Brain computer interface: un uomo paralizzato, usa il computer per scrivere con la mente.
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza.
La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza.
La vera forza della cybersecurity risiede
nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Redhotcyber Banner Sito 970x120px Uscita 101125
Banner Ransomfeed 320x100 1
Brain computer interface: un uomo paralizzato, usa il computer per scrivere con la mente.

Brain computer interface: un uomo paralizzato, usa il computer per scrivere con la mente.

31 Maggio 2021 09:00

Un uomo paralizzato dal collo in giù per un incidente, più di dieci anni fa, è riuscito a scrivere delle frasi utilizzando un sistema informatico che trasforma il pensiero in parole.

È la prima volta che gli scienziati arrivano a questo risultato partendo dall’attività cerebrale di una persona, aprendo la strada a dispositivi più sofisticati per aiutare i pazienti affetti da queste complesse patologie, a comunicare in modo più chiaro.

L’uomo, di 60 anni, ha perso praticamente tutti i movimenti da sotto il collo dopo una lesione al midollo spinale nel 2007, ed è stato in grado di scrivere 18 parole al minuto collegato al sistema. Sulle singole lettere, la sua “scrittura mentale” è stata accurata di oltre il 94%.

Frank Willett, ricercatore del progetto presso la Stanford University in California, ha affermato che questo approccio ha aperto la porta a nuove ricerche, come il tentativo di far parlare i pazienti che hanno perso definitivamente la voce.

“Invece di rilevare le lettere, l’algoritmo dovrebbe rilevare le sillabe, o meglio i fonemi, l’unità fondamentale del discorso”, ha detto.

Amy Orsborn, esperta di ingegneria neurale presso l’Università di Washington a Seattle, che non è stata coinvolta nel lavoro, lo ha definito “un notevole progresso” nel campo.

Gli scienziati hanno sviluppato numerosi pacchetti software e dispositivi per aiutare le persone paralizzate a comunicare, che vanno dai programmi di riconoscimento vocale al sistema di “cursore guidato” dai muscoli creato per il defunto cosmologo di Cambridge Stephen Hawking, che ha utilizzato uno schermo su cui un cursore si spostava automaticamente sulle lettere dell’alfabeto.

il sistema di Hawking è stato un grande miglioramento rispetto al meticoloso processo utilizzato da Jean-Dominique Bauby, il defunto redattore capo di French Elle, per scrivere il suo libro di memorie del 1997, The Diving Bell and the Butterfly.

Bauby ha avuto un grave ictus nel 1995 che lo ha lasciato paralizzato, in grado di battere solo la palpebra sinistra. Ha dettato l’intero libro facendo leggere l’alfabeto all’editore freelance Claude Mendibil ad alta voce e sbattendo le palpebre quando ha raggiunto la lettera successiva che voleva.

Nel caso di questo uomo, nove anni dopo il suo incidente si è iscritto a una sperimentazione clinica chiamata BrainGate2 per indagare sulla sicurezza delle brain computer-interface (BCI). Questi sono piccoli chip per computer impiantabili che leggono l’attività elettrica direttamente dal cervello.

L’uomo aveva due chip per computer, ciascuno delle dimensioni di un’aspirina per bambini e con 100 elettrodi, posizionati sul lato sinistro del cervello, dove i neuroni inviano segnali per controllare la mano destra.

Willett ei suoi colleghi hanno chiesto all’uomo di immaginare che stesse tenendo una penna sopra un blocco di carta e poi di provare a scrivere singole lettere dell’alfabeto.

Gli scienziati hanno scoperto che più di 10 anni dopo l’incidente, il cervello dell’uomo produceva ancora modelli di attività neurale per ogni lettera e vari segni di punteggiatura.

Queste registrazioni, sono state utilizzate per addestrare un algoritmo di intelligenza artificiale. Molte sessioni dopo, l’algoritmo poteva prevedere in tempo reale quale lettera l’uomo stava cercando di scrivere con una precisione del 94,1%, per poi arrivare dopo un periodo di Tuning al 99%.

Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

Immagine del sito
Redazione

La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Sbarca sul Dark Web DIG AI! Senza Account, Senza costi e … senza nessuna censura
Redazione RHC - 21/12/2025

Un nuovo strumento AI è apparso sul dark web e ha rapidamente attirato l’attenzione degli esperti di sicurezza, e non per le migliori ragioni. Si tratta di un servizio di intelligenza artificiale chiamato DIG AI,…

Immagine del sito
Il cloud USA può diventare un’arma geopolitica? Airbus inizia a “cambiare rotta”
Redazione RHC - 21/12/2025

Negli ultimi mesi, una domanda sta emergendo con sempre maggiore insistenza nei board aziendali europei: il cloud statunitense è davvero sicuro per tutte le aziende? Soprattutto per quelle realtà che operano in settori strategici o…

Immagine del sito
Kimwolf, la botnet che ha trasformato smart TV e decoder in un’arma globale
Redazione RHC - 20/12/2025

Un nuovo e formidabile nemico è emerso nel panorama delle minacce informatiche: Kimwolf, una temibile botnet DDoS, sta avendo un impatto devastante sui dispositivi a livello mondiale. Le conseguenze di questa minaccia possono essere estremamente…

Immagine del sito
35 anni fa nasceva il World Wide Web: il primo sito web della storia
Redazione RHC - 20/12/2025

Ecco! Il 20 dicembre 1990, qualcosa di epocale successe al CERN di Ginevra. Tim Berners-Lee, un genio dell’informatica britannico, diede vita al primo sito web della storia. Si tratta di info.cern.ch, creato con l’obiettivo di…

Immagine del sito
ATM sotto tiro! 54 arresti in una gang che svuotava i bancomat con i malware
Redazione RHC - 20/12/2025

Una giuria federale del Distretto del Nebraska ha incriminato complessivamente 54 persone accusate di aver preso parte a una vasta operazione criminale basata sull’uso di malware per sottrarre milioni di dollari dagli sportelli automatici statunitensi.…