Solarwinds: nuove falle su Serv-U scoperte da Microsoft.
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Solarwinds: nuove falle su Serv-U scoperte da Microsoft.

Solarwinds: nuove falle su Serv-U scoperte da Microsoft.

14 Luglio 2021 06:01

SolarWinds, l’azienda al centro dell’attacco alla catena di approvvigionamento che ha compromesso nove agenzie statunitensi e 100 aziende private, sta cercando di contenere una nuova minaccia di sicurezza informatica, ovvero una vulnerabilità zero-day critica nella linea di prodotti Serv-U.

Microsoft ha scoperto questi bug e li ha segnalati privatamente a SolarWinds, come riportato da quest’ultima in un avviso pubblicato venerdì.

SolarWinds ha affermato che queste vulnerabilità non sono correlate all’attacco alla catena di approvvigionamento scoperto a dicembre.

“Microsoft ha fornito prove di un impatto limitato e mirato sui clienti, sebbene SolarWinds al momento non disponga di una stima di quanti clienti potrebbero essere direttamente interessati dalla vulnerabilità”

hanno scritto i funzionari dell’azienda, inoltre aggiungendo:

“SolarWinds non è a conoscenza dell’identità dei clienti potenzialmente interessati”.

Le falle di sicurezza consentono ad un utente malintenzionato di ottenere l’accesso privilegiato alle macchine che ospitano i prodotti Serv-U dove i malintenzionati potrebbero installare programmi; visualizzare, modificare o eliminare i dati o eseguire codice sul sistema interessato.

La vulnerabilità è presente nell’ultima versione Serv-U 15.2.3 HF1, rilasciata il 5 maggio, e in tutte le versioni precedenti.

Le fix di sicurezza risultano già disponibili, oltre alle indicazioni per la disabilitazione dell’accesso SSH, che impedisce lo sfruttamento.

Il governo federale ha attribuito l’attacco alla catena di approvvigionamento dello scorso anno agli hacker russi che lavorano per il SVR (Foreign Intelligence Service), che per oltre un decennio hanno condotto campagne di malware contro governi, politici e altre organizzazioni in paesi come laGermania, Corea del Sud, Uzbekistan e Stati Uniti.

Questi attacchi hanno incluso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e la Casa Bianca nel 2014.

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