
Redazione RHC : 22 Giugno 2025 10:27
Una vulnerabilità critica è stata scoperta nel driver di offload del canale dati di OpenVPN per Windows, che può essere sfruttata da attaccanti locali per mandare in crash i sistemi. Il bug, classificato come CVE-2025-50054, è un buffer overflow che colpisce le versioni 1.3.0 e precedenti del driver ovpn-dco-win, oltre alle versioni di OpenVPN fino alla 2.5.8, dove tale driver veniva utilizzato come scheda di rete virtuale predefinita.
“Quando si utilizza ovpn-dco-win, il software OpenVPN non invia traffico dati avanti e indietro tra utente e spazio kernel per la crittografia, la decrittografia e il routing, ma le operazioni sul payload avvengono nel kernel di Windows”, secondo la documentazione rilasciata da OpenVPN .
Secondo i ricercatori, un processo utente privo di privilegi può inviare messaggi di controllo con buffer troppo grandi al driver del kernel, generando una condizione di overflow che porta al blocco del sistema (crash). Il problema evidenzia i rischi legati alla gestione della memoria nei driver di basso livello, spesso sfruttabili anche senza privilegi elevati.
Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)? Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class" del corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence". A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente. Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato. Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile. Guarda subito l'anteprima gratuita del corso su academy.redhotcyber.com Contattaci per ulteriori informazioni tramite WhatsApp al 375 593 1011 oppure scrivi a [email protected]
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Ciò può consentire ai malintenziona5ti di generare una negazione del servizio per i sistemi interessati, poiché gli aggressori potrebbero ripetutamente bloccare i computer Windows che eseguono installazioni OpenVPN vulnerabili. Se sfruttata, questa vulnerabilità influisce sulla disponibilità del sistema senza compromettere la riservatezza o l’integrità dei dati.
Il team del progetto della community OpenVPN ha risposto rilasciando OpenVPN 2.7_alpha2, che include una correzione per CVE-2025-50054, tra diversi altri miglioramenti. Sebbene si tratti di una versione alpha non destinata all’uso in produzione, la correzione di sicurezza risolve la vulnerabilità critica che colpisce le versioni stabili ampiamente distribuite.
Il driver ovpn-dco-win, acronimo di “OpenVPN Data Channel Offload for Windows”, rappresenta un significativo miglioramento architettonico rispetto alle precedenti implementazioni di driver. A differenza degli approcci tradizionali, il driver DCO elabora il traffico VPN direttamente nel kernel di Windows anziché inviare dati avanti e indietro tra l’utente e lo spazio del kernel, con conseguente miglioramento sostanziale delle prestazioni.
Il driver è sviluppato utilizzando framework moderni, tra cui WDF e NetAdapterCx, rendendolo più semplice da gestire rispetto ai driver miniport NDIS esistenti. Con la versione 2.7_alpha2, OpenVPN ha ufficialmente rimosso il supporto per il driver wintun, rendendo win-dco quello predefinito, mentre tap-windows6 funge da fallback per i casi d’uso non coperti da win-dco.
Gli esperti di sicurezza raccomandano agli utenti delle versioni interessate di eseguire l’aggiornamento alle versioni patchate non appena saranno disponibili le versioni stabili. Fino ad allora, gli amministratori dovrebbero valutare l’implementazione di misure di mitigazione per limitare l’accesso locale alle interfacce del driver OpenVPN.
Redazione
Cloudflare ha registrato un’interruzione significativa nella mattina del 5 dicembre 2025, quando alle 08:47 UTC una parte della propria infrastruttura ha iniziato a generare errori interni. L’inci...

Una campagna sempre più aggressiva, che punta direttamente alle infrastrutture di accesso remoto, ha spinto gli autori delle minacce a tentare di sfruttare attivamente le vulnerabilità dei portali V...

Dietro molte delle applicazioni e servizi digitali che diamo per scontati ogni giorno si cela un gigante silenzioso: FreeBSD. Conosciuto soprattutto dagli addetti ai lavori, questo sistema operativo U...

Molto spesso parliamo su questo sito del fatto che la finestra tra la pubblicazione di un exploit e l’avvio di attacchi attivi si sta riducendo drasticamente. Per questo motivo diventa sempre più f...

Dal 1° luglio, Cloudflare ha bloccato 416 miliardi di richieste da parte di bot di intelligenza artificiale che tentavano di estrarre contenuti dai siti web dei suoi clienti. Secondo Matthew Prince, ...