
Redazione RHC : 10 Giugno 2024 06:49
I ricercatori dell’Università del Michigan, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica del Messico e dell’Istituto di Ottica ed Elettronica stanno utilizzando modelli di intelligenza artificiale per decifrare il linguaggio dei cani.
Una nuova ricerca presentata a una conferenza internazionale dimostra come i modelli avanzati di intelligenza artificiale possano aiutare gli esseri umani a comprendere gli animali.
Rada Mihalcea, direttrice del Laboratorio AI dell’Università del Michigan, ha sottolineato l’importanza di questa ricerca: “C’è molto che non sappiamo sugli animali con cui condividiamo questo mondo. I progressi nell’intelligenza artificiale hanno il potenziale per rivoluzionare la nostra comprensione della comunicazione animale”.
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Lo studio ha utilizzato un modello avanzato di riconoscimento vocale, Wav2Vec2, in grado di determinare le emozioni, il sesso e la razza di un cane abbaiando. Per l’addestramento e il confronto sono stati utilizzati due diversi set di dati: uno addestrato esclusivamente sull’abbaiare dei cani, l’altro sul linguaggio umano e perfezionato sull’abbaiare.
Il modello, pre-addestrato su 1000 ore di registrazioni del parlato umano, ha mostrato i risultati migliori. Dopo aver perfezionato un set di dati comprendente le vocalizzazioni di 74 cani (42 Chihuahua, 21 barboncini francesi e 11 schnauzer), è stata in grado di identificare le emozioni con una precisione del 62%, la razza con una precisione del 62%, il sesso con una precisione del 69% e un cane specifico all’interno di un gruppo – con una precisione del 50%.
Questi risultati hanno superato quelli di un modello addestrato solo sull’abbaiare dei cani, indicando che i suoni e i modelli identificati nel linguaggio umano possono fornire una base per comprendere gli animali.
Ricerche precedenti mostrano che i suoni prodotti dalle scimmie e dai cani della prateria (roditori della famiglia degli scoiattoli) possono essere previsti dal contesto. I ricercatori suggeriscono che anche le vocalizzazioni dei cani sono strettamente correlate al contesto.
In questo studio, le emozioni del cane includevano abbaiare aggressivo, abbaiare normale, guaiti negativi e grugniti. Anche se i cani provano molte più emozioni, questi erano i suoni rappresentati nel set di dati.
Mihalcea ha osservato: “Utilizzando modelli di elaborazione del parlato originariamente addestrati sul linguaggio umano, la nostra ricerca apre una nuova finestra su come le tecnologie esistenti possono essere utilizzate per comprendere le sfumature dell’abbaiare dei cani”.
Redazione
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