Redazione RHC : 13 Ottobre 2023 07:58
Un giovane di 23 anni, originario di Bologna, aveva conquistato migliaia di seguaci su TikTok, grazie al suo straordinario cosplay di un personaggio di Call of Duty. Conosciuto come Inquisitor Ghost, era amato dalla sua comunità di follower, ma purtroppo la sua fama è stata oscurata da un dramma che ha scosso il mondo del social media.
Il Martedì sera, mentre un pubblico numeroso lo stava seguendo in diretta, Inquisitor Ghost ha compiuto l’impensabile: si è tolto la vita in una Live.
Questo tragico evento in tempo reale ha generato una reazione a catena, con i suoi seguaci che hanno immediatamente cercato aiuto contattando le autorità.
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La ragione dietro questo gesto estremo sta attualmente al centro di un’indagine condotta dai Carabinieri, che hanno già fornito un resoconto preliminare alla Procura. Nel frattempo, in rete circolano numerose teorie e speculazioni, alcune delle quali suggeriscono che Inquisitor Ghost potrebbe essere stato vittima di cyberbullismo. Queste accuse sono state rafforzate dalla testimonianza del padre del giovane, che ha scritto: “L’invidia di queste inutili persone malvagie lo ha ucciso.”
Inquisitor Ghost era noto per il suo cosplay, un hobby in cui si trasformava in personaggi di videogiochi e film, indossando con orgoglio maschere e costumi. La sua abilità nel ricreare personaggi come il soldato Ghost di Call of Duty o i Sith di Guerre stellari gli aveva guadagnato un seguito impressionante su TikTok, con quasi 300.000 follower. Tuttavia, il suo profilo è stato rapidamente oscurato dalla piattaforma cinese a seguito del tragico evento.
In queste ore, numerosi creator su TikTok, sia italiani che americani, stanno cercando di ricostruire gli eventi che hanno portato alla morte di Inquisitor Ghost.
Molti di loro avanzano l’accusa di cyberbullismo. Secondo quanto riferito, il giovane bolognese avrebbe conosciuto online una ragazza all’interno della community di Call of Duty e i due avrebbero iniziato a scambiarsi messaggi in chat, credendo entrambi che fossero maggiorenni. In realtà, la ragazza aveva solo 17 anni. Le chat sarebbero poi state divulgate da altri membri della comunità, accusando Inquisitor Ghost di pedofilia. Questo ha scatenato un’ondata di odio e insulti, portando il giovane a interrompere temporaneamente la sua attività su TikTok.
Martedì sera, il giovane è entrato in diretta, con il suo pubblico che assisteva inorridito al tragico evento. Numerose telefonate di soccorso sono state fatte al 113, ai carabinieri e alla polizia locale, comprese alcune dall’estero. Anche il padre di Inquisitor Ghost è stato allertato da uno spettatore che aveva seguito la diretta, ma purtroppo è arrivato troppo tardi per salvare il figlio.
Da quanto emerge, il giovane stava attraversando un periodo difficile, come suggerisce il biglietto d’addio in cui chiedeva scusa e si preoccupava del suo gatto, un compagno fedele che spesso era protagonista dei suoi video insieme alla sua chitarra.
La storia di Inquisitor Ghost è un tragico promemoria dei pericoli del cyberbullismo e dell’importanza del sostegno mentale e psicologico per i giovani influencer che affrontano le sfide delle piattaforme di social media. La comunità di TikTok e il mondo online in generale devono riflettere su come prevenire tragedie simili in futuro.
Che la morte di questo giovane ragazzo ci possa portare a riflettere dei pericoli del digitale soprattutto per i più piccoli e per i più indifesi.
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