PowerDrop: la nuova minaccia informatica che colpisce l'industria della difesa aerospaziale statunitense
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PowerDrop: la nuova minaccia informatica che colpisce l’industria della difesa aerospaziale statunitense

PowerDrop: la nuova minaccia informatica che colpisce l’industria della difesa aerospaziale statunitense

Redazione RHC  13 Giugno 2023 07:21

Gli esperti di sicurezza informatica di Adlumin hanno scoperto un nuovo script dannoso chiamato “PowerDrop” che utilizza PowerShell e WMI per iniettare un trojan di accesso remoto nascosto nelle reti compromesse. 

Lo script è stato identificato all’interno di una rete di uno degli appaltatori del dipartimento della difesa degli Stati Uniti e, a quanto pare, appartiene a un gruppo di hacker sponsorizzato dallo stato.

PowerDrop è uno script di PowerShell eseguito dal servizio Windows Management Instrumentation (WMI) e codificato utilizzando Base64 per fungere da backdoor o RAT.


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Esaminando i registri di sistema, i ricercatori hanno scoperto che lo script dannoso è stato eseguito utilizzando filtri di eventi WMI precedentemente registrati e utenti denominati SystemPowerManager, creati dal malware quando ha compromesso il sistema utilizzando lo strumento della riga di comando “wmic.exe”.

Secondo gli esperti di Adlumin, il filtro eventi WMI si attiva quando una classe viene aggiornata, il che a sua volta attiva l’esecuzione di uno script PowerShell. Il funzionamento del filtro è limitato a una volta ogni 120 secondi.

All’attivazione, PowerDrop invia una richiesta ICMP crittografata al proprio server C2 segnalando un’infezione andata a buon fine. Quindi attende 60 secondi per una risposta, che di solito contiene un comando da eseguire.

Lo script quindi decrittografa la risposta ricevuta dal server come pacchetto di dati utilizzando una chiave AES a 128 bit hardcoded e un vettore di inizializzazione a 128 bit, quindi esegue il comando richiesto sull’host infetto.

Dopo aver eseguito il comando, PowerDrop invia i risultati al server C2 e, se sono troppo grandi, li divide in frammenti di 128 byte, che vengono poi trasmessi in un flusso di diversi messaggi.

I ricercatori di Adlumin hanno concluso che l’uso di PowerShell e WMI da parte degli hacker, combinato con il fatto che PowerDrop non accede mai al disco e tutte le sue comunicazioni con il server C2 sono accuratamente crittografate, rende la minaccia particolarmente furtiva.

Le organizzazioni, in particolare quelle del settore della difesa aerospaziale statunitense, devono rimanere vigili contro questa minaccia monitorando l’esecuzione di PowerShell e identificando attività insolite in WMI.

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