Redazione RHC : 18 Luglio 2021 19:55
Sebbene continuino ad arrivare delle mail sulle caselle dei dipendenti dell’azienda che pubblicizzano vacanze nei Paesi dell’est Europa o investimenti in bitcoin, sembrerebbe che la USL Umbria 2, sia alle prese con dei nuovi raid informatici in questi giorni, anche se le notizie ancora non risultano precise.
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Del precedente attacco di Aprile, ne parlammo su Red Hot Cyber, quando vennero sottratti dati personali dei pazienti e cittadini italiani, oltra a mandare in tilt l’intera rete dei computer dell’ospedale.
L’attacco aveva coinvolto 200 mila cartelle cliniche dei pazienti, con conseguente criptazione e richiesta di riscatto che non venne pagata dall’azienda, tanto da essere stata portata all’attenzione della “Polizia postale”.
“L’Azienda USL Umbria 2 comunica che, dopo l’attacco subito l’11 aprile 2021 e sul quale sono ancora in corso le indagini della Magistratura e per il quale l’Azienda è in costante contatto con il Garante per la Protezione dei Dati Personali, non si sono verificati ulteriori violazioni dei sistemi informatici aziendali“.
Riporta l’USL Umbria 2 ed evidenzia che
“anche dopo l’evento dell’11 aprile 2021, l’Azienda ha sempre garantito tutti i servizi ai cittadini che non hanno subito alcun ritardo o difficoltà nell’erogazione delle prestazioni (né per quelle ordinarie, né per quelle straordinarie legate all’emergenza COVID-19). Questo grazie allo sforzo messo in campo dall’Azienda per ripristinare i sistemi e servizi compromessi ed al lavoro dei tecnici e sanitari che hanno superato l’ennesima difficoltà presentatasi in questo periodo“.
L’indagine sembra portare a server dell’Est Europa, senza però ancora comprendere con precisione chi siano stati gli autori dell’estorsione.
Durante il periodo di crisis management, successivo all’attacco, l’azienda aveva detto che potrebbero “essere stati sottratti dati sensibili anche dei pazienti“. Cosa che successivamente è stata confermata dalle indagini.
Da quanto hanno raccontato i dipendenti, la cifratura delle cartelle era stata preceduta da un messaggio di posta elettronica che diceva ai dipendenti di non spegnere il PC durante il fine settimana per consentire i consueti aggiornamenti.
Questo ovviamente ha permesso al malware di viaggiare indisturbato nella rete dell’ospedale.
Gli ospedali italiani sono a forte rischio.
Red Hot Cyber ha sempre portato all’attenzione l’alto degrado dei servizi IT degli ospedali e che occorre avviare un piano per poter rimettere a norma infrastrutture obsolete e prive di una corretta sicurezza.
Questo lo ha riportato anche il governo nel piano di migrazione del cloud pubblico nazionale. SI tratta di 80 USL che sono state definite come altamente critiche. Speriamo che ci sia anche la USL Umbria 2.
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