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AI: dono di Dio o male incurabile del mondo? Il Vaticano cerca di dettare le regole del gioco al mondo intero. Ci riuscirà?

Redazione RHC : 20 Gennaio 2024 12:20

Papa Francesco qualche tempo fa – in una lettera di 3.412 parole datata 8 dicembre 2023 – aveva espresso preoccupazione sull’intelligenza artificiale. Aveva detto che tale tecnologia potrebbe portare “benefici sproporzionati per pochi al prezzo dell’impoverimento di molti”.

Paolo Benanti, frate francescano ed esperto vaticano di intelligenza artificiale (AI), ha definito la tecnologia assolutamente positiva come prodotto dell’intelligenza e delle capacità umane. Ma ha detto di essere preoccupato per le implicazioni etiche.

Come riportato il 18 gennaio, Benanti, pur lodando l’intelligenza artificiale, sottolinea l’importanza delle normative basate su considerazioni etiche nello sviluppo della tecnologia. “Credo profondamente che non esista una tecnologia neutrale, perché qualsiasi strumento può diventare un’arma”, ha affermato.

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Paolo Benanti è un presbitero e teologo italiano del Terzo ordine regolare di San Francesco. Insegna alla Pontificia Università Gregoriana e presso l’ Università di Seattle ed è consigliere di Papa Francesco sui temi dell’intelligenza artificiale e dell’etica della tecnologia.

Con una formazione in ingegneria e un dottorato in teologia morale, Benanti afferma che la sua passione è l’etica della tecnologia. Il 15 dicembre, il Papa ha pubblicato una lettera in cui metteva in guardia sui rischi associati a questa tecnologia.

L’esperto del vaticano in IA è anche membro dell’organismo consultivo delle Nazioni Unite sull’intelligenza artificiale e guida la commissione AI che fornisce consulenza al governo italiano.

Le principali preoccupazioni di Benanti sugli aspetti etici dell’intelligenza artificiale non riguardano l’uso della tecnologia da parte delle persone, ma la sua gestione e il “giusto livello di utilizzo” in un contesto sociale.

ha detto che oggi questa tecnologia può minare i nostri legami sociali, la nostra capacità di vivere insieme come specie. Pertanto è necessaria una governance adeguata. Qua la risposta è tutta etica e affidata alle relazioni nazionali e internazionali tra gli Stati.

Nel suo messaggio di pace annuale per il 2024, ha invitato i leader mondiali a creare e sostenere un trattato internazionale che garantisca l’uso etico della tecnologia dell’intelligenza artificiale.

Benanti ha osservato che l’intelligenza artificiale può essere uno strumento davvero potente per ridurre il costo delle medicine e dare più potere ai medici. Ma ha messo in guardia contro la scelta di dati che non siano abbastanza inclusivi in un ampio spettro demografico.

Anche il co-fondatore di Microsoft Bill Gates ha parlato del potenziale dell’intelligenza artificiale per rendere il mondo un posto più equo.

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