Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

I dati degli italiani sempre di più al centro degli attacchi informatici.

Redazione RHC : 9 Giugno 2022 08:01

Autore: Edoardo Bavaro
Data Pubblicazione: 02/06/2022

I dati degli italiani sempre di più al centro degli attacchi informatici. Perché non si prospetta un futuro roseo?

L’integrità della sicurezza informatica italiana, negli ultimi anni, è stata messa molto in discussione dai vari gruppi di cyber criminali mondiali. 

CORSO NIS2 : Network and Information system 2
La direttiva NIS2 rappresenta una delle novità più importanti per la sicurezza informatica in Europa, imponendo nuovi obblighi alle aziende e alle infrastrutture critiche per migliorare la resilienza contro le cyber minacce. Con scadenze stringenti e penalità elevate per chi non si adegua, comprendere i requisiti della NIS2 è essenziale per garantire la compliance e proteggere la tua organizzazione.

Accedi All'Anteprima del Corso condotto dall'Avv. Andrea Capelli sulla nostra Academy e segui l'anteprima gratuita.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure scrivici su Whatsapp al 379 163 8765 

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

Secondo una statistica effettuata da Naquadria, tra il mese di gennaio e il mese di marzo 2022 si sarebbero verificati circa 650 cyber attacchi contro le infrastrutture del territorio italiano.

Gli attacchi più eclatanti si sono verificati nel corso del 2021, dove aziende del calibro di SIAE, San Carlo e le aziende sanitarie locali di varie regioni, sono rimaste vittime di ransomware: virus che bloccano l’accesso ai dati degli utenti fino al ricevimento di un riscatto.

Come fanno gli hacker a scegliere le proprie vittime

In ambito aziendale, gli attacchi più comuni sono di tipo ransomware, mentre i singoli sono per lo più colpiti da attacchi di tipo phishing o smishing.

Diversamente da come si può pensare l’Italia non è l’obiettivo principale di questi attacchi, eccezion fatta solo per alcuni attacchi come quelli di tipo DDOS effettuati degli ultimi giorni da KillNet. In generale, i gruppi di cyber criminali, effettuano “scansioni” di vulnerabilità a livello mondiale, l’Italia altro non è che vittima della sua arretratezza in ambito di protezioni e gestione delle emergenze, non da meno gli italiani che dimostrano non curanza riguardo l’importanza dei propri dati personali, basti pensare che le password più comuni sono nomi di persone o di squadre di calcio.

Come l’Italia gestisce gli attacchi

L’Italia, nella maggior parte dei casi, adotta una politica di “riservatezza”. Per chiarire meglio questo concetto analizziamo il caso dell’attacco subito dalla regione Lazio nel 2021. 

A fine Luglio 2021, la regione Lazio è stata vittima di un attacco di un ransomware. In primo luogo, nonostante gli evidenti disservizi, la regione non ha rilasciato nessuna informazione, in seguito le dichiarazioni rilasciate sono state poche ed inesatte.

La gestione comunicativa, lasciata in mano a persone con nessuna esperienza informatica, ha generato allarmismi sproporzionati rispetto all’attacco subito. Nelle prime dichiarazioni è stato affermato che si è trattato di un attacco terroristico, in realtà è stato un “semplice” attacco di tipo ransomware.

La gestione comunicativa, secondo molti esperti, è molto importante, soprattutto quando a pagarne le conseguenze non è una piccola cerchia ma una popolazione intera. La cattiva gestione dell’emergenza, l’inesattezza delle informazioni o addirittura la negazione di un attacco, rispecchiano l’arretratezza delle infrastrutture che ci dovrebbero difendere dagli attacchi.

Come si prospetta il futuro

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è un pacchetto di interventi varato dall’Unione Europea, che, come primo punto, ha l’obiettivo di rafforzare le difese del Paese, per bloccare eventuali cyber attacchi. 

La lotta contro i cyber crimini è inutile se oltre ad investire in nuove infrastrutture, non formiamo nuove persone adatte a svolgere ruoli di mantenimento, gestione e messa in sicurezza dei sistemi. 

Conclusione

Alcune delle aziende private presenti sul territorio, provvedono da sole alla formazione dei propri dipendenti, ma senza un iter ufficiale da seguire, che ad ora non esiste, risulta difficile gestire emergenze o comunicazioni.

Consapevolezza e formazione sono le parole chiavi per un cambiamento. Cambiamento che dopo i recenti attacchi speriamo avvenga in un periodo di tempo ragionevole.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

RHC Conference 2025: 2 giorni di sicurezza informatica tra panel, workshop e Capture The Flag

Sabato 9 maggio, al Teatro Italia di Roma, si è chiusa la Red Hot Cyber Conference 2025, l’appuntamento annuale gratuito creato dalla community di RHC dedicato alla sicurezza informatica, ...

Gli hacker criminali di Nova rivendicano un attacco informatico al Comune di Pisa

La banda di criminali informatici di NOVA rivendica all’interno del proprio Data Leak Site (DLS) un attacco informatico al Comune di Pisa. Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o tes...

Attacco informatico all’Università Roma Tre: intervengono ACN e Polizia Postale

Un grave attacco informatico ha colpito l’infrastruttura digitale dell’Università nella notte tra l’8 e il 9 maggio, causando l’interruzione improvvisa dei servizi onl...

Sei Davvero Umano? Shock su Reddit: migliaia di utenti hanno discusso con dei bot senza saperlo

Per anni, Reddit è rimasto uno dei pochi angoli di Internet in cui era possibile discutere in tutta sicurezza di qualsiasi argomento, dai videogiochi alle criptovalute, dalla politica alle teorie...

GPU sotto sorveglianza! l’America vuole sapere dove finiscono le sue GPU e soprattutto se sono in Cina

Le autorità statunitensi continuano a cercare soluzioni per fermare la fuga di chip avanzati verso la Cina, nonostante le rigide restrizioni all’esportazione in vigore. Il senatore Tom Cot...