Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca
Red Hot Cyber Academy

Genesis Market non è morto. “Combattere il cybercrime è come combattere le erbacce. Se lasci le radici, ricresceranno”

Redazione RHC : 15 Maggio 2023 18:36

Il mercato underground Genesis Market, che ha venduto account rubati da Netflix, Amazon e altri servizi come le VPNcontinua a funzionare come se nulla fosse accaduto, nonostante le dichiarazioni della polizia sulla sua chiusura.

Il mese scorso, l’FBI ha annunciato solennemente che l’infrastruttura per la criminalità informatica di Genesis Market era stata rimossa e che il mercato stesso era stato rimosso dall’accesso pubblico all’Internet pubblico. 

Tuttavia, una versione identica del marketplace ospitato sul dark web, è rimasta attiva fino ad oggi.


Distribuisci i nostri corsi di formazione diventando un nostro Affiliato

Se sei un influencer, gestisci una community, un blog, un profilo social o semplicemente hai tanta voglia di diffondere cultura digitale e cybersecurity, questo è il momento perfetto per collaborare con RHC Academy. Unisciti al nostro Affiliate Program: potrai promuovere i nostri corsi online e guadagnare provvigioni ad ogni corso venduto. Fai parte del cambiamento. Diffondi conoscenza, costruisci fiducia, genera valore.

Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]



Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


Gli amministratori del sito hanno solo “aggiunto benzina sul fuoco” quando hanno inserito nell’intestazione del sito l’informazione che il mercato è “pienamente funzionante“, incoraggiando i potenziali acquirenti a non aver paura di acquistare i dati e i servizi messi in vendita.

Genesis Market è descritto dalla polizia come un sito Web “pericoloso” specializzato nella vendita di accessi, indirizzi IP e cookie che costituiscono le “impronte digitali” delle vittime. 

Al momento della chiusura del sito web pubblico di Genesis Market, erano state vendute più di due milioni di identità rubate.

L’operazione Cookie Monster, lanciata nell’aprile di quest’anno, è stata guidata dall’FBI e dalla polizia olandese. Il risultato è stato l’annuncio da parte delle forze dell’ordine della chiusura del sito e l’arresto di 119 criminali informatici.

Tuttavia, i ricercatori di Netacea, che hanno monitorato la versione dark web del mercato, hanno affermato che il sito è rimasto inattivo solo per un paio di settimane, dopodiché è stato completamente ripristinato.

Combattere il crimine informatico è come combattere le erbacce. Se lasci le radici, ricresceranno“.

Bisogna comunque elogiare la polizia per aver chiuso la versione Internet del mercato, anche se l’operazione è stata più un’interruzione dell’attività degli aggressori che una completa liquidazione del sito.

Anche gli esperti di Trellix, che hanno aiutato la polizia a smantellare alcuni degli strumenti di hacking venduti sul Genesis Market, hanno convenuto che gli amministratori ei gestori del sito sono ancora latitanti.

Le forze dell’ordine americane e olandesi non hanno ancora commentato il motivo per cui la versione darknet del mercato è ancora disponibile anche dopo la sua chiusura, tuttavia, Paul Foster, vicedirettore della divisione cybercrime della NCA britannica, ha osservato quanto segue: “Sebbene la versione darknet del sito rimanga attiva, il volume dei dati rubati e degli utenti attivi del mercato è diminuito in modo significativo. Non ho dubbi che l’operazione abbia minato la credibilità dei criminali di Genesis Market“.

La polizia e molti esperti concordano sul fatto che un gran numero di arresti avrà anche un effetto deterrente sui criminali informatici coinvolti nello scambio di dati o servizi sul Genesis Market.

Tutto sommato, chiudere i siti di criminalità informatica ospitati nel dark web è un compito davvero impegnativo. Dopotutto, l’ubicazione dei server degli aggressori è spesso difficile da determinare e talvolta si trovano persino in giurisdizioni che non rispondono alle richieste delle forze dell’ordine straniere e non contribuiscono in alcun modo alle indagini.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

La verità scomoda sul lavoro e l’AI: il 99% lotta, l’1% vince

L’11 luglio, ora locale, è stato rivelato che Google DeepMind aveva “reclutato” con successo il team principale della startup di intelligenza artificiale Windsurf. Non molto ...

Alla scoperta di Scattered Spider: la minaccia criminale che utilizza tattiche e tecniche avanzate

A cura del Cyber Defence Center Maticmind (Andrea Mariucci, Riccardo Michetti, Federico Savastano, Ada Spinelli) Il threat actor SCATTERED SPIDER, UNC9344 fa la sua comparsa nel 2022, con due attacchi...

DDoS sotto controllo: come l’Italia ha imparato a difendersi dagli attacchi degli hacktivisti

In seguito alla conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina gli hacktivisti del gruppo russofono di NoName(057)16 hanno avviato una nuova campagna di attacchi DDoS con obiettivo diversi target...

NoName057(16) sferra nuovi attacchi DDoS contro organizzazioni italiane e avverte su Telegram

Questa mattina, gli hacker di NoName057(16) hanno sferrato attacchi DDoS contro diversi obiettivi italiani. Name057(16) è un gruppo di hacker che si è dichiarato a m...

Tasting the Exploit: HackerHood testa l’exploit su Wing FTP Server del CVE-2025-47812 da Score 10

Questo strumento è destinato esclusivamente a scopi didattici e di penetration testing autorizzati. L’autore non si assume alcuna responsabilità per eventuali usi impropri o dann...