
È stato sviluppato dall’università del Michigan, un nuovo processore che ostacola le violazioni informatiche, modificando casualmente la sua struttura sottostante. Si chiama Morpheus ed è un progetto che fa parte di un programma sponsorizzato dalla US Defense Advanced Research Program Agency (DARPA).
Per molto tempo, i progettisti di processori hanno considerato la sicurezza informatica un problema per i programmatori di software, ma recentemente i progettisti di computer hanno scoperto che l’hardware può aiutare a proteggere le informazioni contenute nei sistemi.
Il programma SSITH (System Security Integration Through Hardware and Firmware) cerca di interrompere questo ciclo apparentemente infinito di sfruttamento delle vulnerabilità e applicazione di patch. Nell’ambito del programma, i ricercatori stanno sviluppando architetture di sicurezza hardware per proteggere i sistemi da intere classi di vulnerabilità sfruttate attraverso il software.
La scorsa estate, sono stati chiamati diversi ricercatori per hackerare questo nuovo processore. Dopo tre mesi di analisi e oltre 13.000 ore di exploit e di hacking condotti da oltre 580 ricercatori sulla sicurezza informatica, la DARPA annunciò che il suo Bug Bounty Finding Exploits to Thwart Tampering (FETT) ha dimostrato con successo il valore delle architetture hardware sicure sviluppate nell’ambito della progetto SSITH, individuando le aree critiche per rafforzare ulteriormente le difese.
Al momento l’università del Michigan sta esaminando come applicare il design di Morpheus per proteggere i dati sensibili sui dispositivi in ambienti cloud.
Ma si pongono questa ulteriore domanda: oltre a randomizzare i dettagli di implementazione di un sistema, come possiamo randomizzare i dati in modo da mantenere la privacy senza essere un peso per i programmatori di software? Ci riusciranno davvero?
Fonte
https://fett.darpa.mil/Technology
https://www.darpa.mil/news-events/2020-01-28
https://thenextweb.com/news/hackers-foiled-by-shape-shifting-processor-morpheus-syndication/amp
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