L'attacco alla supply chain di Toyota ha fatto trapelare online 300.000 clienti
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L’attacco alla supply chain di Toyota ha fatto trapelare online 300.000 clienti

L’attacco alla supply chain di Toyota ha fatto trapelare online 300.000 clienti

Redazione RHC : 14 Ottobre 2022 08:00

Dopo l’attacco alla supply chain avvenuto ad ENEL, che abbiamo visto qualche giorno fa, anche la Toyota è alle prese con un “fornitore sconosciuto” che porta il suo brand all’attenzione della stampa per una non corretta “cyber posture”.

La casa automobilistica Toyota, dopo aver rivelato la presunta perdita di dati, ha aggiunto che l’attacco informatico ai suoi sistemi IT ha portato ad una fuga potenziale di informazioni personali di quasi 300.000 clienti di veicoli da luglio 2017.

In totale, sono trapelati 296.019 record e ha aggiunto:


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“Ci scusiamo per aver causato grandi disagi e preoccupazioni ai nostri clienti”

Toyota non ha rivelato il nome del fornitore di sicurezza informatica, ma ha detto che le informazioni che potrebbero essere trapelate online sono l’indirizzo e-mail e il numero di gestione del cliente e altre informazioni come nome, numero di telefono, carta di credito, ecc.

Da dicembre 2017 al 15 settembre 2022, dei malintenzionati hanno potuto accedere a parte del codice sorgente dell’azienda su GitHub che conteneva una chiave di accesso al database:

“Si è scoperto che il codice sorgente pubblicato conteneva una chiave di accesso al server di dati e, utilizzandolo, era possibile accedere all’indirizzo e-mail e al numero di gestione del cliente memorizzati nel database”

ha affermato Toyota.

Non appena è stato scoperto l’hack, il codice sorgente è stato protetto da una nuova chiave su GitHub. Toyota il 17 settembre ha cambiato infatti la chiave di accesso per il server di dati e non è stato confermato alcun danno secondario.

Toyota sta inviando una notifica all’indirizzo e-mail registrato di tutti i cliento il cui indirizzo e-mail o numero di gestione del cliente potrebbero essere trapelato online.

Toyota ha affermato che l’incidente informatico è stato causato dalla gestione inappropriata del codice sorgente da parte della società di terza parte utilizzata nello sviluppo software.

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