
Redazione RHC : 24 Marzo 2024 17:53
I modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) alla base dei chatbot “pensano” in inglese, anche se le domande vengono poste in altre lingue, scrive New Scientist, citando uno studio condotto da scienziati dell’École Polytechnique Fédérale de Lausanne.
Per capire quale linguaggio utilizzano effettivamente i LLM durante l’elaborazione delle query, i ricercatori hanno studiato tre versioni del modello Llama 2 di Meta. Poiché Llama 2 è open source, i ricercatori hanno potuto vedere ogni fase dell’elaborazione della richiesta.
Secondo uno dei ricercatori, hanno aperto questi modelli e studiato ciascuno dei loro strati. I modelli di intelligenza artificiale sono costituiti da diversi livelli, ciascuno dei quali è responsabile di una fase specifica dell’elaborazione delle query: uno traduce le istruzioni scritte in token, l’altro contestualizza ciascun token per fornire infine una risposta.
Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)? Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class" del corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence". A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente. Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato. Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile. Guarda subito l'anteprima gratuita del corso su academy.redhotcyber.com Contattaci per ulteriori informazioni tramite WhatsApp al 375 593 1011 oppure scrivi a [email protected]
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Ai modelli sono stati offerti tre tipi di query in cinese, francese, tedesco e russo. Il primo prevedeva la ripetizione di una determinata parola, il secondo chiedeva di tradurre da una lingua non inglese a un’altra e il terzo chiedeva di colmare una lacuna di una parola in una frase, ad esempio: “___ è usato per sport come il calcio e il basket”. .”
Tracciando i processi che LLM attraversa per rispondere a una domanda, gli scienziati hanno scoperto che il percorso di elaborazione attraverso gli strati passa quasi sempre attraverso quello che chiamano il sottospazio inglese. Cioè, se chiedi a un modello di tradurre dal cinese al russo, i caratteri russi passano attraverso il sottospazio inglese prima di tornare in russo, dice lo scienziato, un forte segno che i modelli stanno usando l’inglese per aiutarsi a capire la query.
Ciò ha sollevato preoccupazioni tra gli scienziati sul fatto che l’uso dell’inglese come mezzo per addestrare un modello per analizzare la lingua comporta il rischio di estendere le limitazioni risultanti nella visione del mondo ad altre regioni linguisticamente e culturalmente distinte.
“Se l’inglese diventasse la lingua principale in cui i sistemi elaborano le query, rischieremmo di perdere concetti e sfumature che possono essere apprezzati solo in altre lingue”, afferma Carissa Véliz dell’Università di Oxford.
Ci sono anche rischi più fondamentali associati alla codifica dell’intelligenza artificiale generativa utilizzata in tutto il mondo con valori anglocentrici, ha affermato Aliya Bhatia del Center for Democracy and Technology di Washington, DC.
Redazione
Il lavoro da remoto, ha dato libertà ai dipendenti, ma con essa è arrivata anche la sorveglianza digitale. Ne abbiamo parlato qualche tempo fa in un articolo riportando che tali strumenti di monitor...

ROMA – La profonda crisi istituzionale che ha investito l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali ha spinto Guido Scorza, componente del Collegio, a un intervento pubblico mirato a ...

Negli ultimi anni, il panorama della sicurezza informatica in Italia ha visto una preoccupante escalation di attacchi, con un aumento significativo dei crimini informatici. Un fenomeno particolarmente...

Quest’autunno, abbiamo avuto un bel po’ di grattacapi con il cloud, non so se ci avete fatto caso. Cioè, AWS, Azure, e dopo Cloudflare. Tutti giù, uno dopo l’altro. Una sfilza di interruzioni ...

Il CERT-AGID ha rilevato recentemente una sofisticata campagna di phishing mirato che sta prendendo di mira gli studenti dell’Università di Padova (UniPd). L’operazione, ancora in corso, sfrutta ...