Mercedes-Benz USA: 1,6 milioni di clienti trapelati.
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Fortinet 970x120px
320x100 Itcentric
Mercedes-Benz USA: 1,6 milioni di clienti trapelati.

Mercedes-Benz USA: 1,6 milioni di clienti trapelati.

25 Giugno 2021 20:53

Mercedes-Benz USA ha appena rivelato una violazione informatica che ha permesso la perdita di 1,6 milioni di record che includono nomi di clienti, indirizzi, e-mail, numeri di telefono e alcune informazioni sui veicoli acquistati.

Sembra che l’incidente informatico abbia fatto trapelare anche informazioni sulla carta di credito, numeri di previdenza sociale e numeri di patente di guida per circa 1.000 clienti Mercedes-Benz e potenziali acquirenti.

L’11 giugno, un fornitore di Mercedes-Benz aveva informato l’azienda che le informazioni personali di alcuni clienti selezionati erano state esposte su un’istanza di archiviazione cloud non sufficientemente sicura.

Secondo la società, la violazione ha colpito alcuni clienti e potenziali acquirenti di veicoli che hanno inserito informazioni sensibili sui siti Web dell’azienda tra il 2014 e il 2017.

“Ci risulta che le informazioni siano state inserite da clienti e acquirenti interessati sui siti Web dei concessionari Mercedes-Benz tra il 1 gennaio 2014 e il 19 giugno 2017″. Nessun sistema Mercedes-Benz è stato compromesso a seguito di questo incidente e, al momento, non abbiamo prove che i file trapelati siano stati utilizzati in modo fraudolento”.

E poi ha aggiunto:

“La sicurezza dei dati è una questione seria per MBUSA. Il nostro fornitore ha confermato che il problema è stato corretto e che un evento del genere non può essere replicato. Continueremo le nostre indagini per garantire che questa situazione sia adeguatamente affrontata”

ha affermato Mercedes-Benz in un comunicato stampa.

Il venditore che ha notificato a Mercedez-Benz la violazione dei dati che riguarda:

  • Punteggi di credito dei clienti autodichiarati;
  • Numeri di patente di guida;
  • Numeri di previdenza sociale (SSN);
  • Numeri di carta di credito;
  • Date di nascita.

Tuttavia, la società ha dichiarato che queste informazioni non sarebbero state ricercabili o indicizzate da un tipico motore di ricerca.

“Per visualizzare le informazioni, sarebbe necessaria la conoscenza di programmi e strumenti software speciali: una ricerca su Internet non restituirebbe alcuna informazione contenuta in questi file”, ha affermato Mercedes-Benz.

Mercedes-Benz USA afferma che è in procinto di contattare le persone colpite in merito a questo incidente le cui informazioni aggiuntive erano accessibili.

Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

Immagine del sito
Redazione

La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Amazon contro gli hacker nordcoreani: sventati oltre 1800 attacchi
Redazione RHC - 20/12/2025

Quando si pensa ad Amazon, viene subito in mente il colosso dell’e-commerce e della tecnologia, ma anche un’impresa che sta combattendo una battaglia silenziosa contro i cyber-attacchi. Ultimamente, Amazon ha alzato il velo su una…

Immagine del sito
Kimwolf, la botnet che ha trasformato smart TV e decoder in un’arma globale
Redazione RHC - 20/12/2025

Un nuovo e formidabile nemico è emerso nel panorama delle minacce informatiche: Kimwolf, una temibile botnet DDoS, sta avendo un impatto devastante sui dispositivi a livello mondiale. Le conseguenze di questa minaccia possono essere estremamente…

Immagine del sito
35 anni fa nasceva il World Wide Web: il primo sito web della storia
Redazione RHC - 20/12/2025

Ecco! Il 20 dicembre 1990, qualcosa di epocale successe al CERN di Ginevra. Tim Berners-Lee, un genio dell’informatica britannico, diede vita al primo sito web della storia. Si tratta di info.cern.ch, creato con l’obiettivo di…

Immagine del sito
ATM sotto tiro! 54 arresti in una gang che svuotava i bancomat con i malware
Redazione RHC - 20/12/2025

Una giuria federale del Distretto del Nebraska ha incriminato complessivamente 54 persone accusate di aver preso parte a una vasta operazione criminale basata sull’uso di malware per sottrarre milioni di dollari dagli sportelli automatici statunitensi.…

Immagine del sito
Curtis Yarvin: quando il problema non è la democrazia, ma l’ipocrisia del potere digitale
Sandro Sana - 20/12/2025

Curtis Yarvin non è un hacker, non è un criminale informatico e non è nemmeno, in senso stretto, un esperto di cybersecurity. Eppure il suo pensiero dovrebbe interessare molto più di quanto faccia oggi chi…