
Redazione RHC : 14 Ottobre 2022 08:00
Dopo l’attacco alla supply chain avvenuto ad ENEL, che abbiamo visto qualche giorno fa, anche la Toyota è alle prese con un “fornitore sconosciuto” che porta il suo brand all’attenzione della stampa per una non corretta “cyber posture”.
La casa automobilistica Toyota, dopo aver rivelato la presunta perdita di dati, ha aggiunto che l’attacco informatico ai suoi sistemi IT ha portato ad una fuga potenziale di informazioni personali di quasi 300.000 clienti di veicoli da luglio 2017.
In totale, sono trapelati 296.019 record e ha aggiunto:
Christmas Sale -40%𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀 Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Supporta Red Hot Cyber attraverso:
- L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
- Ascoltando i nostri Podcast
- Seguendo RHC su WhatsApp
- Seguendo RHC su Telegram
- Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.“Ci scusiamo per aver causato grandi disagi e preoccupazioni ai nostri clienti”
Toyota non ha rivelato il nome del fornitore di sicurezza informatica, ma ha detto che le informazioni che potrebbero essere trapelate online sono l’indirizzo e-mail e il numero di gestione del cliente e altre informazioni come nome, numero di telefono, carta di credito, ecc.
Da dicembre 2017 al 15 settembre 2022, dei malintenzionati hanno potuto accedere a parte del codice sorgente dell’azienda su GitHub che conteneva una chiave di accesso al database:
“Si è scoperto che il codice sorgente pubblicato conteneva una chiave di accesso al server di dati e, utilizzandolo, era possibile accedere all’indirizzo e-mail e al numero di gestione del cliente memorizzati nel database”
ha affermato Toyota.
Non appena è stato scoperto l’hack, il codice sorgente è stato protetto da una nuova chiave su GitHub. Toyota il 17 settembre ha cambiato infatti la chiave di accesso per il server di dati e non è stato confermato alcun danno secondario.
Toyota sta inviando una notifica all’indirizzo e-mail registrato di tutti i cliento il cui indirizzo e-mail o numero di gestione del cliente potrebbero essere trapelato online.
Toyota ha affermato che l’incidente informatico è stato causato dalla gestione inappropriata del codice sorgente da parte della società di terza parte utilizzata nello sviluppo software.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.
Redazione
Il MITRE ha reso pubblica la classifica delle 25 più pericolose debolezze software previste per il 2025, secondo i dati raccolti attraverso le vulnerabilità del national Vulnerability Database. Tali...

Un recente resoconto del gruppo Google Threat Intelligence (GTIG) illustra gli esiti disordinati della diffusione di informazioni, mettendo in luce come gli avversari più esperti abbiano già preso p...

All’interno del noto Dark Forum, l’utente identificato come “espansive” ha messo in vendita quello che descrive come l’accesso al pannello di amministrazione dell’Agenzia delle Entrate. Tu...

In seguito alla scoperta di due vulnerabilità zero-day estremamente critiche nel motore del browser WebKit, Apple ha pubblicato urgentemente degli aggiornamenti di sicurezza per gli utenti di iPhone ...

La recente edizione 2025.4 di Kali Linux è stata messa a disposizione del pubblico, introducendo significative migliorie per quanto riguarda gli ambienti desktop GNOME, KDE e Xfce. D’ora in poi, Wa...