
Gli esperti di Mandiant hanno scoperto un nuovo metodo per aggirare le tecnologie di isolamento del browser che consente agli aggressori di organizzare le comunicazioni C2 utilizzando i codici QR. Questa scoperta dimostra le vulnerabilità nei moderni sistemi di sicurezza dei browser.
La tecnologia di isolamento del browser è progettata per migliorare la sicurezza instradando tutte le richieste del browser locale su browser remoti in esecuzione nel cloud o in macchine virtuali. Qualsiasi codice sui siti visitati viene eseguito da remoto e solo l’immagine visiva della pagina viene trasferita al dispositivo locale.
Tuttavia, Mandiant ha trovato un modo per aggirare questa protezione. Il nuovo metodo utilizza i codici QR per trasmettere comandi. La visualizzazione visiva di un codice QR su una pagina aggira l’isolamento del browser, consentendo al malware presente sul dispositivo infetto di leggerne e decodificarne il contenuto.
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L’esperimento Mandiant ha mostrato un riuscito bypass della protezione sulla versione attuale di Google Chrome. I ricercatori hanno utilizzato Cobalt Strike, un popolare strumento di test di penetrazione, per eseguire questo attacco.
Tuttavia, il metodo ha i suoi limiti. Innanzitutto, la dimensione dei dati trasmessi tramite codici QR è limitata a 2.189 byte, il che rende difficile la trasmissione di grandi quantità di informazioni. In secondo luogo, l’elevato ritardo tra le richieste rende il metodo lento: circa 438 byte al secondo. Ciò rende la tecnica inadatta ad attacchi su larga scala come il proxy SOCKS.
Inoltre, Mandiant sottolinea che ulteriori misure di sicurezza come il controllo della reputazione del dominio, la scansione degli URL e la prevenzione della fuga di dati potrebbero bloccare questo metodo.
Tuttavia, nonostante una serie di restrizioni, la minaccia rimane reale.
Gli amministratori dei sistemi critici sono incoraggiati a monitorare attentamente il traffico anomalo e a utilizzare meccanismi di protezione per rilevare i browser automatizzati sulla rete.
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