
In un momento in cui la controversia sull’impatto dell’intelligenza artificiale sulla salute mentale giovanile va crescendo, l’introduzione di un controllo parentale per ChatGPT è stata annunciata come una misura da OpenAI.
In un post sul blog pubblicato martedì, l’azienda di intelligenza artificiale con sede in California ha affermato di aver lanciato queste funzionalità in risposta alla necessità delle famiglie di supportare “la definizione di linee guida sane che si adattino alla fase di sviluppo unica di un adolescente”.
Grazie a queste modifiche, i genitori potranno collegare i propri account ChatGPT a quelli dei propri figli, disattivare alcune funzionalità, tra cui la memoria e la cronologia delle chat, e controllare il modo in cui il chatbot risponde alle query tramite “regole di comportamento del modello appropriate all’età”.
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I genitori potranno anche ricevere notifiche quando i loro figli adolescenti mostrano segni di disagio, ha affermato OpenAI, aggiungendo che cercherà il contributo di esperti nell’implementazione della funzionalità per “sostenere la fiducia tra genitori e adolescenti”.
OpenAI, che la scorsa settimana ha annunciato una serie di misure volte a migliorare la sicurezza degli utenti vulnerabili, ha affermato che le modifiche entreranno in vigore entro il mese prossimo.
“Questi passi sono solo l’inizio”, ha affermato l’azienda.
“Continueremo ad apprendere e a rafforzare il nostro approccio, sotto la guida di esperti, con l’obiettivo di rendere ChatGPT il più utile possibile. Non vediamo l’ora di condividere i nostri progressi nei prossimi 120 giorni.”
In un contesto sempre più delicato, queste novità arrivano anche a seguito di procedimenti legali intentati da privati contro le aziende tecnologiche, accusate di non aver protetto adeguatamente i minori dall’impatto dei loro prodotti. In diversi casi, le famiglie hanno sostenuto che l’assenza di controlli adeguati e di sistemi di tutela abbia contribuito a gravi conseguenze psicologiche, fino al suicidio dei loro figli.
Negli Stati Uniti, ad esempio, la famiglia di una ragazza della California ha denunciato OenAI per aver incentivato il suicidio del figlio Adam Reid. Queste vicende hanno acceso il dibattito pubblico e rafforzato la pressione sulle aziende tecnologiche, spinte ad adottare strumenti concreti di prevenzione.
Le nuove funzionalità di parental control annunciate da OpenAI si inseriscono in questa cornice: un tentativo di coniugare innovazione e responsabilità sociale, cercando di prevenire altri casi drammatici e di ristabilire la fiducia delle famiglie nei confronti delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale.
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