Redazione RHC : 10 Agosto 2023 09:47
Uno studio dell’University College di Londra ha rilevato che le persone possono riconoscere il parlato generato artificialmente solo il 73% delle volte. Inoltre, i risultati erano gli stessi per lingue diverse: sia inglese che cinese.
Ora gli scienziati devono affrontare un compito importante: lo sviluppo di rilevatori automatici di deepfake per contrastare le frodi attraverso materiali audio e video falsi.
I deepfake sono media sintetici che imitano la voce o l’aspetto di una persona reale. Si riferiscono all’intelligenza artificiale generativa (AI) che apprende dai dati dei media. In passato richiedeva migliaia di campioni per ricreare il parlato umano, mentre i moderni algoritmi possono ricreare una voce da una registrazione di 3 secondi.
![]() Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)?Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class" del corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence". A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente. Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato. Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile. Guarda subito l'anteprima gratuita del corso su academy.redhotcyber.com Contattaci per ulteriori informazioni tramite WhatsApp al 375 593 1011 oppure scrivi a [email protected]
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Lo studio ha utilizzato un algoritmo di sintesi vocale addestrato su due set di dati pubblici in inglese e cinese. In anticipo, il programma ha generato 50 voci in ciascuna lingua. Questi campioni differivano da quelli su cui era stato addestrato l’algoritmo stesso.
I partecipanti (529 persone) hanno riconosciuto discorsi falsi solo il 73% delle volte. Un breve addestramento sulle caratteristiche dei deepfake ha portato solo un leggero miglioramento.
Il primo autore dello studio, Kimberly Mai, ha dichiarato: “Abbiamo utilizzato campioni generati da algoritmi relativamente vecchi. La domanda sorge spontanea: le persone saranno in grado di notare almeno qualcosa di sospetto nei record generati con la tecnologia più recente, ora e in futuro?”
Sebbene l’IA generativa abbia vantaggi per le persone con disabilità, gli scienziati temono che governi e criminali informatici inizieranno ad abusare di queste nuove funzionalità. Così nel 2019 i truffatori hanno convinto l’amministratore delegato di una società energetica britannica a trasferire loro centinaia di migliaia di sterline imitando la voce del suo capo.
Apple ha recentemente annunciato il rilascio di un’applicazione per iPhone e iPad che consente di creare una copia di una voce umana da una registrazione di 15 minuti.
Un altro autore dell’esperimento, Lewis Griffin, ha dichiarato: “Man mano che le tecnologie di intelligenza artificiale migliorano, le organizzazioni dovrebbero sviluppare strategie di controllo, senza dimenticare i vantaggi della tecnologia”.
La frase “Costruiremo sicuramente un bunker prima di lanciare l’AGI” dal quale prende spunto l’articolo, è stata attribuita a uno dei leader della Silicon Valley, anche se non è chiaro a chi...
Negli Stati Uniti, una vasta campagna coordinata tramite botnet sta prendendo di mira i servizi basati sul protocollo Remote Desktop Protocol (RDP). Un pericolo notevole è rappresentato dalla scala e...
Un’ondata di messaggi di phishing sta colpendo in questi giorni numerosi cittadini lombardi. Le email, apparentemente inviate da una società di recupero crediti, fanno riferimento a presunti mancat...
La scorsa settimana, Oracle ha avvisato i clienti di una vulnerabilità zero-day critica nella sua E-Business Suite (CVE-2025-61882), che consente l’esecuzione remota di codice arbitrario senza aute...
Dal 6 al 9 ottobre 2025, Varsavia è stata teatro della 11ª edizione della European Cybersecurity Challenge (ECSC). In un confronto serrato tra 39 team provenienti da Stati membri UE, Paesi EFTA, can...