
I ricercatori hanno scoperto che le cornici digitali Uhale con sistema operativo Android presentano diverse vulnerabilità critiche: alcuni modelli scaricano ed eseguono addirittura malware durante l’avvio. Hanno esaminato l’app Uhale e hanno scoperto attività associate a due famiglie di malware: Mezmess e Vo1d.
Già nel maggio 2025, i ricercatori avevano tentato di segnalare i problemi riscontrati all’azienda cinese ZEASN (ora ribattezzata Whale TV), responsabile della piattaforma Uhale utilizzata nelle cornici digitali di molti marchi. Tuttavia, gli specialisti non hanno mai ricevuto risposta dagli sviluppatori.

Gli esperti hanno scoperto che molti dei modelli di cornici digitali analizzati scaricano payload dannosi dai server cinesi subito dopo l’accensione. All’avvio, i dispositivi verificano la presenza di un aggiornamento dell’app Uhale, installano l’aggiornamento alla versione 4.2.0 e si riavviano. Dopo il riavvio, l’app aggiornata avvia il download e l’esecuzione del malware.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Il file JAR/DEX scaricato viene salvato nella directory dell’applicazione Uhale ed eseguito a ogni successivo avvio del sistema. Non è ancora chiaro perché la versione 4.2.0 dell’applicazione sia diventata dannosa (se ciò sia stato fatto intenzionalmente dagli sviluppatori stessi o se sia stata compromessa l’infrastruttura di aggiornamento ZEASN).
Il malware rilevato è stato collegato alla botnet Vo1d , che conta milioni di dispositivi, nonché alla famiglia di malware Mzmess. Questa connessione è confermata dai prefissi dei pacchetti, dai nomi delle stringhe, dagli endpoint, dal processo di distribuzione del malware e da una serie di artefatti.
Oltre al download automatico del malware (che non si è verificato su tutte le cornici analizzate), i ricercatori hanno scoperto anche numerose vulnerabilità. Nel loro rapporto, gli specialisti di Quokka hanno dettagliato 17 problemi, 11 dei quali hanno già ricevuto identificatori CVE. I più gravi sono:
I ricercatori hanno anche trovato una chiave AES codificata per decifrare le risposte sdkbin. Inoltre, diversi modelli di cornici fotografiche contenevano componenti di aggiornamento Adups e librerie obsolete, e l’app utilizzava schemi crittografici deboli e chiavi codificate.
Tuttavia, è difficile stimare il numero esatto delle vittime: la maggior parte delle cornici per foto vulnerabili viene venduta con marchi diversi e senza menzionare la piattaforma Uhale. Pertanto, i ricercatori citano statistiche diverse: l’app Uhale è stata scaricata oltre 500.000 volte su Google Play e ha oltre 11.000 recensioni sull’App Store. Inoltre, le cornici per foto Uhale vendute su Amazon hanno circa 1.000 recensioni.
In conclusione, gli esperti consigliano di acquistare gadget solo da produttori affidabili che utilizzano immagini Android ufficiali senza modifiche al firmware, supportano i servizi Google e dispongono di protezione antimalware integrata.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

CybercrimeLa comunità dei criminali informatici sta rapidamente aumentando il suo interesse nel reclutare personale all’interno delle aziende. Invece di sofisticati attacchi esterni, i criminali si affidano sempre più a fonti interne, ovvero persone disposte a…
CyberpoliticaNella Virginia settentrionale, lungo quello che viene ormai definito il “corridoio dei data center”, sorgono enormi strutture senza finestre che costituiscono l’ossatura fisica della corsa statunitense all’intelligenza artificiale. Questi edifici, grandi quanto hangar industriali, assorbono…
HackingIl team AI Research (STAR) di Straiker ha individuato Villager, un framework di penetration testing nativo basato sull’intelligenza artificiale, sviluppato dal gruppo cinese Cyberspike. Lo strumento, presentato come soluzione red team, è progettato per automatizzare…
InnovazioneIl confine tra Cina e Vietnam avrà presto nuovi “dipendenti” che non hanno bisogno di dormire, mangiare o fare turni. L’azienda cinese UBTech Robotics ha ricevuto un contratto da 264 milioni di yuan (circa 37…
CulturaLa cultura hacker è una materia affascinante. E’ una ricca miniera di stravaganti innovazioni, genialità ed intuito. Di personaggi bizzarri, di umorismo fatalista, di meme, ma soprattutto cultura, ingegneria e scienza. Ma mentre Linux ha…