che ha colpito centinaia di ospedali nel Regno Unito nel 2017, ricordiamoci appunto di Wanna Cry.

Lo stesso giorno del vertice di Ginevra, sei sospetti criminali sono stati arrestati in Ucraina per presunti collegamenti al gruppo di ransomware Cl0p, che sono stati accusati di essere coinvolti in attacchi contro organizzazioni negli Stati Uniti e in Corea del Sud.

Un altro sospetto hacker è stato arrestato in Canada a gennaio per il suo presunto coinvolgimento con un altro gruppo di ransomware chiamato Netwalker.

Tuttavia, si ritiene che nessuno di questi recenti arresti abbia seriamente danneggiato le principali imprese criminali di queste reti di hacking ransomware ben finanziate, organizzate e altamente redditizie.

La maggior parte degli esperti concorda che l’epicentro di questa industria criminale distruttiva (la quale sta attualmente dilagando nel mondo) proviene dalla Russia e dai suoi ex vicini sovietici.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Arriva Google CodeMender! Quando l’AI, trova il bug nel codice e lo ripara da sola
Di Redazione RHC - 07/10/2025

Sarebbe fantastico avere un agente AI capace di analizzare automaticamente il codice dei nostri progetti, individuare i bug di sicurezza, generare la correzione e pubblicarla subito in produzione. Epp...

L’ascesa dei Partner Digitali: l’AI diventa il rifugio per i wiresexual perché sicura, comoda e controllabile
Di Redazione RHC - 07/10/2025

La disillusione nei confronti degli incontri online spinge sempre più le donne a cercare intimità emotiva nel mondo virtuale. Sempre più donne si rivolgono all’intelligenza artificiale, ovvero ai...

RediShell: una RCE da score 10 vecchia di 13 anni è stata aggiornata in Redis
Di Redazione RHC - 07/10/2025

Una falla critica di 13 anni, nota come RediShell, presente in Redis, permette l’esecuzione di codice remoto (RCE) e offre agli aggressori la possibilità di acquisire il pieno controllo del sistema...

L’Italia nel mondo degli Zero Day c’è! Le prime CNA Italiane sono Leonardo e Almaviva!
Di Massimiliano Brolli - 06/10/2025

Se n’è parlato molto poco di questo avvenimento, che personalmente reputo strategicamente molto importante e segno di un forte cambiamento nella gestione delle vulnerabilità non documentate in Ita...

Apple nel mirino? Presunta rivendicazione di data breach da 9 GB su Darkforums
Di Inva Malaj - 05/10/2025

Autore: Inva Malaj e Raffaela Crisci 04/10/2025 – Darkforums.st: “303” Rivendica Data Breach di 9 GB su Apple.com Nelle prime ore del 4 ottobre 2025, sul forum underground Darkforums è comparsa...