Redazione RHC : 30 Ottobre 2022 12:07
L’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran (AEOI) ha riferito che i server di posta di una delle sue filiali sono stati violati. In precedenza, il gruppo di hacker Black Reward ha pubblicato online i dati rubati all’organizzazione, affermando che in totale hanno rubato più di 100.000 messaggi e 50 GB di informazioni.
L’AEOI afferma che sono state rubate delle e-mail da un server violato, il quale conteneva principalmente corrispondenza quotidiana di dipendenti e note tecniche. L’organizzazione scrive di aver immediatamente adottato tutte le misure preventive necessarie e di aver informato dell’incidente le autorità e i funzionari competenti in modo che fossero pronti per possibili tentativi di attacco.
I rappresentanti dell’AEOI riferiscono che l’unico scopo di questo hack era quello di attirare l’attenzione e diffamare l’immagine dell’organizzazione nei media.
CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza l'ottavo episodio della serie Betti-RHC
Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"?
Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti?
Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati.
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Il gruppo di hacker Black Reward, che si definisce iraniano ma afferma di opporsi all’attuale governo del Paese, ha rivendicato l’attacco.
Alla fine della scorsa settimana, il gruppo ha rilasciato una dichiarazione sul proprio canale Telegram in cui affermava di essere riuscito ad hackerare l’AEOI ed estrarre dati da 324 caselle di posta dell’organizzazione, che contenevano oltre 100.000 messaggi e 50 GB di informazioni in totale.
Ora Black Reward ha pubblicato alcuni dei dati rubati sullo stesso canale Telegram.
Gli hacker hanno rilasciato diversi archivi RAR per un totale di 27 GB, che presumibilmente contengono 85.000 e-mail, e gli aggressori affermano che sono informazioni molto interessanti per i ricercatori.
Gli hacker scrivono di aver studiato attentamente tutti i dati prima della pubblicazione, rimuovendo tutti i messaggi di marketing e lo spam dal dump, lasciando solo contenuti di valore. La fuga di notizie sembra contenere passaporti e visti di iraniani e russi che lavorano con l’AEOI, rapporti sulle condizioni e le prestazioni delle apparecchiature, piani per la costruzione di una centrale nucleare, contratti, relazioni tecniche e altra documentazione.
Alla fine del loro messaggio, gli hacker menzionano la 22enne iraniano Mahsa Amini, che è stata arrestata dalla polizia locale alla fine di settembre e che è poi morta durante la detenzione. Le autorità hanno quindi rilasciato una dichiarazione in cui affermano che Amini è improvvisamente crollata a causa di un attacco di cuore nel centro di detenzione ed è stata portata in ospedale, dove è caduta in coma e alla fine è morta.
Dopo la morte di Amini, sui social network si è diffusa l’informazione secondo cui la ragazza sarebbe stata torturata dalla polizia. Amini è diventata quindi un simbolo e ha travolto il Paese. Il messaggio degli hacker si conclude anche con le parole: “per le donne, la vita, la libertà”.
Sasha Levin, sviluppatore di kernel Linux di lunga data, che lavora presso NVIDIA e in precedenza presso Google e Microsoft, ha proposto di aggiungere alla documentazione del kernel regole formali per...
Google sta trasformando il suo motore di ricerca in una vetrina per l’intelligenza artificiale, e questo potrebbe significare un disastro per l’intera economia digitale. Secondo un nuovo...
Il panorama delle minacce non dorme mai, ma stavolta si è svegliato con il botto. Il 18 luglio 2025, l’azienda di sicurezza Eye Security ha lanciato un allarme che ha subito trovato eco ne...
Nel corso di un’operazione internazionale coordinata, denominata “Operation Checkmate”, le forze dell’ordine hanno sferrato un duro colpo al gruppo ransomware BlackSuit (qu...
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha segnalato lo smantellamento di quattro piattaforme darknet utilizzate per la distribuzione di materiale pedopornografico. Contemporaneamente, un dicio...
Iscriviti alla newsletter settimanale di Red Hot Cyber per restare sempre aggiornato sulle ultime novità in cybersecurity e tecnologia digitale.
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006