Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza.
La vera forza della cybersecurity risiede
nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
UtiliaCS 970x120
Redhotcyber Banner Sito 320x100px Uscita 101125
Cicada3301: Il nuovo ransomware cross-platform che minaccia i sistemi Windows e Linux

Cicada3301: Il nuovo ransomware cross-platform che minaccia i sistemi Windows e Linux

Autore: Sandro Sana
23 Ottobre 2024 07:15

Negli ultimi anni, il mondo della criminalità informatica ha assistito all’emergere di nuove minacce sempre più sofisticate, in grado di colpire un’ampia gamma di target. Una delle novità più preoccupanti in questo panorama è il ransomware Cicada3301, recentemente analizzato da diversi esperti di sicurezza informatica, inclusi noi del gruppo Dark Lab di Red Hot Cyber, che abbiamo avuto l’opportunità di intervistare i membri della ransomware gang dietro questa pericolosa minaccia.

L’ascesa di Cicada3301: un ransomware cross-platform

Cicada3301 non è un ransomware qualsiasi. La sua capacità di operare su sistemi Windows e Linux lo rende particolarmente pericoloso, poiché permette ai suoi operatori di colpire un’ampia varietà di infrastrutture IT, incluse quelle che tradizionalmente erano considerate più sicure, come i server Linux. L’adozione di una strategia cross-platform rappresenta un’evoluzione significativa rispetto ai ransomware tradizionali, che spesso si concentrano su una singola piattaforma.

Questa peculiarità si riflette nella struttura stessa del codice malevolo, sviluppato utilizzando linguaggi di programmazione multipiattaforma come GoLang, che consente la compilazione e l’esecuzione su diverse architetture hardware e sistemi operativi. È proprio questo che rende Cicada3301 particolarmente adattabile e letale, consentendogli di attaccare sistemi eterogenei all’interno delle reti aziendali.

Caratteristiche tecniche


Christmas Sale

Christmas Sale -40%
𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀 Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Dal punto di vista tecnico, Cicada3301 si presenta con diverse caratteristiche avanzate. Innanzitutto, il ransomware utilizza algoritmi crittografici di tipo RSA-2048 e AES-256, garantendo un elevato livello di sicurezza nella cifratura dei file. Questo rende virtualmente impossibile, senza la chiave di decrittazione, ripristinare i file colpiti. Una volta eseguito sul sistema bersaglio, Cicada3301 esegue una scansione completa alla ricerca di file di valore, inclusi documenti, database e backup, colpendo anche i file di configurazione critici per il funzionamento dei servizi IT.

Uno degli aspetti più insidiosi è l’utilizzo di tattiche di movimento laterale, che permettono al malware di diffondersi rapidamente all’interno di una rete, infettando più dispositivi. Il ransomware sfrutta vulnerabilità note (CVE) nei servizi di rete e negli applicativi comunemente utilizzati nei sistemi Linux e Windows, aprendo una porta d’ingresso per ulteriori attacchi. Questa capacità di muoversi lateralmente nella rete interna aumenta notevolmente la sua efficacia, rendendo difficile fermare l’infezione una volta avviata.

Inoltre, Cicada3301 incorpora una componente di esfiltrazione dei dati. Prima di cifrare i file, il ransomware invia una copia dei dati più sensibili a server remoti controllati dagli attaccanti, creando una seconda leva per il ricatto: la minaccia di pubblicare o vendere le informazioni rubate nel caso in cui il riscatto non venga pagato. Questa doppia estorsione è una tattica ormai consolidata nelle moderne campagne ransomware.

L’intervista esclusiva di Red Hot Cyber con la gang dietro Cicada3301

Come gruppo Dark Lab di Red Hot Cyber, abbiamo avuto il privilegio di intervistare i membri della gang che si cela dietro Cicada3301. Nel corso dell’intervista, è emerso un quadro inquietante sulle motivazioni e le strategie adottate. La gang ha dichiarato che il loro obiettivo principale non sono solo le grandi corporazioni, ma anche infrastrutture critiche come ospedali, reti energetiche e pubbliche amministrazioni. La loro convinzione è che queste organizzazioni abbiano “fondi sufficienti per pagare”, ma siano anche vulnerabili per via della dipendenza da sistemi legacy e della scarsa sicurezza.

Un altro punto interessante emerso dall’intervista è che Cicada3301 sta cercando di affermarsi come un marchio all’interno del mondo del Ransomware-as-a-Service (RaaS). Offrono infatti il loro malware a affiliati tramite un modello di business che consente ai cyber criminali meno esperti di utilizzare la piattaforma per attacchi ransomware, in cambio di una percentuale sui riscatti ottenuti. Questa struttura decentralizzata permette alla gang di operare su una scala più ampia, aumentando esponenzialmente il numero di vittime potenziali.

Come difendersi da Cicada3301

Per fronteggiare minacce di questo calibro, è essenziale adottare una strategia di sicurezza olistica, che comprenda misure preventive e reattive. Tra le migliori pratiche per ridurre il rischio di infezione da Cicada3301, possiamo suggerire:

  1. Aggiornamenti costanti dei sistemi e delle applicazioni per correggere le vulnerabilità conosciute.
  2. Segmentazione della rete, per limitare i danni nel caso in cui un dispositivo venga compromesso.
  3. Backup regolari dei dati più critici, conservati offline o su piattaforme di storage con accesso limitato.
  4. Implementazione di soluzioni avanzate di rilevamento delle minacce, come l’uso di EDR (Endpoint Detection and Response) o XDR, che possono identificare movimenti laterali sospetti all’interno della rete.
  5. Formazione continua del personale per prevenire attacchi di phishing e altre tattiche di ingegneria sociale, spesso utilizzate per diffondere ransomware come Cicada3301.

Conclusioni

L’evoluzione del ransomware verso un modello cross-platform come quello di Cicada3301 rappresenta un salto qualitativo che richiede una risposta altrettanto avanzata. Le aziende devono investire in misure di sicurezza proattive e innovative, poiché i criminali informatici, come quelli dietro Cicada3301, continuano a sviluppare nuove tecniche per aggirare le difese tradizionali. Noi di Red Hot Cyber continueremo a monitorare attentamente l’evoluzione di queste minacce, grazie anche alla nostra esperienza sul campo e ai contatti diretti con gli attori del cybercrime.

Questo ransomware è solo l’inizio di un futuro in cui le minacce cross-platform diventeranno sempre più comuni. Prevenire, mitigare e rispondere in modo rapido e preciso sarà la chiave per la sopravvivenza nel panorama digitale moderno.

Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

  • cicada3301
  • ransomware
Immagine del sito
Sandro Sana

Membro del gruppo di Red Hot Cyber Dark Lab e direttore del Red Hot Cyber PodCast. Si occupa d'Information Technology dal 1990 e di Cybersecurity dal 2014 (CEH - CIH - CISSP - CSIRT Manager - CTI Expert), relatore a SMAU 2017 e SMAU 2018, docente SMAU Academy & ITS, membro ISACA. Fa parte del Comitato Scientifico del Competence Center nazionale Cyber 4.0, dove contribuisce all’indirizzo strategico delle attività di ricerca, formazione e innovazione nella cybersecurity.

Lista degli articoli
Visita il sito web dell'autore

Articoli in evidenza

Immagine del sitoCyber Italia
26 milioni di nomi e numeri telefonici di italiani messi all’asta nel Dark Web
Redazione RHC - 24/12/2025

Mentre la consapevolezza sulla cybersicurezza cresce, il mercato nero dei dati personali non accenna a fermarsi. Un recente post apparso su un noto forum frequentato da criminali informatici in lingua russa, scoperto dai ricercatori di…

Immagine del sitoInnovazione
Le botnet robot stanno arrivando! Gli umanoidi propagano malware autonomo
Redazione RHC - 24/12/2025

prima di leggere questo articolo, vogliamo dire una cosa fondamentale: la robotica sta avanzando più velocemente degli approcci per proteggerla. Le macchine stanno diventando più intelligenti e accessibili, ma la sicurezza delle interfacce, dei protocolli…

Immagine del sitoCybercrime
Webrat: quando la voglia di imparare sicurezza informatica diventa un vettore d’attacco
Redazione RHC - 24/12/2025

C’è un momento preciso, quasi sempre notturno, in cui la curiosità supera la prudenza. Un repository appena aperto, poche stelle ma un exploit dal punteggio altissimo, il file README scritto bene quanto basta da sembrare…

Immagine del sitoCybercrime
Cloud sotto tiro: la campagna PCPcat compromette 59.128 server in 48 ore
Redazione RHC - 24/12/2025

Una campagna di cyberspionaggio su larga scala, caratterizzata da un elevato livello di automazione, sta colpendo in modo sistematico l’infrastruttura cloud che supporta numerose applicazioni web moderne. In meno di 48 ore, decine di migliaia…

Immagine del sitoInnovazione
Piergiorgio Perotto, L’inventore del P101, Spiega il Perché l’Italia è Destinata ad Essere Un Perenne Follower
Massimiliano Brolli - 24/12/2025

Pier Giorgio Perotto (per chi non conosce questo nome), è stato un pioniere italiano dell’elettronica, che negli anni 60 quando lavorava presso la Olivetti, guidò il team di progettazione che costruì il Programma 101 (o…