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Autore: Paolo Galdieri

Cyberwar in Italia: il governo porta l’esercito nel cyberspazio

Il cyberspazio non è più una dimensione marginale ma un vero e proprio dominio operativo strategico. La sua rilevanza è oggi equiparabile a quella di terra mare aria e spazio. L’accelerazione tecnologica trainata dall’Intelligenza Artificiale e dalla digitalizzazione diffusa ha trasformato infrastrutture critiche, servizi sanitari, università e comunicazioni personali in superfici di attacco permanenti. In questo scenario la linea di confine tra criminalità informatica, attivismo politico e minacce di matrice statale si è progressivamente assottigliata dando vita a nuove forme di conflitto ibrido. In Italia questa trasformazione si riflette nel dibattito sul disegno di legge presentato dal presidente della Commissione Difesa Nino

Dal furto d’immagine ai deepfake: la nuova frontiera della manipolazione digitale

Negli ultimi mesi mi sono trovato più volte a redigere querele per video falsi che circolavano online. Non parliamo soltanto di contenuti rubati e diffusi senza consenso, ma anche di deepfake: filmati nei quali volti noti vengono sovrapposti a corpi estranei, spesso utilizzati per sponsorizzare investimenti finanziari o inseriti in contesti pornografici. Un fenomeno che, purtroppo, non sorprende più per la sua presenza, ma per la rapidità con cui cresce, si diffonde e si perfeziona. Dai siti “amatoriali” ai falsi digitali: un continuum di abusi Chi segue il settore ha appreso di realtà come Mia moglie o Phica. Piattaforme dove l’apparente spontaneità

Il caso “Mia Moglie” e le sfide della responsabilità digitale tra privacy, revenge porn e ruolo delle piattaforme

La recente vicenda del gruppo Facebook “Mia Moglie”, attivo dal 2019 e popolato da oltre 32.000 iscritti, mette in luce una dinamica che intreccia violazione della privacy, pornografia non consensuale, misoginia sistemica e gravi interrogativi sul ruolo delle piattaforme digitali. In questo spazio gli utenti hanno condiviso fotografie di donne senza il loro consenso, spesso immagini rubate dalla vita quotidiana o scatti privati destinati esclusivamente a un partner, talvolta accompagnandole con commenti violenti ed esplicitamente sessisti. Questi comportamenti non possono essere liquidati come goliardia online. Siamo di fronte a condotte che ledono la dignità delle persone coinvolte e che hanno una precisa

Giustizia penale digitale: la sfida del bilanciamento tra tecnologia e diritti

Un wallet di criptovalute bloccato in attesa di capire come custodirlo in sicurezza. Un sito web oscurato interamente per una sola pagina illecita. Un captatore informatico che registra ogni tasto digitato all’interno di un appartamento. Sono solo alcune delle situazioni reali che oggi si presentano nelle indagini penali digitali, scenari in cui la tecnologia accelera le possibilità investigative ma allo stesso tempo mette a dura prova i principi del processo giusto. Quando la tecnologia cambia il modo di pensare Tutto è iniziato anni fa con le prime lezioni universitarie. Poi è arrivato il contatto diretto con procedimenti legati a reati informatici, dove

SharePoint e CrowdStrike: due facce della stessa fragilità digitale

Negli ultimi giorni il panorama digitale globale è stato scosso da un bug di sicurezza informatica che ha colpito i server Microsoft SharePoint on-premise, esponendo migliaia di organizzazioni ad Attacchi informatici. Non si tratta di crisi realizzate nel giro di pochi giorni, ma di segnali che rivelano una fragilità sistemica, maturata nel tempo, dentro infrastrutture digitali sempre più interconnesse. Due episodi completamente differenti, ma emblematici, che mostrano come la sicurezza non sia un’opzione tecnica, ma un elemento di equilibrio tra controllo, cultura e governance. Un bug grave e silenzioso Gli attacchi che hanno sfruttato Microsoft SharePoint hanno avuto caratteristiche ben precise. Non

Dentro l’Operazione “Eastwood”: tra le ombre del cyberterrorismo e la propaganda

L’operazione internazionale “Eastwood” rappresenta uno spartiacque nella lotta contro il cyberterrorismo. Per la prima volta, un’azione coordinata su scala mondiale ha inferto un colpo durissimo a una delle più attive cellule di hacktivisti filorussi: il collettivo “NoName057(16)”. Un’operazione che non si è limitata a individuare i responsabili, ma ha decapitato l’infrastruttura criminale dietro migliaia di attacchi contro le democrazie europee. Un’indagine globale contro il cyber terrorismo Condotta dalla procura di Roma con il coordinamento della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, “Eastwood” ha visto il coinvolgimento simultaneo delle autorità di Germania, Stati Uniti, Olanda, Svizzera, Svezia, Francia e Spagna, oltre al contributo fondamentale

Cyber War: la guerra invisibile nel cyberspazio che decide i conflitti del presente

Nel cuore dei conflitti contemporanei, accanto ai carri armati, ai droni e alle truppe, si combatte una guerra invisibile, silenziosa e spesso sottovalutata: la cyber war. Non è solo uno scenario futuristico o una minaccia ipotetica. È realtà. Dai conflitti tra Russia e Ucraina, passando per gli attacchi paralleli che si sono verificati durante lo scontro tra Israele e Hamas, fino alle recenti tensioni tra Israele e Iran, il cyberspazio è ormai diventato un vero campo di battaglia. Il cyberspazio come nuovo dominio di guerra Il cyberspace non è più soltanto l’ambiente dove si realizzano truffe informatiche, divulgazioni di materiale pedopornografico  o

Digital Crime: Le iniziative turistiche nel web volte allo sfruttamento della prostituzione minorile

Il contenuto della norma Una pratica “vergognosa” ed in continua crescita è rappresentata dal cosiddetto turismo sessuale a danno dei minori ovvero quello dei viaggi all’estero  motivati dal fatto che il “turista” desidera ottenere prestazioni sessuali da minorenni. Tale “deprecabile” tipologia di vacanza è resa possibile, su vasta scala, da vere e proprie organizzazioni che pubblicizzano e predispongono questi  viaggi sia off line, che on line. L’art. 600-quinquies, sanziona penalmente chiunque organizza o propaganda viaggi finalizzati alla fruizione di attività prostituzione a danno di minori o comunque comprendenti tali attività.   Trattasi di una norma con efficacia extraterritoriale,la quale ovviamente richiede la

Digital Crime: Art. 609-undecies c.p.: Sanzioni e Normative sull’Adescamento di MinorenniDigital Crime:

Il contenuto della norma             L’articolo 609-undecies sanziona l’adescamento dei minorenni. Si tratta di un delitto  residuale poiché la punibilità dell’azione di adescamento  è subordinata all’impossibilità di ricondurlo a un reato più grave. Tale illecito punisce l’atto noto come “grooming” (dall’inglese “to groom”, ovvero “curare”, “preparare” o “accarezzare”), specialmente il “child grooming”, che consiste nell’esecuzione di azioni mirate a indebolire gradualmente la volontà del giovane al fine di ottenere il controllo su di esso. Solitamente, quest’attività si svolge attraverso i canali di comunicazione preferiti dai giovani, come i social network  e i telefoni cellulari, stabilendo con la vittima , dopo aver valutato

Digital Crime: Sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione on line

Contenuto della norma In questi ultimi anni si sono celebrati numerosi processi dove si contestava, a seconda dei casi,  il reato di sfruttamento o di  favoreggiamento della prostituzione al gestore del sito che pubblicava inserzioni di prostitute ed , eventualmente, ai suoi collaboratori, agenti, fotografi, ecc. Tali contestazioni, in assenza di una norma specifica, sono state rese possibili dalla genericità delle condotte di sfruttamento e, soprattutto, di  favoreggiamento,  previste dall’art. 3,  numero 8,  della Legge 75 del 1958. L’impostazione seguita dalle Procure e dagli organi giudicanti, di contestare e condannare per favoreggiamento della prostituzione online , è apparsa da subito discutibile per

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