Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza.
La vera forza della cybersecurity risiede
nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Redhotcyber Banner Sito 970x120px Uscita 101125
2nd Edition GlitchZone RHC 320x100 2
OT e Zero Trust: un nuovo mindset per proteggersi efficacemente

OT e Zero Trust: un nuovo mindset per proteggersi efficacemente

29 Maggio 2024 06:34

A cura di Antonio Madoglio, SE Director Italy di Fortinet

Nelle organizzazioni che hanno implementato le reti OT in ambienti quali fabbriche e infrastrutture critiche si sta verificando un importante cambiamento. Gli ambienti OT e IT sono infatti sempre più connessi tra loro per soddisfare le esigenze di business, supportare le iniziative digitali e proteggere i lavoratori remoti.

Sebbene queste connessioni possano migliorare la produzione attraverso la condivisione dei dati e l’accesso a nuovi strumenti basati sul cloud, questa convergenza tra IT e OT consente ai malintenzionati di accedere più facilmente ad ambienti OT precedentemente air-gapped, esponendoli così alle vulnerabilità e aumentando i rischi per la sicurezza e la produzione.


Christmas Sale

Christmas Sale -40%
𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀 Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Con il passaggio al cloud, la sicurezza tradizionale basata sul perimetro è diventata problematica, per questo motivo un numero sempre maggiore di organizzazioni sta passando da un modello di sicurezza a fiducia implicita a un modello Zero Trust. Tuttavia, molte realtà OT faticano a implementare questo tipo di sicurezza senza soluzione di continuità all’interno delle loro infrastrutture critiche, perché questi ambienti comportano diverse sfide uniche nel loro genere, a partire dal fatto che spesso includono tecnologia legacy implementata molto prima che la cybersecurity fosse presa in considerazione. Alcune apparecchiature sono state infatti progettate per funzionare per anni e possono avere anche 20-30 anni.

Va inoltre presa in considerazione l’evidenza secondo cui mentre i budget IT sono ottimizzati per dare priorità alla user experience e all’accesso degli utenti, i budget OT si concentrano sull’affidabilità e sull’uptime. In aggiunta, la mancanza di standardizzazione porta alla complessità dell’OT e all’adozione di un’ampia gamma di tecnologie, spesso operanti in condizioni non ideali e con una superficie di attacco estesa.

Non da ultimo, ogni donwtime può causare la perdita di produzione o l’interruzione dell’operatività di infrastrutture critiche che possono comportare gravi rischi per la salute e la sicurezza dei cittadini.

Nonostante le sfide illustrate, l’interesse per il passaggio allo Zero Trust resta perché gli attacchi sono in aumento. Il 2023 Fortinet State of Operational Technology and Cybersecurity Report di Fortinet ha, ad esempio, rilevato come tre quarti delle organizzazioni OT abbiano segnalato almeno un’intrusione nell’ultimo anno e quasi un terzo degli intervistati ha dichiarato di essere stato vittima di un attacco ransomware.

A livello concettuale, si può affermare che lo Zero Trust sposti il mindset della sicurezza da un modello di fiducia implicita a uno stato di violazione presunta, in cui nulla viene identificato come attendibile senza essere prima verificato. In termini più pratici, esso si riferisce a un modello in cui agli utenti e ai dispositivi non viene più concesso automaticamente l’accesso in base alla loro posizione; al contrario, si concentra sulla valutazione della fiducia in base alle singole transazioni.

I gradi di accesso alla rete possono essere concessi agli utenti e ai dispositivi verificati in base ai fattori contestuali a corredo della richiesta, e vengono di frequente effettuate una riverifica o rivalutazione delle autorizzazioni.

Per implementare efficacemente lo Zero Trust negli ambienti OT, i CISO, così come i responsabili degli impianti potrebbero dover considerare il modo in cui i sistemi di automazione e controllo industriale operano al loro interno, così come tutti gli aspetti legati alla sicurezza. Ad esempio, in alcuni casi, il linguaggio della garanzia dei fornitori di automazione può restringere o limitare ciò che può accadere sulla rete.

È inoltre importante verificare che la tecnologia Zero Trust sia compatibile con quella legacy degli ambienti OT. In molti casi, infatti, alcuni componenti OT, come i controller a logica programmabile (PLC) o le interfacce uomo-macchina (HMI), non supportano le tecnologie o i protocolli necessari per integrarsi completamente con un’implementazione Zero Trust. Per alcuni dispositivi e sistemi OT, essa potrebbe quindi non essere pratica.

Man mano che la convergenza tra IT e OT accelera, chi si occupa di prendere decisioni in materia di sicurezza dovrebbe considerare l’evoluzione a un modello Zero Trust per mantenere gli ambienti OT al sicuro da interruzioni dovute a eventi interni o esterni all’organizzazione. Ad alto livello, il passaggio dell’OT allo Zero Trust si articola in tre principali categorie, che comprendono persone, processi e tecnologie.

Per quanto riguarda il fattore umano, è importante sensibilizzare gli utenti sui rischi dell’avvicinamento tra due ambienti differenti e formarli su come le soluzioni Zero Trust possano contribuire a proteggere l’organizzazione dalle minacce opportunistiche. Se si pensa ai processi, risulta invece evidente la necessità di avere un controllo completo e continuo su chi e cosa si trova sulla rete, compresi i fornitori di automazione e i service provider. Non da ultimo – per quanto riguarda le tecnologie – vanno valutate le soluzioni Zero Trust che possono avere un impatto anche sull’intera supply chain. Per questo motivo è indispensabile identificare un fornitore di sicurezza Zero Trust che abbia forti partnership nell’ecosistema tecnologico.

Ti è piaciutno questo articolo? Ne stiamo discutendo nella nostra Community su LinkedIn, Facebook e Instagram. Seguici anche su Google News, per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica o Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

Immagine del sito
La redazione di Red Hot Cyber è composta da professionisti del settore IT e della sicurezza informatica, affiancati da una rete di fonti qualificate che operano anche in forma riservata. Il team lavora quotidianamente nell’analisi, verifica e pubblicazione di notizie, approfondimenti e segnalazioni su cybersecurity, tecnologia e minacce digitali, con particolare attenzione all’accuratezza delle informazioni e alla tutela delle fonti. Le informazioni pubblicate derivano da attività di ricerca diretta, esperienza sul campo e contributi provenienti da contesti operativi nazionali e internazionali.
Aree di competenza: 

Articoli in evidenza

Immagine del sitoVulnerabilità
L’Exploit MongoBleed è online: 87.000 istanze su internet a rischio compromissione
Redazione RHC - 28/12/2025

È stata scoperta, come riportato in precedenza, una grave vulnerabilità in MongoDB che consente a un aggressore remoto, senza alcuna autenticazione, di accedere alla memoria non inizializzata del server. Al problema è stato assegnato l’identificatore…

Immagine del sitoCyberpolitica
ChatControl UE: la protezione dei minori o l’inizio della sorveglianza di massa digitale?
Agostino Pellegrino - 28/12/2025

Dietro il nome tecnicamente anodino di ChatControl si muove una delle più profonde torsioni del rapporto tra Stato, tecnologia e cittadini mai tentate nell’Unione europea. Non è una legge “contro la pedopornografia online”, come viene…

Immagine del sitoCultura
John von Neumann: Il genio poliedrico che ha rivoluzionato l’informatica
Carlo Denza - 28/12/2025

Conosciamo quello che è stato considerato uno degli uomini di scienza, forse pari solo a Einstein, più poliedrici e geniali dello scorso secolo. Con un ampissimo spettro di talenti scientifici, sviluppati anche grazie ad un…

Immagine del sitoCybercrime
Il Cybercrime cerca Dipendenti Infedeli. Aumento delle richieste nelle underground
Redazione RHC - 27/12/2025

La comunità dei criminali informatici sta rapidamente aumentando il suo interesse nel reclutare personale all’interno delle aziende. Invece di sofisticati attacchi esterni, i criminali si affidano sempre più a fonti interne, ovvero persone disposte a…

Immagine del sitoCyberpolitica
La guerra dell’energia invisibile: come la Cina controlla il cuore dell’IA occidentale
Redazione RHC - 27/12/2025

Nella Virginia settentrionale, lungo quello che viene ormai definito il “corridoio dei data center”, sorgono enormi strutture senza finestre che costituiscono l’ossatura fisica della corsa statunitense all’intelligenza artificiale. Questi edifici, grandi quanto hangar industriali, assorbono…