
Redazione RHC : 24 Maggio 2024 09:46
I funzionari statunitensi temono che i cavi di comunicazione sottomarini, attraverso i quali scorre il 95% del traffico online mondiale, potrebbero essere sabotati o sfruttati dalla Cina per sottrarre informazioni, dai dati personali alla proprietà intellettuale e all’intelligence militare.
Secondo quanto riferito, l’amministrazione Biden ha messo in guardia i giganti della Silicon Valley come Meta e Google, che hanno investito in cavi sottomarini, sulla potenziale minaccia rappresentata dalle navi cinesi riparatrici dei cavi.
Questi timori, riportati per la prima volta dal Wall Street Journal, sono emersi sullo sfondo della rivalità tra Stati Uniti e Cina in numerosi settori, compresa la tecnologia dell’informazione, con Washington che è riuscita a limitare il coinvolgimento della Cina nei cavi sottomarini internazionali che si collegano al territorio degli Stati Uniti.

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Le aziende cinesi sono obbligate per legge a fornire i dati al governo del Partito Comunista Cinese su richiesta. Ciò ha alimentato le preoccupazioni sullo spionaggio e sulla raccolta di dati negli Stati Uniti e in molti altri paesi, paure che hanno spinto il Congresso ad approvare una legge il mese scorso che vieterà TikTok se la sua società madre cinese, Bytedance, non la cederà.
Sebbene gli Stati Uniti abbiano introdotto restrizioni contro le operazioni di telecomunicazioni cinesi all’interno del paese, citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale, non vi sono controlli sulle navi posacavi provenienti dalla Cina o da qualsiasi altra nazione che accedono ai cavi in fibra ottica cruciali per le comunicazioni moderne.
“L’intercettazione dei cavi può produrre enormi guadagni di intelligence, dato che i dati possono essere ordinati decrittografati se necessario”, ha scritto nel 2021 Lane Burdette, analista della società di ricerche di mercato delle telecomunicazioni TeleGeography.

Di particolare preoccupazione per i funzionari statunitensi sono le navi appartenenti alla Submarine Systems (SBSS) con sede a Shanghai, parte di un consorzio di tre società che conduce la manutenzione dei cavi in tutta l’Asia.
Ora la domanda che sorge spontanea è la seguente.
Perché esfiltrare informazioni da un cavo sottomarino tagliandolo ed effettuare un tap della rete magari a 2km di profondità nel mare, quando si potrebbe farlo (ammesso che si superi la crittografia) da una delle tante stazioni di atterraggio dei cavi sottomarini disseminate sulla costa e spesso poco controllate? Tempora Insegna.
Redazione
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