Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
TM RedHotCyber 970x120 042543
Enterprise BusinessLog 320x200 1
Gli hacktivisti di NoName057(16) colpiscono diversi target italiani con attacchi DDoS

Gli hacktivisti di NoName057(16) colpiscono diversi target italiani con attacchi DDoS

Redazione RHC : 22 Aprile 2023 12:15

Il gruppo di hacktivisti filorussi di NoName057(16) ha sferrato dei nuovi attacchi contro diversi obiettivi italiani da questa mattina attraverso la tecnica del Distributed Denial of a Service (DDoS).

Questa volta a farne le spese sono diversi siti istituzionali come quello dell’aeroporto di Bologna o di AirDolomiti come mostrato dalla print screen in calce reperita dal tool di Be42Late.

Come sappiamo, NoName057(16) è un gruppo di hacktivisti filorussi che si è dichiarato a marzo del 2022 a supporto della Federazione Russa dopo l’inizio della guerra tra Ucraina e Russia.


Rhc Conference Sponsor Program 2

Sponsorizza la prossima Red Hot Cyber Conference!

Il giorno Lunedì 18 maggio e martedì 19 maggio 2026 9 maggio 2026, presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la V edizione della la RHC Conference
Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico. 
Se sei interessato a sponsorizzare l'evento e a rendere la tua azienda protagonista del più grande evento della Cybersecurity Italiana, non perdere questa opportunità. E ricorda che assieme alla sponsorizzazione della conferenza, incluso nel prezzo, avrai un pacchetto di Branding sul sito di Red Hot Cyber composto da Banner più un numero di articoli che saranno ospitati all'interno del nostro portale. 
Quindi cosa stai aspettando? Scrivici subito a [email protected] per maggiori informazioni e per accedere al programma sponsor e al media Kit di Red Hot Cyber.


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Hanno rivendicato la responsabilità di attacchi informatici a paesi come l’Ucraina, gli Stati Uniti e altri vari paesi europei. Nell’ambito dell’Italia, sono state sferrate diverse campagne DDoS contro obiettivi pubblici (siti governativi ed istituzionali) e privati.

Il gruppo pubblica le sue attività all’interno di un canale Telegram che attualmente ha oltre 30.000 follower che costantemente alimenta con nuove vittime. Nello specifico, poco fa all’interno del loro canale Telegram sono comparsi dei nuovi post che riportano quanto segue:

Per mitigare un attacco di Slow HTTP, ci sono diverse tecniche che possono essere utilizzate a seconda delle specifiche esigenze e della configurazione del sistema. Ad esempio è possibile:

  1. Ridurre il timeout di connessione: una delle tecniche più semplici per mitigare un attacco di Slow HTTP è quella di ridurre il timeout di connessione del server web. In questo modo, il server chiuderà automaticamente le connessioni che non ricevono alcuna attività entro un certo intervallo di tempo, liberando le risorse del sistema;
  2. Limitare il numero di connessioni per IP: limitare il numero di connessioni per IP può aiutare a prevenire gli attacchi di Slow HTTP, poiché riduce il numero di connessioni che un singolo utente o un singolo attaccante può aprire contemporaneamente;
  3. Utilizzare un server reverse proxy: un reverse proxy può aiutare a mitigare gli attacchi di Slow HTTP, poiché può elaborare le richieste in modo più efficiente e liberare le connessioni in modo rapido ed efficiente. Inoltre, un reverse proxy può essere configurato per limitare il numero di connessioni per IP e per applicare altri controlli di sicurezza prima che le connessioni arrivino al server target;
  4. Utilizzare un firewall applicativo: un firewall applicativo (o web application firewall) può aiutare a proteggere il server web dalle attività dannose, filtrando le richieste in base al loro contenuto e al loro comportamento. Ad esempio, un firewall applicativo può essere configurato per rilevare e bloccare le richieste di Slow HTTP in base alla loro dimensione o alla loro frequenza;
  5. Utilizzare servizi di mitigazione degli attacchi DDoS: se l’attacco di Slow HTTP fa parte di un attacco DDoS più ampio, può essere necessario utilizzare un servizio di mitigazione degli attacchi DDoS. Questi servizi possono aiutare a proteggere il server web dalle attività dannose, filtrando il traffico in ingresso e bloccando le richieste malevole.

In sintesi, il geolocking risulta essere una mitigazione temporanea, in quanto la soluzione definitiva è attivare firewall applicativi come i Web Application FIrewall (WAF) oppure affidarsi a dei servizi CDN come ad esempio Akamai o CloudFlare.

Cosa si intende per attacco DDoS

Un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) è un tipo di attacco informatico in cui un grande numero di computer o dispositivi connessi in rete (noti come botnet) inviano contemporaneamente una grande quantità di traffico al server di destinazione, al fine di saturarlo e renderlo inutilizzabile per gli utenti legittimi.

In pratica, un attacco DDoS satura la larghezza di banda del server di destinazione, facendo in modo che questo non riesca più a rispondere alle richieste dei clienti legittimi. Questo può causare un’interruzione dei servizi, impedendo agli utenti di accedere a siti web, applicazioni o servizi online.

Gli attacchi DDoS sono spesso utilizzati da cybercriminali per scopi di hacktivismo, come in questo caso, ma possono anche essere utilizzati come estorsione, per danneggiare la reputazione dell’obiettivo o per scopi politici o ideologici. Esistono diverse tecniche utilizzate per eseguire un attacco DDoS, tra cui l’amplificazione del traffico, il flooding e il SYN flood e gli Slow Http Attack.

Cosa sono gli Slow Http Attack

Uno Slow HTTP attack (o HTTP Slowloris) è un tipo di attacco informatico che sfrutta una vulnerabilità nella gestione delle connessioni HTTP da parte del server di destinazione. In pratica, l’attacco mira a tenere aperte molte connessioni HTTP con il server di destinazione, impedendogli di elaborare nuove richieste.

Nello specifico, l’attaccante invia una serie di richieste HTTP parziali al server di destinazione, ma non invia mai la richiesta completa. Questo fa sì che il server mantenga aperta la connessione e attenda il completamento della richiesta, senza però riceverlo mai. L’attaccante può quindi ripetere questo processo su molte connessioni contemporaneamente, utilizzando solo una piccola quantità di banda, ma saturando la capacità del server di elaborare altre richieste.

In altre parole, l’attacco Slow HTTP sfrutta il fatto che molti server HTTP attendono che una richiesta venga completata entro un certo intervallo di tempo (timeout). Poiché l’attaccante non completa mai la richiesta, il server continua ad attendere, impedendo la connessione di essere liberata per altri clienti.

Questo tipo di attacco può essere particolarmente efficace contro server web con connessioni a bassa larghezza di banda o capacità di elaborazione limitata, come ad esempio alcuni server web legacy o alcuni dispositivi IoT. Gli attacchi Slow HTTP possono anche essere utilizzati in combinazione con altri attacchi DDoS per aumentarne l’efficacia.

Gli attacchi sferrati da NoName057(16) contro l’Italia

Relativamente all’Italia, il gruppo ha effettuato una serie di attacchi di Distributed Denial of Service ad obiettivi come:

Immagine del sitoRedazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Atroposia: la piattaforma MaaS che fornisce un Trojan munito di scanner delle vulnerabilità
Di Redazione RHC - 30/10/2025

I ricercatori di Varonis hanno scoperto la piattaforma MaaS (malware-as-a-service) Atroposia. Per 200 dollari al mese, i suoi clienti ricevono un Trojan di accesso remoto con funzionalità estese, tra...

Immagine del sito
0day come armi: ha venduto 8 exploit 0day della difesa USA a Mosca
Di Redazione RHC - 30/10/2025

Peter Williams, ex dipendente dell’azienda appaltatrice della difesa, si è dichiarato colpevole presso un tribunale federale degli Stati Uniti di due capi d’accusa per furto di segreti commercial...

Immagine del sito
Cloud sì o cloud no: quando il cielo digitale si oscura
Di Redazione RHC - 30/10/2025

L’interruzione dei servizi cloud di Microsoft, avvenuta poche ore prima della pubblicazione dei risultati trimestrali, è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di blackout che stanno mettendo ...

Immagine del sito
Gli USA costruiscono il più grande supercomputer AI della storia
Di Redazione RHC - 30/10/2025

Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) ha avviato una collaborazione strategica con Nvidia e Oracle per costruire sette supercomputer di nuova generazione basati sull’intelligenza ar...

Immagine del sito
Microsoft 365 va giù: un’anomalia DNS paralizza servizi in tutto il mondo
Di Redazione RHC - 29/10/2025

Una interruzione del servizio DNS è stata rilevata il 29 ottobre 2025 da Microsoft, con ripercussioni sull’accesso ai servizi fondamentali come Microsoft Azure e Microsoft 365. Un’ anomalia è st...