
Google ha dovuto affrontare un’ondata di condanne da parte di gruppi per i diritti umani e genitori preoccupati dopo il lancio di una nuova iniziativa: il suo chatbot basato sull’intelligenza artificiale Gemini è ora disponibile per i bambini sotto i 13 anni.
Le organizzazioni della società civile hanno già presentato un reclamo formale alla Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti, sostenendo che il programma viola le norme sulla privacy dei minori su Internet.
Nell’ambito del servizio per famiglie Family Link , i genitori hanno ricevuto email da Google che li informavano che i loro figli avrebbero potuto utilizzare Gemini per comunicare e completare i compiti, tra cui creare storie, canzoni e poesie. I bambini che hanno un account Google sotto controllo parentale possono ora interagire direttamente con l’intelligenza artificiale. In questo caso, i genitori verranno informati di questo fatto solo dopo che il bambino avrà iniziato a utilizzare il servizio e potranno decidere se disabilitarlo.
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L’Electronic Privacy Information Center (EPIC) e Fairplay hanno duramente criticato questo approccio in una lettera alla FTC. Hanno affermato che Google ha consapevolmente aggirato l’obbligo di legge di ottenere il “consenso verificato dei genitori” prima di raccogliere e utilizzare i dati dei bambini. A loro avviso, la notifica tramite lettera ai genitori non sostituisce una procedura di consenso giuridicamente vincolante.
Inoltre, la lettera di Google riconosce che i bambini potrebbero essere esposti a contenuti inappropriati e che Gemini “potrebbe commettere errori”. Si incoraggiano i genitori a spiegare ai propri figli che non devono inserire informazioni personali o sensibili nella chat e a incoraggiarli a valutare criticamente le risposte che ricevono.
Il sito web dell’azienda contiene istruzioni su come disattivare l’accesso a Gemini, ma per impostazione predefinita la partecipazione al programma è abilitata automaticamente. Per escludere un bambino, i genitori devono adottare misure consapevoli, ovvero agire in base al principio del “rifiuto” piuttosto che del “consenso“.
Google ha rifiutato di commentare la situazione. Nel frattempo, la FTC ha già individuato come priorità la tutela della privacy dei bambini e ha espresso preoccupazione per l’entità della raccolta e dell’elaborazione dei dati personali dei minori. Gli esperti hanno ricordato che la versione aggiornata del Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA) entrerà in vigore il 23 giugno.
Il capo della FTC ha confermato in una testimonianza scritta al Congresso che la raccolta, la distribuzione e l’archiviazione dei dati dei bambini comportano gravi rischi e ha ricordato che il COPPA richiede ai servizi online che sanno di lavorare con bambini di età inferiore ai 13 anni di ottenere il consenso verificabile dei genitori prima di intraprendere qualsiasi attività relativa ai dati.
Oltre alla documentazione presentata alla FTC, EPIC e Fairplay hanno inviato anche una lettera separata al CEO di Google Sundar Pichai, chiedendogli di sospendere il lancio di Gemini per gli utenti più giovani. Hanno sottolineato che l’intelligenza artificiale generativa e i chatbot potrebbero avere un impatto negativo sulla salute mentale e sullo sviluppo sociale dei bambini.
Google afferma che i dati raccolti dai bambini non verranno utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale. Tuttavia, gli attivisti per i diritti umani insistono sul fatto che l’azienda non ha fornito ulteriori garanzie che le informazioni raccolte non sarebbero state utilizzate per altri scopi interni o trasferite a terzi.
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