Redazione RHC : 22 Febbraio 2025 15:38
Le vulnerabilità di sicurezza sono una preoccupazione costante nel panorama della cybersecurity, ma quando viene rilasciato pubblicamente un proof-of-concept (PoC) per sfruttare tali vulnerabilità, la situazione diventa particolarmente critica.
Questo è esattamente ciò che è accaduto recentemente con Ivanti Endpoint Manager (EPM), una piattaforma ampiamente utilizzata per la gestione dei dispositivi aziendali.
Le vulnerabilità scoperte consentono a un aggressore non autenticato di estorcere le credenziali dell’account della macchina Ivanti EPM per utilizzarle in attacchi relay, con conseguente potenziale compromissione del server.
Cybersecurity Awareness per la tua azienda? Scopri BETTI RHC!Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"? Red hot cyber ha sviluppato da diversi anni una Graphic Novel, l'unica nel suo genere nel mondo, che consente di formare i dipendenti sulla sicurezza informatica attraverso la lettura di un fumetto. Scopri di più sul corso a fumetti di Red Hot Cyber. Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Le quattro vulnerabilità critiche sono state scoperte in Ivanti EPM nell’ottobre 2024 e successivamente corrette da Ivanti nel gennaio 2025.
Le vulnerabilità risiedono nel componente WSVulnerabilityCore.dll
del framework .NET di Ivanti EPM, specificamente all’interno degli endpoint API progettati per i calcoli degli hash dei file.
L’analisi ha rivelato che i metodi della classe VulCore
, inclusi GetHashForWildcardRecursive()
, GetHashForWildcard()
, GetHashForSingleFile()
e GetHashForFile()
, non validano correttamente i percorsi forniti dall’utente, consentendo l’iniezione di percorsi.
L’impatto potenziale di queste vulnerabilità è significativo. Gli attaccanti non autenticati possono manipolare i server EPM per esporre le credenziali degli account macchina, che possono essere utilizzate per attacchi di relay. Questa tecnica potrebbe potenzialmente concedere il controllo amministrativo a livello di dominio.
La gravità di queste vulnerabilità è ulteriormente amplificata dal rilascio pubblico del codice PoC. Questo significa che gli attaccanti hanno ora a disposizione gli strumenti necessari per sfruttare attivamente queste vulnerabilità, aumentando significativamente il rischio per le organizzazioni che non hanno ancora applicato le patch.
Di seguito il bollettino dell’Agenzia della cybersicurezza nazionale sul tema.
Il sistema penitenziario rumeno si è trovato al centro di un importante scandalo digitale: i detenuti di Târgu Jiu hanno hackerato la piattaforma interna dell’ANP e, per diversi mesi, hanno gestit...
Le autorità del Wisconsin hanno deciso di andare oltre la maggior parte degli altri stati americani nel promuovere la verifica obbligatoria dell’età per l’accesso a contenuti per adulti. L’AB ...
Il 10 ottobre 2025 le autorità lettoni hanno condotto una giornata di azione che ha portato all’arresto di cinque cittadini lettoni sospettati di gestire un’articolata rete di frodi telematiche. ...
Il CERT-AGID ha rilevato una nuova variante del phishing ai danni di PagoPA. La campagna, ancora a tema multe come le precedenti, sfrutta questa volta un meccanismo di open redirect su domini legittim...
Jen-Hsun Huang, fondatore e CEO di Nvidia, ha rivelato che le recenti restrizioni all’esportazione hanno drasticamente ridotto la presenza dei chip AI dell’azienda in Cina, passando dal 95% a una ...