Sarcoma Ransomware: la nuova minaccia globale
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Enterprise BusinessLog 970x120 1
320×100
Sarcoma Ransomware: l’anatomia di una minaccia silenziosa ma spietata

Sarcoma Ransomware: l’anatomia di una minaccia silenziosa ma spietata

Sandro Sana : 27 Maggio 2025 07:35

Nel panorama sempre più affollato e inquietante del cybercrimine internazionale, una nuova figura ha cominciato ad attirare l’attenzione degli analisti di sicurezza di tutto il mondo: Sarcoma Ransomware. Un nome inquietante, mutuato dalla terminologia medica, che richiama alla mente tumori maligni ad alta aggressività. E in effetti, di aggressività questo gruppo criminale ne ha da vendere: nel giro di pochi mesi dalla sua prima individuazione, avvenuta nell’ottobre 2024, Sarcoma ha già dimostrato una pericolosità fuori dal comune.

Non siamo davanti all’ennesimo clone di ransomware con tecniche rudimentali e obiettivi casuali: Sarcoma rappresenta una nuova generazione di minacce informatiche, capace di coniugare sofisticazione tecnica, strategia operativa e una precisa selezione delle vittime, il tutto avvolto in un alone di elusività che ha già messo in difficoltà anche le strutture più mature.

Una diffusione rapida e globale

Dai primi indicatori di compromissione rilevati fino a oggi, Sarcoma ha mostrato un pattern operativo coerente con una campagna pianificata su scala globale, focalizzata però su obiettivi ad alto valore. Dall’analisi dei flussi e delle interazioni (visibili nell’immagine allegata), è evidente come l’attore minaccioso abbia colpito in maniera coordinata diversi Paesi tra cui Stati Uniti, Italia, Canada, Regno Unito, Spagna, Brasile e Australia.


Christmas Sale

Christmas Sale -40%
𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀 Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

L’Italia risulta essere tra i Paesi maggiormente colpiti, al pari degli Stati Uniti. Questo dato, oltre a suscitare legittima preoccupazione, sottolinea quanto anche le aziende italiane siano ormai entrate stabilmente nel radar dei gruppi ransomware più avanzati. Un dato che dovrebbe far riflettere sulla necessità di rafforzare non solo le difese tecniche, ma anche la postura complessiva di sicurezza, ancora troppo spesso reattiva e frammentata.

Tecniche di attacco: l’efficienza prima di tutto

Quello che più colpisce, nell’analisi dell’operato di Sarcoma, è la lucidità ingegneristica con cui sono stati costruiti i singoli moduli del malware. A differenza di molte campagne ransomware “spray and pray”, Sarcoma non si limita a criptare i dati e lasciare un messaggio di riscatto. È un’operazione strutturata, preceduta da fasi di ricognizione approfondita, escalation dei privilegi, movimento laterale e disattivazione delle difese.

L’attore malevolo impiega una varietà di strumenti RMM (Remote Monitoring and Management) – comunemente utilizzati dagli amministratori di sistema – come AnyDesk, Atera e Splashtop, per ottenere accesso persistente alle reti delle vittime. Questo approccio permette a Sarcoma di passare inosservato, sfruttando software legittimo per compiere operazioni illegittime, confondendosi tra il normale traffico di rete.

Non mancano poi exploit sofisticati – alcuni dei quali riconducibili a vulnerabilità zero-day – utilizzati per iniziare la catena di compromissione. Gli attaccanti utilizzano anche strumenti come Advanced IP Scanner e Mimikatz per il rilevamento della rete e l’estrazione di credenziali, segno evidente di una familiarità avanzata con le tecniche di attacco laterale e privilege escalation.

Crittografia e contromisure: chirurgia digitale

La componente di crittografia dei dati mostra un livello tecnico decisamente elevato: Sarcoma utilizza un sistema ibrido, che combina l’algoritmo RSA (per la cifratura delle chiavi di sessione) con ChaCha20, un cifrario di flusso ad alte prestazioni e sicurezza, particolarmente adatto alle operazioni rapide su grandi volumi di dati.

Non solo: il ransomware dispone di versioni distinte per Windows e Linux, dimostrando una volontà precisa di colpire ambienti misti e infrastrutture aziendali complesse. I payload includono moduli per la propagazione in rete, disattivazione dei backup e interferenza con sistemi hypervisor – probabilmente per neutralizzare ambienti virtualizzati e infrastrutture di tipo ESXi, spesso utilizzati nei data center.

Un dettaglio che non è sfuggito agli analisti è il comportamento selettivo del malware: Sarcoma evita intenzionalmente di infettare sistemi con layout di tastiera uzbeko. Questo elemento, già visto in passato con altri gruppi (come REvil o Conti), potrebbe indicare un’origine geografica o alleanze criminali nell’area eurasiatica, o comunque un tentativo di evitare conflitti con determinati governi.

Infrastrutture e correlazioni: l’ecosistema Sarcoma

Nel grafo allegato si evidenzia chiaramente una rete articolata di relazioni tra TTPs (Tactics, Techniques and Procedures), infrastrutture command & control, ID hash riconducibili a vari file malevoli e Paesi target. I riferimenti alle tecniche MITRE ATT&CK (come T1059.001 – Command and Scripting Interpreter: PowerShell, o T1021.002 – Remote Services: SMB/Windows Admin Shares) offrono un ulteriore livello di dettaglio e confermano l’adozione sistemica di vettori ben documentati, ma orchestrati in modo estremamente efficace.

L’analisi mostra anche come il gruppo abbia creato una infrastruttura di doppia estorsione, pubblicando i dati esfiltrati su data leak sites nel dark web, aumentando così la pressione sulle vittime affinché paghino il riscatto.

Considerazioni finali: un problema sistemico

Sarcoma non è solo un altro ransomware. È il sintomo di un problema più ampio: la continua evoluzione della criminalità informatica verso forme più organizzate, professionali e pericolosamente simili ad aziende legittime. Il gruppo dietro Sarcoma mostra capacità, risorse e visione strategica. Ma soprattutto, dimostra che il tempo delle difese minime è finito.

Le organizzazioni devono urgentemente adottare un approccio olistico alla sicurezza, che vada oltre l’antivirus e il backup giornaliero. Serve un cambio di paradigma: cyber hygiene, threat intelligence, segmentazione della rete, zero trust, controllo degli accessi privilegiati e formazione continua.

Perché mentre Sarcoma agisce nell’ombra con chirurgica precisione, le aziende ancora oggi pagano il prezzo dell’impreparazione.

  • attacco informatico
  • crittografia
  • cybersecurity
  • minaccia avanzata
  • ransomware
  • Sarcoma
Immagine del sitoSandro Sana
Membro del gruppo di Red Hot Cyber Dark Lab e direttore del Red Hot Cyber PodCast. Si occupa d'Information Technology dal 1990 e di Cybersecurity dal 2014 (CEH - CIH - CISSP - CSIRT Manager - CTI Expert), relatore a SMAU 2017 e SMAU 2018, docente SMAU Academy & ITS, membro ISACA. Fa parte del Comitato Scientifico del Competence Center nazionale Cyber 4.0, dove contribuisce all’indirizzo strategico delle attività di ricerca, formazione e innovazione nella cybersecurity.

Lista degli articoli
Visita il sito web dell'autore

Articoli in evidenza

Immagine del sito
React Server: Nuovi bug critici portano a DoS e alla divulgazione del codice sorgente
Di Redazione RHC - 12/12/2025

La saga sulla sicurezza dei componenti di React Server continua questa settimana. Successivamente alla correzione di una vulnerabilità critica relativa all’esecuzione di codice remoto (RCE) che ha ...

Immagine del sito
700.000 record di un Registro Professionale Italiano in vendita nel Dark Web
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Un nuovo allarme arriva dal sottobosco del cybercrime arriva poche ore fa. A segnalarlo l’azienda ParagonSec, società specializzata nel monitoraggio delle attività delle cyber gang e dei marketpla...

Immagine del sito
L’EDR è inutile! Gli hacker di DeadLock hanno trovato un “kill switch” universale
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Cisco Talos ha identificato una nuova campagna ransomware chiamata DeadLock: gli aggressori sfruttano un driver antivirus Baidu vulnerabile (CVE-2024-51324) per disabilitare i sistemi EDR tramite la t...

Immagine del sito
DDoSia e NoName057(16): le indagini di RHC confermate dal Dipartimento di Giustizia USA
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Quanto avevamo scritto nell’articolo “Codice Patriottico: da DDoSia e NoName057(16) al CISM, l’algoritmo che plasma la gioventù per Putin” su Red Hot Cyber il 23 luglio scorso trova oggi pien...

Immagine del sito
Supply chain: Notepad++ rafforza la sicurezza dopo un grave incidente di dirottamento del traffico
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Notepad++ è spesso preso di mira da malintenzionati perché il software è popolare e ampiamente utilizzato. Una vulnerabilità recentemente scoperta nell’editor di testo e codice open source Notep...