Comunicazione tra intelligence e guerra ibrida | Parte 1 -
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Redhotcyber Banner Sito 970x120px Uscita 101125
Banner Mobile
La comunicazione come strumento di influenza nei nuovi modelli di conflitto bellico: tra Intelligence guerra ibrida e rarefazione del diritto | Parte 1

La comunicazione come strumento di influenza nei nuovi modelli di conflitto bellico: tra Intelligence guerra ibrida e rarefazione del diritto | Parte 1

Redazione RHC : 22 Ottobre 2022 10:56

Autore: Gianluca Tirozzi

Narrazione di un conflitto e costruzione del consenso come fondamentale pratica d’Intelligence

Il mondo è in guerra, una guerra in cui la narrazione la fa da padrona, dichiarata in modo scenico ed interpretata in modo altrettanto scenico da tutti suoi attori, più o meno influenti sulla scena internazionale. Non manca nulla per la trama di un avvincente romanzo: i buoni, l’Alleanza Atlantica; il cattivo, Vladimir Putin e l’eroe, Zelensky.  

Questo è il copione se si guarda a quel conflitto sfruttando un indirizzo IP occidentale, viceversa, se l’indirizzo IP è attestato nella Federazione Russa avremo nella parte del buono un biondo paladino antinazista, protettore dei deboli del Donbass e acerrimo nemico del vizio e della corruzione, la bellicosa America che si avvale dell’Alleanza Atlantica per annichilire il suo avversario di sempre, la Russia, e l’eroica resistenza del popolo russo alla perdizione di un Occidente schiavo di élite malvagie.  


Nuovo Fumetto Betti

CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza la Graphic Novel Betti-RHC
Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"? 
Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti? 
Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati. 
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Ciò che risulta più difficile distinguere, a prescindere dalla latitudine di rete da cui si guarda il conflitto, è quanto la suggestione mediatica dipinga la realtà e quanto, invece, la realtà riesca a suggestionare il pubblico. Neppure scendere sul campo aiuterebbe, le prospettive sarebbero diverse a seconda di dove e quando ci si confronta con lo scenario. Di certo vi è una verità degli accadimenti indiscutibile, è ad essa che uno sguardo attento dovrebbe mirare ed è proprio su di essa che interviene la comunicazione dell’una e dell’altra parte. Ciò che fa la differenza nell’influenzare il pubblico è la comunicazione di quella verità, talvolta narrata pedissequamente, talaltra stravolta ad arte mediante vere e proprie invenzioni o mistificazioni. 

Niente di nuovo, le operazioni di Intelligence fanno questo sin dall’alba di quella che può essere definita la disciplina delle “arti nere”: scienza, analisi, sintesi, inganno, influenza, manipolazione e violazione, in un termine moderno: Intelligence.  

Le operazioni di intelligence, la disciplina delle arti nere e l’arte della guerra

I romani definivano l’opera delle spie come l’intus-legere; leggere dentro, ad una storia, come in questo caso, ad un fenomeno, ad un evento, ad un comportamento, agli occhi del proprio interlocutore. Leggere dentro, oltre a ciò che è manifesto in superficie, riuscire a cogliere le dinamiche più profonde e nascoste, anche andando a rubare informazioni in modo fraudolento o finanche violento. E se, dunque, da un lato attraverso l’intelligence si ricerca la verità, per trarne vantaggio, dall’altro si lavora per nasconderla, per non trarne svantaggio.  

Se per cercarla, come dicevamo, si può attivare ogni mezzo, dalla menzogna alla suggestione, dalla frode alla vera e propria violenza, gli stessi meccanismi possono essere usati per celare qualcosa: butto giù da un ponte il testimone di uno scomodo affare tanto quanto il raccontare frottole, farlo con così tanta tenacia e convinzione fintanto che le balle diventano per i più granitiche verità. In questa logica, è evidente come tutto sia permesso.  

Nell’ambito di questo esame dell’azione d’Intelligence scarsamente politically correct è bene precisare come essa, in una società competitiva, sia uno strumento essenziale per la prosperità e l’autodeterminazione degli Stati. Certamente la narrazione contemporanea di una Intelligence descritta come una sorta di super-polizia non corrisponde alla reale consistenza dello strumento. Se dunque essa è necessaria, e talvolta possa apparire decisamente brutale, è anche vero che non vi possa essere una governance orientata se priva di un simile assetto realmente funzionale. Per tale ragione, l’attività d’Intelligence per poter essere efficace deve esprimere una propria autonomia giudiziaria, attraverso specifiche attribuzioni e scriminanti, ed una propria morale, forte di una radicalizzazione statalista degli operatori, oltre che godere di una reale tutela del segreto, prima, durante e dopo le proprie azioni, anch’essa garantita da un impianto normativo orientato e metodi efficaci di trattamento, transazione e archiviazione delle informazioni.  

In un simile quadro, non può essere certamente carente il controllo dell’esecutivo e del potere legislativo, attraverso strumenti giuridici adeguati ed adeguate figure di raccordo tra la politica e l’Intelligence medesima.

In questo scenario si dipana l’annosa questione machiavelliana del fine che giustifica i mezzi, decisamente ben assimilata dalle Nazioni dominanti che, pur ostentandola al proprio pubblico (pensiamo a film come Soldado, con Benicio Del Toro) non la incoraggiano nelle realtà satellite. Di qui una comunicazione politica mainstream che sfrutta tesi e antitesi, abilmente orchestrate nella costruzione di narrazioni di volta in volta dedite a specifici obiettivi ed interessi.  
Da un lato viene giustificata ogni forma di brutalità per garantire la sicurezza nazionale, attraverso film, fiction, romanzi e discorsi politici, mentre dall’altro si promuove la solidarietà umana, l’uguaglianza e i cosiddetti diritti umani inalienabili dell’uomo. Ed è in questa schizofrenia di posizioni, ormai metabolizzate dalle masse occidentali, che si è evoluta l’arte della guerra e su cui fondano le proprie narrazioni la diplomazia e l’intelligence a seconda dei bisogni cui devono dar soddisfazione. Proprio secondo queste logiche viene imbastita, tanto ad Oriente quanto ad Occidente, la comunicazione dell’attuale conflitto russo-ucraino, costruendovi attorno quel consenso che è indispensabile per la governance dei molti da parte dei pochi, massa ed élite. Ecco che non c’è abilità d’Intelligence più utile al Potere di quella che gli crea attorno consensi, tanto più in tempi bui come guerre e carestie, un’abilità che richiede un impegno costante, nel lungo termine così da permettere verticalizzazioni mirate nel breve termine.

Parte 2: La progressiva ibridazione dei conflitti e il superamento delle virtù militari.

  • black ops
  • comunicazione e propaganda
  • operazioni di intelligence
  • uccisioni mirate
Immagine del sitoRedazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Rilasciata FreeBSD 15.0: ecco le novità e i miglioramenti della nuova versione
Di Redazione RHC - 06/12/2025

Dietro molte delle applicazioni e servizi digitali che diamo per scontati ogni giorno si cela un gigante silenzioso: FreeBSD. Conosciuto soprattutto dagli addetti ai lavori, questo sistema operativo U...

Immagine del sito
React2Shell: due ore tra la pubblicazione dell’exploit e lo sfruttamento attivo
Di Redazione RHC - 06/12/2025

Molto spesso parliamo su questo sito del fatto che la finestra tra la pubblicazione di un exploit e l’avvio di attacchi attivi si sta riducendo drasticamente. Per questo motivo diventa sempre più f...

Immagine del sito
Cloudflare dichiara guerra a Google e alle AI. 416 miliardi di richieste di bot bloccate
Di Redazione RHC - 05/12/2025

Dal 1° luglio, Cloudflare ha bloccato 416 miliardi di richieste da parte di bot di intelligenza artificiale che tentavano di estrarre contenuti dai siti web dei suoi clienti. Secondo Matthew Prince, ...

Immagine del sito
React2Shell = Log4shell: 87.000 server in Italia a rischio compromissione
Di Redazione RHC - 05/12/2025

Nel 2025, le comunità IT e della sicurezza sono in fermento per un solo nome: “React2Shell“. Con la divulgazione di una nuova vulnerabilità, CVE-2025-55182, classificata CVSS 10.0, sviluppatori ...

Immagine del sito
Cloudflare di nuovo in down: disservizi su Dashboard, API e ora anche sui Workers
Di Redazione RHC - 05/12/2025

Cloudflare torna sotto i riflettori dopo una nuova ondata di disservizi che, nella giornata del 5 dicembre 2025, sta colpendo diversi componenti della piattaforma. Oltre ai problemi al Dashboard e all...