
Redazione RHC : 12 Agosto 2024 07:54
I ricercatori di IOActive hanno scoperto una vulnerabilità critica nei processori AMD che esiste da diversi decenni. Questa vulnerabilità, chiamata Sinkclose, consente agli aggressori di penetrare nelle parti più sicure del computer, considerata un’operazione quasi impossibile. Gli esperti avvertono che questo problema riguarda quasi tutti i processori AMD dal 2006, e forse anche prima.
Gli esperti Enrique Nissim e Krzysztof Okupski presenteranno i dettagli di questa vulnerabilità alla conferenza Def con di LAS Vegas. Consente agli hacker di eseguire il proprio codice in una modalità particolarmente privilegiata del processore AMD, destinata solo alla parte protetta del firmware. Ciò apre la strada alla creazione di malware che possono radicarsi in profondità nel sistema e rimanere inosservati anche se il sistema operativo viene reinstallato.
Per sfruttare questa vulnerabilità, gli aggressori devono accedere al kernel del sistema operativo. Successivamente potranno installare sul computer il cosiddetto “bootkit”.
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Si tratta di un malware che non può essere rilevato dai programmi antivirus. Questo software ti dà il controllo completo del computer e persiste anche dopo un riavvio. Inoltre, se il sistema di sicurezza fosse configurato in modo errato, cosa che secondo i ricercatori si verifica nella maggior parte dei sistemi testati, sarebbe quasi impossibile rimuovere il software.
Okupski sottolinea che nemmeno la formattazione del disco rigido aiuterà a eliminare questa minaccia: “Anche se pulisci completamente il disco, il malware rimarrà. È quasi impercettibile e virtualmente inosservabile.” L’unico modo per rimuovere tale software è aprire fisicamente il case del computer e utilizzare attrezzature speciali per cancellare la memoria.
AMD ha riconosciuto l’esistenza di questa vulnerabilità e ha ringraziato i ricercatori per il loro lavoro. L’azienda ha già rilasciato patch per alcuni dei suoi prodotti, inclusi i processori delle serie EPYC e Ryzen, e prevede di rilasciare aggiornamenti anche per altre linee di CPU nel prossimo futuro. Tuttavia, non è chiaro come AMD intenda colmare completamente questo divario e quando ciò avverrà.
I ricercatori sottolineano che, sebbene questa vulnerabilità possa essere difficile da sfruttare, gli hacker sofisticati, in particolare quelli sostenuti dalle agenzie governative, potrebbero già disporre degli strumenti necessari per sfruttarla.
Le correzioni per questa vulnerabilità verranno distribuite tramite gli aggiornamenti del sistema operativo. Si consiglia vivamente agli utenti di installarli il prima possibile (non appena saranno disponibili) per prevenire possibili attacchi.
Nel frattempo, AMD ha già aggiornato la sua pagina del bollettino sulla sicurezza per includere un elenco di chip interessati dalla vulnerabilità Sinkclose.
Redazione
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